A gennaio i migliori Catania: Calvanese, Mascara e le vette della A

Roberto Quartarone

Dal 18 al 25 gennaio 1961, il Catania visse un sogno: mantenne il secondo posto in classifica di Serie A e la possibilità di andarsi a giocare il titolo di campione d’inverno a Milano, contro l’Inter. La squadra di don Carmelo Di Bella era un portento: matricola nella massima serie, visse il girone d’andata sulle ali dell’entusiasmo di un manipolo di giocatori novizi o scartati dalle grandi. Era il caso di Todo Calvanese, centravanti scaricato dal Genoa come bidone e rinato a Catania, o Mirko Ferretti, mediano esordiente in A dopo la gavetta al Como e papabile per la Nazionale. Ma era anche il caso del mister, che di campi polverosi ne aveva incontrati fino ad allora.

Ebbene, quella squadra giocò decisa il girone d’andata. Bologna, Udinese e Sampdoria furono tra le vittime dei rossazzurri, finché il 1º gennaio si giocò la 13ª giornata. Il Catania affrontava il Bari, l’arbitro arrivò in ritardo e l’incontro fu sospeso per l’incombere della notte; sarebbe passata alla storia come la gara giocata al chiaro di luna, quando ancora l’impianto d’illuminazione era un sogno. Si recuperò 17 giorni dopo, il Catania intanto aveva battuto Napoli e Padova e il terzo successo consecutivo (3-1) servì per balzare al secondo posto da sola: Inter 23, Catania 21, Roma 20, Milan 19, i rossoneri con una partita in meno.

Il successivo pareggio casalingo con il Torino favorì l’aggancio della Roma a quota 22, mentre lo 0-0 dell’Inter a Napoli mantenne invariato il distacco dalla vetta. In settimana, il 25 gennaio, si recuperò Milan-Lazio (5-1) e il Catania perse il secondo posto, ma era sempre con la speranza di vincere a San Siro e provare a conquistare il titolo di campionessa del girone d’andata. Andò male, molto male: un 5-0 per la felicità di Helenio Herrera (guarda il video su YouTube), che avrebbe poi pianto al ritorno, quando sarebbe stato il Catania a imporsi per 2-0.

L’impresa si sarebbe ripetuta, in modo più contenuto, il 29 ottobre 1962: settima giornata di Serie A, il Catania avrebbe superato il Genoa per 3-1, ma sarebbe rimasto secondo dietro il Bologna solo tre giorni, il tempo di perdere per 3-2 a Napoli il 1º novembre.

Cade in gennaio anche il miglior ricordo dell’era recente: il 24 gennaio 2006 era il giorno di un altro recupero, Catania-Empoli, 16ª giornata di Serie A. Originariamente rinviata per pioggia. Il Catania promosso la stagione precedente dalla B vinse 2-1, grazie alla decisiv rovesciata di Peppe Mascara, e si installò al quarto posto solitario a quota 29, ben lontano da Inter (54), Roma (43) e Palermo (39). Quanto bastava perché i giornali scrivessere di squadra da Champions league. Quella stessa che poi sarebbe crollata in classifica ottenendo la salvezza solo all’ultima giornata. Rimane comunque quello il punto più alto toccato di recente.

Il punto più basso in assoluto è invece in Eccellenza: il 4 novembre 1993 il Catania ritornò in campo dopo le battaglie in tribunale del Caso con la Figc per recuperare la prima giornata con il Paternò (0-0). Già le altre squadre avevano disputato sette partite, così rimase al 17º e ultimo posto fino al 17 novembre, quando vinse sulla Plutia e la staccò in classifica; avrebbe chiuso al 3º posto del campionato per poi essere ripescato in CND.