«Mai pensato di non essere allenatore giusto»
Le parole di Rigoli prima di Taranto-Catania

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Redazione

dal nostro inviato a Torre del Grifo

L’allenatore del Calcio Catania, Pino Rigoli, incontra la stampa a poche ore dalla partenza della squadra alla volta di Taranto. I rossazzurri, impegnati mercoledì nel recupero casalingo contro il Fondi, hanno raccolto i primi fischi della stagione. Il pareggio ottenuto non soddisfa i tifosi e, unito alla sconfitta interna contro l’Akragas, non pare in linea con i programmi ambiziosi pronunciati a inizio stagione dalla società. La posizione dell’allenatore, toccata dalle critiche dell’ambiente, è stata rinsaldata dalla società che gli ha espresso piena fiducia.

Alla domanda se abbia mai avuto il dubbio di potere essere l’uomo giusto per questo Catania, Rigoli risponde in maniera breve e decisa: «Assolutamente no». Rispetto alla sfida contro il Fondi, a Taranto mancheranno Bastrini e Fornito, che hanno sofferto di un problema muscolare durante la gara. «Speriamo di recuperarli il prima possibile. L’opzione Silva non è da scartare per il centrocampo. Con Bastrini avevamo trovato un buon equilibrio, lui nasce terzino». Rientrerà Parisi, un’alternativa per il gioco sulle corsie. Fondamentale sarà l’atteggiamento con cui il Catania scenderà in campo: «Sappiamo di rappresentare una maglia e una città. Dobbiamo dare più di quello che abbiamo a Taranto e sono convinto che andremo a fare una grande prestazione sotto il punto di vista del coraggio e dell’impegno».

Allo Iacovone il Catania è molto atteso. La tifoseria tarantina chiede il riscatto della finale play-off persa, tra veleni e sospetti di combine, nel 2002. «Conosciamo bene l’ambiente di Taranto. Troveremo tanto entusiasmo. Il ritorno nei professionisti ha galvanizzato la piazza, come dimostrano le 13mila persone alla prima di campionato. Sarà una sfida molto calda. Per trasporto emotivo e attaccamento alla maglia Catania e Taranto sono molto simili. L’atmosfera che sappiamo di trovare sarà per noi molto stimolante. È l’opportunità di regalare alla nostra gente una grande gioia dopo tante amarezze dovute alle vittorie che sono mancate. Che non credo abbiano portato au uno strappo con la nostra tifoseria nonostante i fischi arrivati nella sfida col Fondi».

Ai tifosi catanesi però è stata vietata la trasferta. «Non condivido questo divieto. Le tifoserie sono componenti importanti in una partita, indispensabili come le squadre, gli arbitri. Non dovrebbero mai mancare. Vietare la trasferta ritengo sia la via più facile per risolvere un possibile problema senza prendersi le responsabilità di organizzare a dovere un evento».Al termine della partita col Fondi, interpretando forse più degli altri compagni la delusione per la vittoria mancata, Andrea Di Grazia ha detto: «A Taranto o si vince o si vince». Rigoli stempera le parole del suo calciatore: «Dobbiamo sempre ricordarci di avere un avversario davanti e che le partite non le possiamo vincere solo perché ci chiamiamo  Catania».

Anzi, proprio il blasone che accompagna il nome dei rossazzurri, secondo l’allenatore è il principale incentivo per gli avversari e il primo ostacolo da superare: «Quando i nostri avversari ci incontrano mettono qualcosa in più rispetto alle sfide contro altre squadre. Dobbiamo essere pronti sotto questo aspetto». Un altro aspetto in cui migliorare è la resa dell’attacco, che nelle ultime cinque partite ha segnato solo due gol. «Dobbiamo migliorare. Abbiamo creato molte situazioni pericolose vicino alla porta, meno col Fondi e più con l’Akragas». La soluzione a questo difetto potrebbe risolvere anche la storica difficoltà del Catania a esprimersi in trasferta: «A Reggio Calabria siamo riusciti a passare in vantaggio ma non abbiamo affondato i colpi. Stiamo lavorando sull’atteggiamento da avere in trasferta, ovvero chiudere le partite quando ne abbiamo la possibilità. Dobbiamo sfruttare le occasioni che creiamo».

Chi potrebbe avere spazio a Taranto, magari al posto di uno tra Paolucci e Calil, è Maks Barisic. «È entrato col piglio giusto contro il Fondi. Lo tengo in grande considerazione. Più giorni passano, più lavora, più migliora». Fiducia confermata a Scoppa, nonostante Rigoli non nasconda le difficoltà che il regista sta affrontando, e che sono emerse durante le ultime prestazioni offerte sia in casa che, soprattutto, in trasferta: «Viene penalizzato dall’agonismo e dai tempi frenetici del gioco della Lega Pro. Sta soffrendo questo adattamento ma sono sicuro delle sue qualità e altrettanto certo che col tempo riuscirà ad esprimere tutto il suo potenziale».