STAMPA- Il Cosenza programma già il futuro

Redazione

Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Cosenza tra presente e futuro (Quotidiano del Sud)

“«Dalla squadra ci aspettavamo di più, ma ora dobbiamo starle vicini e sostenerla». Il dg Federico: «A giorni ci riuniremo per programmare la prossima stagione»

“«Credo ci manchi la maturità da grande squadra, quella che potrebbe permetterci di fare il salto di qualità». In questa frase di Stefano De Angelis, pronunciata dal tecnico rossoblù al termine della sfida con il Siracusa, è racchiuso tutto il senso di questa parte finale di campionato del suo Cosenza. Una frase che sottolinea una mancanza, ma che sembra anche un’amara introduzione nell’atto di interpretare l’immediato futuro. Mancano quattro giornate al termine della regular-season e viene spontaneo richiamare un noto proverbio, che può bene adattarsi alla situazione, ovvero “se l’asi – no non ha messo la coda a tre anni, non la mette più”. Il Cosenza è questo, una squadra con molti pregi, ma anche con tanti difetti, che oscurano i primi (molto più numerosi) in maniera sproporzionata e incomprensibile. Un gruppo che, per quanto impegno è riuscito a mettere, per quanta voglia sia riuscito ad esprimere, mai è riuscito a diventare “squadra”, come successo invece al Siracusa (giusto per citare l’ulti – mo avversario), nettamente inferiore sul piano tecnico, ma cultore del “tutti per uno, uno per tutti” e capace di violare il “Marulla” giocando in maniera normale, ovvero da squadra di categoria. Beninteso, non è stato e non è, quello del Cosenza, un campionato fallimentare, però suscita rabbia il fatto che potenzialmente si poteva davvero fare di più e non si è riusciti a farlo per svariate motivazioni. A tutto questo è possibile aggiungere anche il clima da ultimi giorni di scuola che sembra pervadere i rossoblù in alcuni momenti. A volte, infatti, l’impressione è quella di un gruppo esausto, che non vede quasi l’ora di arrivare al termine della stagione per poi resettare tutto e ripartire. Gravati da mesi di scorie, che un giorno qualcuno dovrà dire da quali fattori siano state generate. In molti ripartiranno da altri lidi, naturalmente, e probabilmente anche l’aver capito che per loro il ciclo a Cosenza si è ormai chiuso, ha prodotto ultimamente quell’insicurezza e quella precarietà che non sono certo l’antidoto migliore nei momenti di difficoltà che pur possono capitare in una stagione. Ma è solo uno degli elementi nel calderone delle responsabilità, per il quale però c’è da chiedersi se la società, seppure in buona fede, non sia venuta meno in alcune situazioni di gestione del materiale umano.