«Perdonate Pulvirenti, merita un “bravo”», Lo Monaco e la polemica sul murale

Fonte: CalcioCatania.it
Redazione

Ad aprire la conferenza stampa di Antonino Pulvirenti, è stato Pietro Lo Monaco. l’amministratore del Calcio Catania è tornato a sedere accanto al patron (che lui chiama presidente, ndr) dopo diversi anni, almeno davanti alle telecamere. Anzitutto ha chiesto ai cronisti di evitare domande riguardo a Treni del gol, e nel corso dell’appuntamento è intervenuto più volte riguardo a temi come la cessione della società ma anche il murale delle glorie del Calcio Catania in via di realizzazione allo stadio Massimino, polemizzando.

MondoCatania riporta in versione integrale gli interventi del dirigente.

«Per me Pulvirenti resta sempre il presidente del Catania, anche se tecnicamente il presidente è Davide Franco. Per me il proprietario del Catania è il presidente – ha esordito Lo Monaco – Questo è un momento che gli fa onore. Non è da tutti. Chiedere comprensione alle persone, per gli sbagli che ha fatto, non è facile. Ci sono stati degli screzi con la tifoseria. Bisogna dire “scusate”. È una parola difficile, scusa».

«Sarebbe l’ora di mettere un punto a certi discorsi. Pulvirenti mi ha detto di avere sbagliato perché si trovava in una centrifuga e ha sbagliato tutto. Quando contro il Lecce ho visto tanta gente al campo, mi si è aperto il cuore. Abbiamo il dovere di andare avanti. È un bene per tutti. Sarà difficile, ma dobbiamo risalire. Sono convinto che questa conferenza susciterà l’acredine di alcuni ma anche il sostegno di altri. Pulvirenti sarebbe potuto andare via e invece è rimasto, come avrebbe fatto un tifoso che nel cuore ha il Catania. E gli dico “bravo” e mi auguro che possa trovare il consenso della totalità della gente».

Niente domande su Treni del Gol
«Detto ciò Prego tutti di evitare domande che riguardano vicende giudiziarie. Non perché abbiano un peso particolare, ma lo dico come Catania. Perché quella pagina per noi è stata strappata e non ne vorremmo parlare più».

La cessione del club e l’interesse di Vergara
«Vergara ha mostrato interesse a lanciare il suo marchio in Italia. Loro hanno già una squadra in Messico, che è campione del Messico. Come base delle attività in Italia avevano scelto la Sicilia ed erano interessati a prendere il Catania. Gli abbiamo messo a disposizione tutto, Vergara stesso è stato ospitato da noi, ha fatto tutte le ricognizioni del centro sportivo ma non ha ritenuto opportuno investire. Non ha dato seguito a questo interesse. La nostra richiesta è stata una sola. Oggi il Calcio Catania ha, non potendo quantificare il valore  titolo in serie C, Torre del Grifo. Il centro ha una valutazione che nessuno può cambiare. Chi prende il Catania deve prendere Torre del Grifo. Evidentemente non se la sono sentita di andare incontro a una spesa del genere. Noi abbiamo dato massima disponibilità dando a Torre del Grifo la valutazione messa nei libri contabili. Il loro passo indietro c’è stato notificato dagli intermediari. In quel momento storico il Catania si è messo a disposizione per vendere. Poi bisognava salvare il Catania e questo l’ha fatto Pulvirenti».

La situazione economica del centro sportivo
«L’anno scorso Torre del Grifo aveva delle problematiche relative al debito col Credito Sportivo. È stato fatto un lavoro certosino per spalmare il debito. Siamo addivenuti a un’intesa sulla base di rate più umane. Al momento il Catania è a posto. Ha sistemato gli arretrati e aspetta di procedere col nuovo. Il Catania ha dato in affitto Torre del Grifo a una società partecipata al 100 per cento dal Catania e tutto va bene».

La polemica sul murale al Massimino
«Non sono sul murale? Forse perché non sono morto. I protagonisti del murale? Ma come possono avere fatto la storia del Catania? Ci sono anche persone hanno giocato due o tre partite col Catania. Se si analizza la storia, è storia. Ed è l’unica cosa che non si può confutare. Non mi pare una cosa tanto…»