«Con Proto è tornato l’entusiasmo. Pozzebon…», Triolo introduce Messina-Catania

Fonte: calciocatania.it
Angelo D. Giuffrida

Nell’approssimarsi della sfida che vedrà i rossazzurri di scena a Messina, MondoCatania approfondisce i temi della contesa grazie alla collaborazione del giornalista Francesco Triolo, collaboratore di Telecolor e del quotidiano La Sicilia.

Cosa è cambiato a Messina dopo l’arrivo di Franco Proto al vertice della società?

«Con la vecchia proprietà si era arrivati ad un punto di non ritorno per cui l’avvento di Proto ha portato una rinnovata fiducia. Ad una dirigenza con poca esperienza è subentrato un gruppo di lavoro che conosce bene l’ambiente ed il campionato. In vista della partita di domenica si è ricreato un entusiasmo che non si era mai manifestato con la passata gestione».

Come giustificare il “mal di trasferta” delle due squadre?

«Il Catania si è espresso al meglio in casa anche perché il “Massimino” dà indubbiamente una spinta in più ai rossazzurri. Poche sono le squadre che, come il Catania, possono giocare davanti ad un pubblico importante. Quando invece si gioca in trasferta occorre essere cinici e sfruttare al meglio la prima occasione che l’avversario ti concede. Il Catania è riuscito a farlo raramente quest’anno non riuscendo a cogliere le occasioni che in alcune circostanze si sono presentate. In trasferta ho soprattutto seguito il Messina ed è stato facile rendersi conto che i giallorossi giocano per una mezzora per poi “sciogliersi” dopo il primo gol subìto».

Ci saranno novità nell’undici che affronterà i rossazzurri? Con quale modulo dovrebbe schierarsi il Messina?

«In casa Messina torneranno disponibili gli squalificati Palumbo e Madonia. Non è ancora sicuro il recupero degli infortunati: i difensori Rea e Grifoni. Nelle ultime partite Lucarelli, in assenza dell’esterno Grifoni, ha optato per un 4-3-1-2 con Mancini dietro le due punte. Se Grifoni dovesse scendere in campo, il mister potrebbe optare per un 3-5-2, riservandosi di cambiare modulo in corsa».

Un giudizio sugli attaccanti ex, Anastasi e Pozzebon…

«Anastasi ha segnato un gol alla sua prima uscita contro il Catanzaro ma a Foggia e a Pagani ha fallito importanti occasioni da rete. E’ un giocatore che ha bisogno di acquisire fiducia nei propri mezzi e di ritrovare il feeling con la porta. Lucarelli lo conosce dall’esperienza di Pistoia e ne parla sicuramente bene. Pozzebon si gioca a Catania la sua grande occasione e deve mettere in chiaro di essere un giocatore di alto livello. A Messina la squadra ruotava attorno a lui, a Catania ci sono alternative importanti in attacco. L’ex Messina deve non solo dimostrare a suon di gol che la maglia di titolare gli spetta di diritto ma anche di saper gestire la pressione di un ambiente che si aspetta da lui giocate importanti».

Come giudica l’avvicendamento Rigoli-Petrone alla guida tecnica dei rossazzurri?

«Non conosco Petrone se non per aver visto giocare il suo Bassano tre anni fa a Messina nella finale di Coppa Italia di seconda divisione. Il Bassano di Petrone giocò benissimo quell’incontro destando una grande impressione. Così come per Pozzebon, la piazza di Catania rappresenta per lui un’occasione importante. Catania non è una piazza qualsiasi e riuscire a far bene può comportare un enorme vantaggio per un allenatore. Occorre dargli tempo affinché possa dimostrare le sue qualità».

Che tipo di gara sarà quella che si disputerà al “Franco Scoglio”?

«Speriamo innanzitutto in un bella sfida. Tutto dipende da come le due squadre interpreteranno i 90 minuti. Da un parte il Messina spera di vincere sfruttando l’entusiasmo legato al cambio societario, dall’altra il Catania è chiamato a dare delle risposte in trasferta. Non bisogna dimenticare che si tratta di un derby particolarmente sentito. Difficile dire quali saranno le scelte tattiche dei due allenatori anche perché, da questo punto di vista, poco riesce a trapelare».

Un’ultima considerazione sulla decisione di accordare a cinquecento tifosi rossazzurri la possibilità di seguire la squadra in trasferta

«Ricordo con rimpianto un Messina-Catania al “Celeste” con la gradinata interamente riservata ai tifosi del Catania. E’ stato uno spettacolo nello spettacolo. La presenza di cinquecento spettatori non è da sottovalutare anche se purtroppo siamo ancora lontani dalla cornice di pubblico dei derby giocati nel passato in serie C tra le due squadre. Occorre quindi necessariamente lavorare per cercare di far rivivere quelle atmosfere dentro e fuori dal campo. E’ evidente che i giocatori siano particolarmente invogliati a far bene se la presenza di tifosi di entrambe le squadre è quella delle grandi occasioni».