«Basta guerra a Rigoli, miglioreremo»: le parole di Pietro Lo Monaco

Redazione

dal nostro inviato 

TORRE DEL GRIFO – Le parole dell’amministratore delegato del Calcio Catania, Pietro Lo Monaco, nel corso nella conferenza stampa convocata per le 16.30 a Torre del Grifo.

«Prima di parlare della conferenza vorrei parlare della lettera spedita da un piccolo sindacato di polizia di Foggia al prefetto di Foggia. In cui viene manifestato tutto il disappunto verso la tifoseria del Catania, definita facinorosa e tra le più violente del panorama calcistico e chiedendo che vengano impedite le trasferte dei tifosi del Catania. Senza mancare di magnificare i belati delle animelle dei tifosi del Foggia. Che hanno dato prova della loro calma, in passato, nello spareggio col Pisa. Il nostro pullman ha subito dei danni, a Foggia, mentre era parcheggiato nel posteggio apposito e sicuramente non sono stati i nostri tifosi a farlo. Sono veramente indignato che un rappresentante delle forze dell’ordine possa permettersi di scrivere queste cose. Offende una città intera e non è veritiero delle cose successe a Foggia. Ci riserviamo di adire le vie legali a tutela della città di Catania e dei nostri tifosi che negli ultimi anni hanno dimostrato di essere appassionati ma non violenti. Andrebbe daspato il poliziotto che ha scritto questo comunicato. Mi sembra un modo per farsi pubblicità. Vengano a Catania a vedere come i nostri poliziotti svolgono i compiti di servizio d’ordine. Il Catania ha già pagato per l’episodio della morte dell’ispettore Raciti. Dico basta alle speculazioni su questa vicenda».

L’atteggiamento della stampa
«La mia presenza qui? Preferiamo di tanto in tanto dare un po’ di riposo a tecnici e calciatori per permettere loro di concentrarsi appieno sul campo. Mi premeva precisare un paio di cose. Negli ultimi tempi ho constatato che c’è un nuovo modo di fare giornalismo, e ogni testata dice la sua. La cosa che noto è il cambiamento di atteggiamento nei confronti del Catania. Tutti si sentono autorizzati a parlarne in negativo. Mi sono fatto registrare delle telecronache che ritengo da blob, in cui il cronista scambiava un calciatore per un altro e si lasciava subito andare a commenti in negativo nei confronti del Catania. Un atteggiamento giustificabile rispetto a quello che è successo negli ultimi quattro anni. È successo di tutto di più e io me ne sento responsabile in parte. Nell’interregno che ha portato il Catania dalla serie A alla Lega Pro ne sono successe di tutti i colori. Ma i giornalisti non devono dimenticare di essere giornalisti di Catania. Sono parte importante di tutto quello che è stato e di tutto quello che sarà.

Il mio augurio è che l’atteggiamento negativo passi al positivo. Parlo anche dei voti nelle pagelle. C’è chi mette quattro a Rigoli perché forse ha qualcosa contro di lui. Immagina forse che il Catania debba avere allenatori di un certo rango. Eppure questa società ha dimostrato di essere riuscita a rendere dei veri allenatori dei nomi che erano importanti solo come calciatori. E di questo sono molto felice. Bisogna dare atto che domenica a Foggia abbiamo fatto una buona gara, e va messo in evidenza l’operato del nostro allenatore che ha preparato la gara in modo ineccepibile. Anche se io credo che la squadra non si esprima ancora al massimo del suo potenziale. Può essere una squadra che se la gioca con fierezza su ogni campo ed esprimendo pure un buon calcio. Senza presunzione ma con consapevolezza di sé. Qualcuno sta facendo una battaglia personale contro di lui. Invece mi paiono eccessivi i voti in pagella per Pisseri. Fa delle parate normali. Mentre dalle pagelle viene data l’idea che tutto si regga solo su di lui. Ricordiamoci che il Catania, nonostante tutto quello che è passato, è ancora in piedi. La gente di Catania ha il Catania nel suo Dna, come Sant’Agata. Mi auguro che la stampa trasformi il pessimismo andante degli ultimi tempi in un atteggiamento almeno neutro».

Il momento del Catania
«La squadra attraversa un discreto momento, fatto di buoni risultati. Senza la sconfitta inopinata e immeritata contro l’Akragas, saremmo stati l’unica squadra imbattuta del torneo. Questo non può essere frutto del caso come non lo è essere la difesa meno battuta del campionato e di tutta Italia. Dati che sono espressione di lavoro. Ci auguriamo di potere completare l’opera quanto prima, riuscendo a rendere un’espressione adeguata di gioco oltre a quella difensiva. Va bene essere esteti del calcio ma è pur vero che sono i maccheroni a riempire la pancia».

