«Catania in 7 mesi un’altra rinascita». Speciale CorSport sul Catania

Fonte: Corriere dello Sport 12/02/17
Redazione

Il Corriere dello Sport dedica oggi due pagine a un’inchiesta, condotta da Xavier Jacobelli, sul Catania. «In 7 mesi un’altra rinascita», titola il quotidiano in prima pagina nazionale. Gli articoli ruotano attorno alla figura di Pietro Lo Monaco.«L’uomo che ha salvato il Catania cammina nei vialetti della casa del Catania con il sorriso di chi, avendone passate di tutte i colori, non ha più paura di nulla. “Il Catania per me è come un figlio: non potevo lasciarlo morire. Per questo sono tornato”», si legge sul quotidiano in edicola oggi.

Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

VAI, CATANIA! IL CAPOLAVORO DI LO MONACO (Corriere dello Sport)

“L’ad: «Per me questo club è come un figlio, non potevo lasciarlo morire». Rigoli: «Squadra costruita sulla roccia»

“In sette mesi, Lo Monaco ha rifatto i connotati a società e squadra, ha cambiato i vertici del club con scelte coraggiose, ha rilanciato il vivaio, il marketing, la comunicazione, l’immagine. Tutto. «Se mi volto indietro, a volte non riesco a credere al bilancio che, da un passivo di 17 milioni, è già sceso a -10 milioni; alla squadra che ha battuto il Matera con 10.953 spettatori sugli spalti, gioca il derby con l’Akragas, è in piena zona playoff e continua a migliorare; ai 5 mila soci di Torre del Grifo che ci sostengono con una passione pari a quella dei tifosi allo stadio; ai pignoramenti ridiscussi e revocati a a uno a uno, grazie al lavoro dell’avvocato Ida Linda Reitano». La quale confida: «Lo sa che in alcuni casi è bastato il nome di Lo Monaco per trovare un accordo con le controparti? Perché? Perché si fidano di lui».

«Ciccio, sarai per sempre Famoso» (Corriere dello Sport)

“Quando Angelo Massimino si batteva per salvare il Catania, andò a incatenarsi sotto la sede della Figc. Di cognome faceva Famoso, di nome semplicemente Ciccio e Famoso lo resterà per sempre, nei cuori dei tifosi rossoazzurri che, in occasione di Catania-Matera, gli hanno tributato un omaggio commosso. Ciccio Falange o Ciccio il Capo degli Ultrà, per una vita intera anima autentica della tifoseria, ha combattuto una durissima battaglia contro il male che se l’è portato via in un giorno d’inizio febbraio. I suoi sono stati funerali di popolo, con il capitano Biagianti e i giocatori dietro al feretro”.

«Il nostro Messi? Venite a vedere Torre del Grifo» (Corriere dello Sport)

“Il centro sportivo è un’eccellenza europea: vale 120 milioni. Tianjin e Cannavaro: che meraviglia!

“Se cercate il Messi del Catania, salite a Mascalucia, arrampicandovi sulle pendici dell’Etna imbiancato. Arrivati al Torre del Grifo Village, capite perché il club etneo abbia chiamato il Fuoriclasse questa autentica eccellenza europea .Edificata in meno di due anni, è costata 60 milioni di euro: oggi ne vale già il doppio. Annota Lo Monaco: «Se non avessimo avuto questo centro sportivo, non saremo riusciti a salvare la società. Torre del Grifo è la nostra polizza sul futuro, è il nostro orgoglio».

Mascara e Russo, gli Elefanti di ferro (Corriere dello Sport)

“Se c’è una cosa che piace ai tifosi è vedere i giocatori più amati entrare nei ranghi societari della squadra del cuore. Così, quando scorri l’organigramma del settore giovanile e leggi i nomi di Orazio Russo, 43 anni e Giuseppe Mascara, 37 anni, capisci perché i sostenitori etnei non smettano di gratificarli con il loro affetto. In epoche diverse, Russo (119 presenze e 12 gol) e Mascara (226 partite e 58 gol, 1 gara in Nazionale) qui sono diventati due totem.