Noi con la Voce: «Ultimi 90’ di fuoco. Sigi-Tacopina? Siamo stanchi»

Alessia Lo Monaco

Si avvicina l’ultima gara della stagione, che vedrà il Catania giocare in casa del Foggia. Novanta minuti decisivi che definiranno la griglia dei playoff, con i rossazzurri che dovranno vincere per respingere l’assalto della Juve Stabia e garantirsi così il quinto posto in classifica.

La pensa così Giorgio Occhipinti, il protagonista di questa settimana della rubrica “Noi con la Voce”.

Giorgio, il Catania ha superato la Casertana sciorinando una prestazioni tra le più esaltanti della stagione. Cosa ne pensi?

«Sicuramente è stata la vittoria più convincente di tutto il campionato. Una gara, quella degli uomini d Baldini, fatta di intensità, pressing alto e giocate di prima. Il tecnico ex Trapani ha dato un volto nuovo a questa squadra. È pur vero che la Casertana non si è dimostrata una compagine insuperabile, tutt’altro. Probabilmente le assenze hanno pesato più per loro che per noi. Non è da tutti potersi permettere un ricambio come il Reginaldo degli ultimi tempi. Quindi tanti meriti vanno riconosciuti al Catania (come sportivamente ha fatto Guidi, il tecnico dei campani) ma ci stanno anche tanti demeriti della Casertana».

Il quarto posto del Bari è lontano 2 punti, ma il Catania dovrà difendere la quinta posizione dall’assalto della Juve Stabia, che giocherà a Terni. Secondo te come si concluderà il campionato, tenendo conto anche dell’attesa per l’esito del ricorso avanzato dal club catanese contro i due punti di penalità?

«Innanzitutto, per il Catania è indispensabile fare 3 punti a Foggia. La squadra pugliese non regalerà nulla, poiché, come noi, lotta per agguantare il miglior piazzamento possibile ai play off. Il Bari sulla carta ha una partita semplice, ma il Bisceglie proverà a vendere cara la pelle, cercando di evitare la penultima posizione, che la penalizzerebbe in vista del playout. Il Bari è irriconoscibile rispetto alla squadra che aveva iniziato il torneo. Credo che abbia staccato la spina da mesi, dal momento in cui ha perso terreno dalla Ternana.

Tornando alla Juve Stabia, nostro avversario diretto, dico che non avrà vita facile. Le vespe se la vedranno con la capolista, che cercherà di chiudere il campionato in bellezza. Le motivazioni della Juve Stabia saranno superiori, ma sono sicuro che la Ternana non concederà nulla, non è nel DNA di Lucarelli. Saranno 90 minuti di “fuoco”, alla fine dei quali vedremo se i 2 punti di penalizzazione inflitti al Catania avranno un peso nella classifica finale».

Secondo te questo Catania dove potrà arrivare nei playoff? 

«Da tifoso spero che arrivi fino in fondo. Dall’arrivo di Baldini il Catania è una squadra che impone il suo gioco con tutti gli avversari. Anche a Catanzaro, pur perdendo, lo ha fatto, nonostante le assenze di giocatori fondamentali come Piccolo e Welbeck. Per la corsa alla B mi preoccupano di più squadre come l’Alessandria, il Padova, il Perugia o il Modena, che quelle del girone C. Sarà dura, ma sono sicuro che il Catania se la giocherà con tutti».

Che partita sarà secondo te quella di domenica contro il Foggia?

«Secondo me sarà una partita aperta. Entrambe le formazioni devono assolutamente vincere e questo è un bene per il Catania, perché i rossazzurri sono tecnicamente più forti dei rossoneri e hanno giocatori capaci di ripartire velocemente in contropiede. Sarà una bella partita e speriamo di portare a casa i tre punti».

Lasciamo da parte il campo e parliamo della situazione che si è creata tra la Sigi e Tacopina. Qual è il tuo pensiero sulla vicenda?

«Il botta e risposta tra le due parti lascia il tempo che trova e, alla fine, a soffrirne sono i tifosi. Il popolo rossazzurro è stanco di sentire parlare di debiti e tribunali. Vorremmo solo parlare di calcio e sognare di ritornare il prima possibile in Serie A. Non so’ di chi è la colpa, ma di sicuro si è perso troppo tempo. Per il bene del Catania evitassero di dare delle date senza che le stesse siano rispettate. Io credo e spero che alla fine Tacopina rileverà la società, anche perché non vedo altra alternativa all’orizzonte, soprattutto in un momento economicamente difficile come questo. La Serie C è un campionato a perdere, per cui il salto di categoria diventa imprescindibile. Per ottenerlo serve una proprietà economicamente forte, in grado di allestire una squadra finalmente vincente».