Tribunale conferma Gazzetta: «Catania in Lega Pro con 12 punti di penalità»

Redazione

La Gazzetta dello Sport ha anticipato la sentenza determinata questa mattina dal tribunale sportivo. Il procuratore Stefano Palazzi, a nome dell’accusa, aveva chiesto Lega Pro e cinque punti di penalizzazione a carico del club rossazzurro. Deferito per responsabilità diretta ma la cui posizione è stata alleggerita dalla «fattiva collaborazione» resa dall’ex presidente Antonino Pulvirenti anche con gli investigatori federali. La vicenda riguarda lo scandalo I treni del gol, sollevato dalla Procura di Catania. Un giro di partite, dello scorso campionato di serie B, che Pulvirenti ha ammesso di avere cercato di combinare per favorire la salvezza della squadra.

«Le ultime proiezioni ieri sera davano queste sentenze in arrivo dal Tribunale federale – scrive il quotidiano –  Catania retrocesso in Lega Pro con 12 punti di penalizzazione e una multa di 450mila euro (300 a Pulvirenti, squalificato per 5 anni; 150 al club)». Un pugno più duro di quello battuto sul tavolo dal procuratore federale. Visto che il provvedimento del tribunale risulta essere diverso da quello proposto da Palazzi, il Catania potrebbe ricorrere in appello. «ma non prima di dieci giorni – precisa la Gazzetta – Dalle 9 di questa mattina, e per le prossime ore, sarà il tempo (e il caso) di leccarsi le ferite».

«In sostanza, l’impianto accusatorio della Procura reggerebbe in buona parte alla prova dei due collegi del Tribunale federale. L’uno confermerebbe la «collaborazione fattiva» di Pulvirenti per il Catania, evitandole i Dilettanti (ma comminandole una multa record)».  Il processo Catania passerà alla storia« per l’introduzione del pentitismo nella giustizia sportiva italiana».

Il tribunale federale ha comminato anche una multa di 150mila euro al club. Disposti  cinque anni di inibizione e multa di 300mila euro a Pulvirenti. Fissati anche 4 anni di inibizione e un’ammenda di 50mila euro per l’ex ad etneo Pablo Gustavo Cosentino e 5 anni di inibizione più preclusione e ammenda di 150mila euro per Piero Di Luzio.