Il Russo-azzurro: «Diciotto anni fa, i pasticcini dopo la sconfitta»

Alessandro Russo

Buongiorno, mi spiace ma non ho buone nuove, tutt’altro. Non ho voglia di gridare, preferisco scrivere sottovoce. Per cinque o sei volte l’elefante rossazzurro è finito sotto un treno: è tutto rotto e respira a malapena. Il capostazione invece sta bene e ha perfino ricominciato a fischiettare: insciallah. È il momento più mortificante della nostra storia pedatoria ma i cronisti ripetono che «Tutto va ben, madama la marchesa». Invero siamo in terza serie e ricoperti di deiezioni fin oltre la nuca. La temperatura è sotto zero, ci manca l’aria e tutti ci chiamano ladri. Epperò -che il Signore sia lodato- un mammasantissima del pallone nazionale che ci vuole un po’ di bene ancora c’è.

Alle tre dell’orologio di domenica prossima si gioca al Comunale di Matera, ma, perdindirindina, non è il momento di tergiversar sulle trame d’attacco di Pippo Pancaro e sulle sgroppate di Leo Nunzella. Sposto, piuttosto, indietro le lancette al pomeriggio del ventitré febbraio di diciotto anni orsono, quando un liotro a passeggio nella città dei sassi vien là accoppato. Ordunque, volentieri, cedo la penna all’ex difensore Roberto Ricca, due stagioni in C2 all’ombra del vulcano più alto d’Europa, cinquantanove presenze e quattro reti nella capitale della sponda sicula di levante.

«Quel giorno –attacca Roberto- non funzionò nulla. Venivamo da undici risultati positivi ed eravamo certi di tornar a casa per lo meno con un punticino, invece i materani ce le suonarono per cinque a uno. Ebbene, il martedì successivo, prima di cominciare la seduta d’allenamento fummo investiti da applausi e cori d’incoraggiamento. Addirittura mi torna in mente un tifoso che si presentò con un vassoio di pasticcini. Catania è una maglia magica, come la sua gente e il solo pensiero di rappresentare quei colori dovrebbe portare un giocatore a spingersi al di là dei suoi limiti. Ricordo che in noi tutti aleggiava perenne la figura del Presidentissimo Angelo Massimino che non ho avuto il piacere di conoscere. Mi è rimasta però ben impressa la figura della presidentessa Grazia Codiglione. Sembrava una donna fragile e minuta, ma quando entrava negli spogliatoi ci trasmetteva una carica incredibile».

Medico ortopedico con la stoffa dello scrittore, Alessandro Russo è coautore di “TUTTO IL CATANIA MINUTO PER MINUTO, la storia, la geografia, la letteratura e financo la religione rossazzurra” Geo Ed. 2011, in vendita alla libreria BONACCORSO, via Etnea 20, Catania e da CAVALLOTTO, corso Sicilia 91 e viale Jonio 32, Catania. Ideatore dell’agenzia SCRITTURIAMO e collaboratore del blog LETTERATITUDINE, di lui si dice che è un rompiballe catastrofico. Maniaco dello stile e dell’editing, ogni giorno visita, scrive, opera, ingessa, corregge.