«Blasone Catania può influenzare arbitri». Le parole di Di Napoli, allenatore Akragas

Fabio Di Stefano

Dopo tre trasferte consecutive, il Catania ritorna a giocare davanti al proprio pubblico. Domenica sera al Massimino andrà in scena il derby con i biancoazzurri dell’Akragas. Una sfida che avrà un sapore particolare per i tecnici delle due squadre: da una parte Pino Rigoli, ex tecnico biancoazzurro sino alla scorsa stagione, dall’altra Raffaele Di Napoli, lo scorso anno sulla panchina del Messina e ora chiamato dall’Akragas con l’obiettivo di centrare la seconda salvezza consecutiva. Alla vigilia del derby, MondoCatania ha sentito il parere del tecnico del Gigante.

Di Napoli, la partita di domenica è un derby. Per lei che valore ha visto che affronta quello che è stato il suo predecessore?

«Per me conta solo la partita. L’affronteremo con il solito piglio, cercando di fare una buona prestazione e di essere più concreti, in modo da valorizzare maggiormente il lavoro che abbiamo svolto sino ad ora».

Quale aspetto la preoccupa di più e quale potrebbe essere invece il vostro punto di forza?

«Essendo noi una squadra giovane temo molto l’approccio alla gara. Al Massimino ci sarà tanta gente e un ambiente caldo. Mi aspetto dai miei un comportamento positivo verso la terna arbitrale che, sotto certi aspetti, potrebbe essere condizionata dal blasone del Catania. Spero che i miei affrontino la gara con piglio giusto e con personalità. Se noi riusciamo a risaltare queste qualità potremmo dare fastidio a molte squadre»

Cos’e’ cambiato nell’Akragas dopo la vittoria dell’ultimo turno? C’era qualcosa che prima non funzionava al meglio?

«Sinora siamo stati poco cinici e parecchio sfortunati, viste le tante assenze che abbiamo patito. La vittoria contro il Francavilla ha fatto crescere l’autostima nei miei ragazzi. Sotto l’aspetto tecnico non è cambiato niente e io sono soddisfatto del lavoro svolto sinora dalla squadra».

Catania-Akragas si è già giocata, poco più di un mese fa, in Coppa Italia. In quella gara voi, pur giocando bene, perdeste la gara. Cosa si aspetta di diverso dai suoi ragazzi per cercare, stavolta, di ottenere un risultato positivo?

«La risposta l’ha data lei. Rispetto a quella partita speriamo di essere più cinici nelle occasioni che si potranno presentare durante la gara».

Il derby è una gara di per sé particolare, e lo sarà ancora di più per i tanti ex che ci sono, soprattutto nelle file del Catania. Uno di questi,  Di Grazia, sinora è stato poco utilizzato. Si aspetta che Rigoli possa schierarlo contro l’Akragas ?

«Io penso che il Catania sia una squadra costruita per vincere. Qualsiasi giocatore scenderà in campo sarà un giocatore degno di indossare la maglia rossazzurra. Egoistimicante, spero che qualcuno di loro domenica non sia al 10o per cento. Sarà una partita da affrontare con la massima umiltà e concentrazione, sapendo che affornteremo una squadra che è stata costruita per vincere il campionato».

Si aspettava qualcosa in più dal Catania, almeno in queste prime giornate in cui altre candidate al vertice hanno fatto meglio?

«Credo che Lo monaco, insieme con Argurio e Rigoli abbiano costruito una squadra forte. La gente si aspetta tanto, ma non è semplice imporsi in in un campionato così livellato dove la differenza la fanno anche gli episodi. Domenica il Catania si è salvato grazie all’errore dagli undici metri di Infantino, ma questo nulla toglie al valore del Catania, che è assoluto. Noi invece dobbiamo affrontare un campionato di battaglia sportiva su tutti i campi. Non possiamo prescindere da questo».

Tra le individulità del Catania, qual è il calciatore che teme di più?

«Temo il collettivo, che è composto da giocatori di categoria superiore. Fornito, Calil, Paolucci, Di Grazia, Biagianti. Sono giocatori che non hanno bisogno di presentazioni».

Il centrocampo è in questo momento il reparto più criticato. Rigoli stesso si aspetta qualcosa in più dagli uomini che compongono la sua mediana

«Non vivendo dall’interno la situazione del Catania sarei presuntuoso ad esprimere un parere su cosa funziona e cosa invece no. Mi limito semplicemente a dire che è una grossa squadra. Io penso solo alla mia squadra e cerco di lavorare al meglio affinché domenica possa fare una buona prestazione».