Da Lodi ad Andujar, c’è pure Bergessio: In panca e tribuna tanti, campo e gloria per pochi

Redazione

CATANIA – Da sempre, e salvo poche eccezioni, i giocatori che abbandonano i colori rossazzurri non trovano poi la stessa continuità, la stessa gloria e gli stessi onori che rendono così l’esperienza di Catania la più alta e brillante della propria carriera. E’ la regola dell’addio, che ricorda un po’ il ‘mal di trasferta’ di cui la squadra ha sempre sofferto e soffre ancora, elevato però all’ennesima potenza. Tuttavia, ammessa come unità di misura la retrocessione appena patita, per i tanti emigranti (volenti o nolenti) poteva sembra probabile se non scontato eludere la ‘regola dell’addio’.

E’ andata così?

Francesco Lodi (centrocampista): Il suo Parma è ultimo in serie A, impelagato tra chiacchiere sul futuro della società, crisi tecnica e sportiva. Dal primo addio a Catania la carriera del regista, in predicato allora di poter essere il vice Pirlo in nazionale, è andata tutta in picchiata. A Parma nove presenze, nessun gol.

Pablo Alvarez (difensore):Dopo essersi svincolato dal Catania non risultato attualmente sotto contratto con alcun club.

Mariano Izco (centrocampista): Con la maglia del Chievo Verona ha giocato finora solo tre partite a causa di un infortunio alla caviglia. Maran, ex tecnico del Catania da poco subentrato a Corini, non lo ha ancora a disposizione. Aveva iniziato alla grande la stagione: una rete ed un assist. I gialloblu volavano, adesso sono terzultimi in serie A.

Maxi Lopez (attaccante): E’ approdato al Chievo Verona con grandi e reciproche aspettative. Ottimo l’inizio, sua la rete con la quale i gialloblu batterono il Napoli. Poi? Progressivamente le sue quotazioni sono scese, di pari passo con le prestazioni. Nessun gol, quindi la panchina, contro il Cesena la tribuna. Mentre la considerazione verso Paloschi, Meggiorini e Pellissier aumenta.

Cristiano Biraghi (difensore): Terzo elemento passato al Chievo Verona in estate. Gioca con buona continuità di impegno ma non ha finora impressionato, difficile d’altronde in un contesto squadra che vive un momento difficile di classifica, seguente l’avvicendamento tecnico. Contro il Cesena, prima vittoria della gestione Maran, è rimasto in panchina.

Gonzalo Bergessio (attaccante):La Sampdoria è quarta, ma Gonzalo non può sorridere per altro. Mihajlovic, che tanto l’aveva considerato nella comune esperienza al Catania, lo tiene fisso in panchina. Pochi spezzoni di partita giocati, appena1’ nella più recente sfida, contro il Milan. Appena181’ di campo da inizio campionato. Non riesce a battere la concorrenza di Okaka. Che, ai tempi, aveva messo a posto pure Maxi Lopez.

Francesco Fedato (attaccante): Entusiasta di seguire Bergessio, di giocarsi tutte le sue carte migliori in una formazione altamente quotata comela Sampdoria, desideroso di trovare la continuità e la fiducia mancate a Catania, ancora in serie A: una presenza, appena41’ giocati. Bocciatura?

Nicola Legrottaglie (difensore): Allena le giovanili del Bari ma, come non ha mai nascosto la sua intenzione di rimanere a Catania, non nasconde di esser ancora tentato dal ritorno, naturalmente come allenatore.

Panagiotis Tachtsidis (centrocampista): L’Hellas Verona non sta sul cucuzzolo della classifica come accaduto la scorsa stagione, ma fa del suo meglio e – visto il pareggio contro l’Inter di domenica scorsa – gli riesce piuttosto bene. Il ritorno in gialloblu, col suo mentore Mandorlini, è servito al regista greco per ritrovare l’identità persa durante la sua esperienza a Catania (e poi col Torino). Dieci presenze, tutte da titolare, due gol e due assist.

Giuseppe Bellusci (difensore): Lunga ma soddisfacente la trattativa che l’ha portato in Championship, col Leeds di Cellino. Inizio sfortunato, protagonista dell’espulsione decisiva per la sconfitta. Due gol lo riscattano, almeno quanto il bel gesto (maglia donata) verso un tifoso locale. Recentemente delle accuse di razzismo hanno adombrato una possibile squalifica. Il Leeds, prima in fondo alla classifica è adesso in posizione mediana, ma le attese in estate erano di vertice.

Souleymane Doukara (attaccante): Catapultato dalla quasi serie D alla A in un sol balzo. Mai riuscito ad esser protagonista con la maglia del Catania. Al Leed pare abbia trovato la dimensione giusta: 13 presenze in campionato, 4 reti (6 in stagione), 3 assist.

Kingsley Boateng (attaccante): Utilizzato poco o niente dal Catania, è finito in Olanda. Gioca nell’Eredivisie col Nac Breda. Dodici presenze, un gol ed un assist. Peccato per la posizione della squadra, terzultima.

Sergio Keko (attaccante): Sempre sorridente su Twitter. Svincolatosi dal Catania (decaduta col termine contratto la clausola rescissoria superiore a 12 milioni di euro), gioca nella serie B spagnola, con l’Albacete. Ultimo in classifica già a cinque punti dalla salvezza. L’esterno ex Catania è sceso in campo appena 5 volte nelle prime 12 partite e da cinque giornate fa tribuna.

Pablo Barrientos (attaccante): Tra le cessioni più chiacchierate dell’estate. Tornato al San Lorenzo, di recente apparso nuovamente in Italia, ha giocato finora solo spezzoni di partita facendo più da ‘chioccia’ per i giovani che non da plusvalore in campo. Otto presenze nelle prime 14 partite del Torneo Inicial argentino: nessun gol né assist. Sei volte è rimasto a guardare i compagni dalla tribuna.

Erick Cabalceta (Difensore): Non ha mai avuto occasione di misurarsi davvero con la serie A. L’età, classe 1993, poteva aiutarlo a renderlo un’alternativa spendibile in serie B. E’ invece tornato, temporaneamente, nel suo paese d’origine, il Costa Rica. Gioca nel Cartagines: 11 presenze, una rete ed un possibile futuro da protagonista in nazionale maggiore.

Bruno Petkovic (attaccante): Il Catania l’ha incontrato di recente, proprio al Massimino. Con la maglia del Varese, l’attaccante croato ha iniziato col botto anzi, col gol. Nel prosieguo dell’esperienza in Emilia, pochi altri minuti e poco lustro. A peggiorare il tutto, le vicissitudini societarie che rendono il cammino della squadra ancor più complicato.

Mariano Andujar (portiere): Promesso al Napoli, e già visitato a Castelvolturno, nel Gennaio scorso, finora non ha fatto che panchina in gare ufficiali.

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