«Catania più forte, ma gioca a Fondi». Ranucci: «Pubblico loro arma in più»

Marco Di Mauro

«È uno scontro diretto solo in teoria, perché sul campo il Catania è una squadra molto più forte della nostra». Lo dice a MondoCatania Stefano Ranucci. Il presidente dell‘Unicusano Fondi risponde sui temi riguardo alla partita che la sua squadra giocherà lunedì sera contro il Calcio Catania.

«Mi aspetto una partita divertente, corretta, con tratti di bel gioco. Siamo più o meno nella stessa posizione di classifica, ma il Catania ha ottenuto più punti di noi sul campo. Purtroppo, per la penalizzazione che ha subito, si trova in una posizione che non le compete e che non rispecchia la sua reale forza. Affrontiamo questa gara con grande rispetto e in punta di piedi, tentando di fare il massimo e mettendo in campo tutto il nostro agonismo e la nostra professionalità».

A suo avviso qual è il punto forte e quale il punto un po’ più debole del Catania?
«Anche se fuori casa a volte non ha brillato, basterebbe considerare quei punti di penalizzazione per rendersi conto che punti deboli il Catania non ne ha. Ha un organico di tutto rispetto, una panchina lunga e credo che possa dare filo da torcere a chiuqneu in questo secondo campionato. Per noi è la prima esperienza ma credo che, considerata anche la lunga sosta, il girone di ritorno sia un campionato in cui si riparte da zero».

Tra i calciatori del Catania qual è quello che preferirebbe non vedere in campo lunedì sera?
«Fortunatamente giochiamo in casa, stavolta. Quindi non avremo da fronteggiare anche l’impatto motivazionale dato dai 7-8mila tifosi che spingono i rossazzurri al Massimino. Loro credo siano davvero l’arma e l’uomo in più per la società e per la squadra catanese».

Quale pensa sia stato il punto forte della sua squadra nel girone d’andata?
«Ogni giorno cerchiamo di mettere passione e professionalità in tutto quel che facciamo. Non perché siamo arrivati da poco nel professionismo non dobbiamo competere al massimo delle nostre possibilità anche se davanti a noi ci sono realtà blasonate e potenti. Ce ne rendiamo conto e rispondiamo sul campo mettendoci grinta e passione anche se siamo poco più di una squadretta di quartiere».

In cosa vorrebbe che migliorasse l’Unicusano Fondi nel girone di ritorno?
«Più concentrazione e migliore approccio alle gare. Per assurdo, nel girone d’andata, abbiamo fatto meglio contro le squadre più importanti e lasciato qualche punto contro le formazioni più abbordabili. Serve più attenzione alla partita, in alcuni casi».

Carlini, Ripa e Gambino sono trattative reali?
«L’unica trattativa reale è la riconferma del nostro gruppo, per il momento, e l’arrivo del difensore Marino. Ci sono trattative in corso ma non è stato firmato nulla, anche perché dobbiamo rispettare un budget economico stabilito.  Prima di pensare agli ingressi dobbiamo operare delle uscite. Addirittura c’era stato associato Gilardino, con tanta fantasia. Ci sono tanti nomi in giro e voglia di ottimizzare il nostro organico ma non credo che potremmo avere la forza economica e il blasone per potere essere appetibili a nomi come ad esempio Paolucci, che è andato all’Ancora».