PRIMO PIANO: Dieci partite ed una squadra vera per salvare il Catania

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Catania fra tensione e speranza inizia la volata per la salvezza (La Gazzetta dello Sport)

“Domani al Cibali contro l’Avellino il primo di 10 match per evitare un’altra retrocessione

“Ma così non è stato e, anzi, con il passare delle settimane la posizione del club siciliano si è complicata sempre di più. Non sono bastati tre cambi di panchina (da Pellegrino a Sannino, di nuovo a Pellegrino per finire con Marcolin) e l’allontanamento del preparatore atletico, Ventrone, a cui è stata attribuita la responsabilità di una lunga catena di infortuni muscolari, per rimettere in linea di galleggiamento la barca rossazzurra che ha continuato a imbarcare acqua. E un buco nell’acqua si è rivelata pure la rivoluzione di gennaio, con la cessione della maggior parte dei giocatori argentini e l’ingaggio di ben 9 elementi nuovi, tutti italiani, eccezion fatta per Gillet. CONTESTAZIONI Nell’ultimo periodo s’è registrata una certa frizione con la tifoseria che però non ha mai abbandonato del tutto la squadra e che proprio pochi giorni fa ha ribadito la propria volontà di sostenerla fino a salvezza ottenuta, nonostante da tempo chieda l’allontanamento dell’amministratore delegato, Cosentino e di recente anche la cessione della proprietà. È di pochi giorni addietro lo sgradevole episodio prontamente denunciato dalla società, di una missiva minatoria con due proiettili all’interno, recapitata al presidente Pulvirenti che naturalmente nulla a che vedere col tifo vero e civile. PANCHINA BOLLENTE Il Catania non vince da un paio di mesi (31 gennaio, 2-0 contro il Perugia al Cibali). La posizione di Marcolin si è fatta delicata, il tecnico ha vinto fin qui 2 sole gare (l’altra, contro la Pro Vercelli, sempre in casa). Dovessero sfuggirgli i 3 punti anche domani pomeriggio o, peggio ancora, dovesse perdere di nuovo, difficilmente resterebbe in sella, benché un cambio a 9 giornate dal termine sarebbe una soluzione abbastanza problematica. La formazione etnea, compresa questa contro l’Avellino, ha a disposizione 5 gare casalinghe e dovrà provare a vincerle tutte e forse non basterà. Per essere certi della salvezza, i rossazzurri dovranno provare a vincerne qualcuna fuori, cosa che non le è mai riuscita in questo campionato

CATANIA, non basterà solo Del Prete Con l’Avellino si fa leva sul gruppo (La Sicilia 27 Marzo)

“Un solo calciatore non può cambiare il destino di una squadra. Il più forte, il più veloce, il più volenteroso deve sempre appoggiarsi a un gruppo che possa accompagnarlo. Lorenzo Del Prete, al rientro dopo infortuni e cautele varie, da solo non salverà il Catania. Questo è chiaro. Ma il suo apporto, in questo momento, diventa importante sul piano tattico e su quello della spinta offensiva. Vero è che Marcolin ha intenzione, se dovesse rilanciare l’idea del 4-3-3 di schierarlo dietro, nel ruolo di terzino destro. Ma ci assicurano (lo ricordiamo in squadre avversarie del Catania) che quando sta bene, l’ex del Perugia è una scheggia. Un po’ come Mazzotta. Lorenzo era stato acquistato, a gennaio, per dotare la fascia destra di un altro velocista. In questo modo, il Catania si sarebbe garantito superiorità numerica e non solo. Corsa, diagonali di rientro e… anche un Belmonte schierato al centro della difesa in una sorta di turn over utile per tenere sempre sul chi vive tutti quanti gli uomini della retroguardia. Invece… Invece Del Prete è arrivato qui infortunato, ma era noto. Il Catania ha dovuto aspettare per recuperarlo. Poi si è fermato di nuovo. Insomma, in una stagione tribolata, chi non ha vissuto momenti del genere? A tutti i calciatori è toccato fermarsi e non per proprie volontà. Nella partita più importante della stagione, Marcolin sa di poter contare su questo ragazzo che in Sicilia non vuole sentirsi una meteora, un calciatore di passaggio. Vuole incidere, vuole correre, vuole arrivare alla méta. Che non è quella sperata, ma «soltanto» una salvezza più importante di quanto si possa credere. Del Prete in uno schema a quattro, per una difesa meno larga, ma che possa supportare il lavoro del centrocampo? Ipotesi una delle mille che il Catania sta provando nelle ultime ore. Con Del Prete a destra, agirebbero, in linea, Ceccarelli, Sauro (chi si rivede), Mazzotta. In questo caso toccherebbe a Capuano partire dalla panchina.