Avellino ko, B verso definizione. Stampa: Ripescate Novara e Catania?

Redazione

Corriere dello Sport

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La Serie cadetta, che vorrebbe ridursi a 20 squadre (la Figc è inflessibile), è a sua volta sospesa in attesa di stilare i calendari dopo il default di Bari e Cesena e con una pluralità di ricorsi pendenti. Ieri è stato respinto quello al Tar dell’Avellino, escluso per aver presentato in ritardo la fidejussione. Domani si discuterà invece l’esposto dell’Entella contro la scelta del Tribunale di sanzionare il Cesena alla “memoria” (se la penalizzazione dei romagnoli fosse anticipata al torneo 2017/18 l’Entella sarebbe in B). Come se non bastasse Ternana, Pro Vercelli e la Figc si rivolgeranno in terza istanza al Coni per conte-stare la decisione che ha favorito Novara e Catania, bypassando la norma che tagliava fuori dai ripescaggi i club sanzionati per inadempimenti finanziari nei tre anni precedenti. Sembravano a un passo dalla soluzione le vertenze in Serie C dopo l’ammissione della Juventus B e i ripescaggi di Cavese e Imolese, ma la Lega Pro ha deciso di spostare al 22 agosto la definizione dei calendari e già che c’era ha convocato per lo stesso giorno a Roma un’assemblea straordinaria per decidere se “iniziare o meno il campionato in assenza di certezze economico-finanziarie e per la precarietà della governance”. Una sorta di ultimatum al commissario straordinario della Figc, Roberto Fabbricini, da parte di uno dei soci di peso della maggioranza (con oltre il 70% dei voti in consiglio federale) rappresentata da Dilettanti, Lega Pro, Aic e Aia. La stessa che dopo non essere stata capace a inizio 2018 di eleggere i vertici della Federcalcio ai primi venti di cambiamento si è ricompattata intorno al nome dell’ex presidente federale fra il 2007 e il 2014 Giancarlo Abete e che invoca immediate elezioni. È questo il triste e preoccupante clima in cui sta preparando la quanto mai evocata Rinascita del calcio italiano.

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