«Noi vogliamo il Catania in serie B». Il risveglio d’attesa del Massimo

Ettore Attanasio e Marco Di Mauro

La lista dei convocati era un po’ sconfortante, privata di tutti o quasi i nuovi acquisti per ragioni di tesseramento (pare). Eppure il pubblico di Catania ha mostrato anche in questa occasione di tenere più alla maglia che ai nomi, più a sostenere la propria squadra che al bel gioco. Al Massimino, in una calda sera di fine luglio c’erano oltre 4000 spettatori per assistere a quel che è stato poco più di un allenamento a pagamento. E che in più, rispetto alle sgambate a Torre del Grifo, ha avuto il tenore agonistico e la posta in palio. Eliminato il Como per 3-0, Il Catania giocherà la prossima sfida il 5 agosto allo Zaccheria di Foggia. Primo test di un certo livello di tutto il precampionato, quando la squadra di Sottil dovrebbe già sapere se giocherà o meno nella stessa categoria del Foggia, ovvero la serie B.

Per 90’ minuti a differenza di quanto accaduto nelle ultime settimane, i tifosi rossazzurri sono riusciti almeno a tratti a non discutere del ripescaggio attesissimo in serie B. Squadre in campo e pallone che rotola, a prescindere dalla compattezza e dal nome dell’avversario, attirano l’attenzione e spingono a tifare anziché interrogarsi senza risposta sul possibile epilogo dei ricorsi alla CAF e sulla nuova classifica stilata dal TFN che vedrebbe il Catania in testa per il ripescaggio. L’atmosfera è quella della classifica sfida di Coppa Italia, anche se stavolta non più di serie C ma nazionale. Non pare tuttavia questo il motivo di qualche presenza in più rispetto al passato. Più probabilmente dovuta all’assenza di copertura televisiva.

La novità è la presenza di entrambi i gruppi ultra, nelle curve. La scorsa stagione si era conclusa con la Sud assente, una decisione presa a seguito degli arresti che avevano coinvolto numerosi esponenti del movimento ultra. Entrambe le sponde del Massimino cantano intensamente sin dal primo minuto. Nel resto dello stadio l’atmosfera è tranquilla e, soprattutto in tribuna B, quando il gioco non entusiasma si torna a parlare del ripescaggio e della sentenza della CAF attesa per mercoledì che dovrebbe mettere la parola fine alle tante dicerie sulla possibilità di ribaltare la classifica del TFN che premierebbe il Catania in ottica ripescaggio in serie B, con buona pace di Ternana, Pro Vercelli e Siena.

Lo urla forte la curva Nord, dalla quale a metà primo tempo si alza il coro: «Portateci via da questa categoria». Seguito dopo poco dall’ancora più chiaro: «Noi vogliamo il Catania in serie B». Prima era stato esposto, verso il campo, lo striscione: «Conquistate il nostro rispetto». Chiaro monito alla squadra. Mentre dalla Sud, che sarebbe stata rinforzata dall’ingresso di nuove forze provenienti da altri settori, tra i cori di incitamento al gruppo di Sottil, se ne leva uno contro l’addì Pietro Lo Monaco, che la scorsa stagione aveva contestato la loro scelta di non tifare a seguito degli arresti che avevano colpito numerosi ultra facenti parti del movimento della Sud. Da segnalare anche la presenza di 10 intrepidi tifosi del Como, che superano il numero di panchinari del club lombardo che a Catania ne ha portato appena 4, il minimo indispensabile.

Gioia per la pennellata di Lodi e il raddoppio di Rossetti nel primo tempo. Applausi per la rete di Curiale che anima anche la seconda parte di gioco e un po’ di apprensione per l’infortunio di Aya. Alla fine il 3-0 sul Como dimostra di essere stato un ottimo diversivo per smorzare la tensione dell’attesa della sentenza della CAF. I giocatori, a fine partita, festeggiano il passaggio del turno con un giro di campo che abbraccia tutti i settori del Massimino. Tanti applausi e gli ultimi due cori ancora dalla Nord: «Noi vogliamo gente che lotta» e «Noi vogliamo il Catania in serie B».