Catania, è già finita la festa?

Diego Vitale

Filippo Galtieri - CalcioCatania.it

Occhio! C’è un serio rischio abitudine in casa Catania, e non è di certo l’abitudine che tutti i tifosi si aspettavano. Il ripetersi di scialbi pareggi sta diventando una costante difficilmente sopportabile e con il rischio che diventi presto uno show già visto nella scorsa stagione.

Parliamo soprattutto del rischio che, a furia di parlare di obiettivo salvezza, i nostri giochino per il minimo indispensabile, senza particolari rischi, ma anche e soprattutto senza azzardi. Così la salvezza dovrebbe essere cosa ben facile da raggiungere, ma gli altri traguardi diventano solo sogni irrealizzabili.

Capiamoci: un paragone tra la precedente stagione e questa è difficile da farsi, o quantomeno ancora in fase di “sperimentazione”. In questi due anni di paragone siamo sì la squadra favorita (o una di quelle maggiormente accreditate) al salto di categoria, ma di certo in questa annata pesano i punti di penalizzazione. Però, l’andamento di queste ultime giornate di campionato, stanno facendo rivivere a noi tifosi il triste periodo della scorsa stagione in cui non si riusciva a cavare un gol da una singola partita. E questo è grave, molto grave.
Il Catania visto contro il Foggia è tutto qui: sprecone, a tratti svogliato, attento sì in fase difensiva ma pesantemente assente quando bisognava imbastire un attacco degno del nome. Bravo il Foggia, naturalmente, una squadra allenata molto bene da Roberto De Zerbi, ma da un Catania di questa caratura (e con il termine di paragone puntato sulle prime giornate di campionato) lo 0 a 0 non può bastare.

E’ già lunedì, è già tempo di trovare soluzioni più che piangersi addosso per una partita messa nell’archivio. Non saremo di certo noi in grado di trovarle (il compito spetta a Pancaro e al suo staff), ma quanto meno possiamo elencarne almeno quattro, le più evidenti:

1)Risolvere il dualismo Calil-Plasmati: l’assenza forzata di ali, punto nevralgico del gioco di Pancaro, impone un diverso riassetto della squadra. Plasmati e Calil possono giocare assieme, soprattutto in questo periodo di vacche magre in fatto di gol servirebbero davvero entrambi. Però non si può sacrificare un Calil sulla fascia o vedere un Plasmati baldanzoso esterno. Urgono cambiamenti
2)Il creatore di gioco in mezzo al campo deve essere uno e fisso. Passi per quando si è ai box per infortunio, ma è davvero deleterio continuare a rotare gli uomini di partita in partita, in special modo in questo importantissimo ruolo. Bisognerebbe puntare su di un solo giocatore: Musacci o Castiglia sono gli indiziati.
3)In un’ottica di un cambio di modulo, gli esterni bassi di difesa devono cambiare mentalità. Molto spesso gente come Garufo, Parisi e Nunzella sono andati in tilt contro esterni avversari veloci. Diciamo che quanto meno costringerli a non tentare avventurose e improbabili sortite offensive in talune occasioni sarebbe già un bel passo in avanti.
4)Ultimo, perchè realisticamente ancora lontano, è il completare la rosa in alcuni ruoli. La rosa dell’attuale Catania è sì ampia, ma appare carente o non all’altezza in alcune posizioni del campo. Siamo convinti che chi provvederà al mercato invernale del Catania sia già all’opera per trovare qualche occasioni sì a buon mercato, ma che sappia far il salto di qualità alle idee di Pancaro. Che rimane un tecnico interessante.

Quattro i punti da noi elencati per una stagione ad alti livelli. O almeno per non rischiare di annoiarsi…