Il Catanzaro e i playoff
«Il nostro obiettivo è la zona playoff e ci attende una sfida bruttissima. Il Catanzaro è molto più forte di quello che dice la classifica. Dovremo mettere in campo tutte le nostre armi. Chi viene a giocare qui deve avere la percezione di giocare contro l’intera città. Speriamo che trovino un ambiente caldo sia dentro che fuori».

A gennaio che succede? Marchese?
«A giugno dissi che la squadra l’avevo già fatta. Oggi rispondo allo stesso modo. Chi ha avuto meno spazio o non si è trovato bene si troverà una nuova collocazione e noi non lasceremo niente di intentato per rafforzare la squadra. Marchese è un figlio di questa città e di questa squadra. Sta bene, si allena con noi da tempo. Lui ci ha chiesto ospitalità. Noi gli abbiamo aperto le porte, lo aspettiamo. La decisione sta a lui. In qualsiasi momento può andare in sede e firmare il contratto. Per lui sarebbe una scelta di vita, perché in serie A e B ha ancora mercato. Bisogna maturarle certe scelte, vanno fatte con convizione».

Cosa non funziona?
«Il nostro reparto offensivo non ha reso in linea con le aspettative. Cinque attaccanti hanno fatto quattro gol. Mazzarani non è al suo massimo. Credo che, recuperati questi fattori, il Catania potrà migliorare anche in fase di possesso palla. Incontrare le squadre che si arroccano dietro la linea della palla impone, da parte nostra, un gioco più propositivo per mettere gli attaccanti in condizione di battere quanto più possibile a rete».

L’attacco
«Non sono deluso. Diversi attaccanti erano qui dall’anno scorso. Ogni maglia ha un suo peso specifico diverso da altre. Martinez è andato a Torino, e la maglia della Juventus pesava un quintale. La maglia del Catania, in Lega Pro, pesa. Chi non riesce a fare bene dopo due anni è perché questo peso non riesce a smaltirlo. Va bene aspettare, ma fino a un certo punto. Per il bene d’entrambe le parti. Il calciatore per giocare, noi per continuare la nostra strada».

Scoppa
«Scoppa è un signor giocatore. Ha grandi qualità tecniche. È un calciatore straniero e come tutti ha bisogno di 5-6 mesi per adeguarsi a una realtà che non è la sua. Ha iniziato bene ma è andato calando. Allo stesso tempo abbiamo visto un figlio di questa terra imporsi a centrocampo. È il frutto della competizione. Gioca chi tra i due ne ha di più in quel momento. Bucolo ha dimostrato di potere dare qualcosa in più. Fermo restando che Scoppa rientra nella nostra progettualità, a cui teniamo».

Piermarteri
«Puntiamo tanto su di lui. Viene da un anno e mezzo di inattività. Sta percorrendo la strada della piena forma. È un giovane e lo aspettiamo. Nel nostro organico abbiamo tanti giovani: Barisic, Di Grazia, Fornito, Nava, Parisi, Piermateri, Sessa, Matosevic e abbiamo aggregato due ragazzi interessanti del nostro vivaio: Graziano e Kalifa. Dimostrazione che il settore giovanile va bene, come mostra il rendimento nei diversi campionati di appartenenza».

Mascara allenatore
«Lo stiamo osservando. Per lui questa esperienza è una fucina importantissima. Gli ho consigliato di essere sempre presente, nel vivo del gioco. Lo vedo molto applicato e mi fa piacere veramente. Peppe è un figlio di questa terra. È legato profondamente al Catania, si identifica nel Catania e il Catania si identifica in lui. Pensate che soddisfazione sarebbe per noi avere uno dei nostri tecnici delle giovanili sulla panchina della prima squadra. Secondo me anche Marchese ha qualità per fare l’allenatore. Nella sua testa è un tattico. Ci piace dare la possibilità ai nostri di rimanere nel Catania»

Il campionato
«Secondo me la squadra più appariscente è il Foggia. La squadra che gioca meglio è il Matera. La squadra fatta meglio è la Juve Stabia. Il Catania è fuori concorso, è la più forte di tutte».

Caso Castro
«Non ci sono aggiornamenti. Comincio a perdere tutte le speranze. Proprio ieri parlavo con un avvocato della Figc. Stanno studiando per l’anno prossimo di annullare la clausola che ha generato la penalizzazione. È una causa che si può vincere solo politicamente. L’avvocato della Figc sta facendo i passi politici. Da un punto di vista della deontologia siamo in difetto, punto».

De Zerbi
«Mi dispiacerebbe se De Zerbi si perdesse. Non ha sbagliato ad accettare Palermo ma lì è solo. Ha grandi capacità. Mi auguro che lo facciano lavorare e che a gennaio facciano i correttivi giusti per permettergli di giocarsela»