Il Catania cade a(l) “Picco”

Marco Zappalà

CATANIA – Ennesima sconfitta per il Catania, la quinta in nove giornate, la terza consecutiva. Ennesimo silenzio stampa. Evidenti i limiti di una squadra in grandissima difficoltà, incapace di reagire concretamente ad ogni rete subita. Difesa disastrosa. Decisivo un ex rossazzurro, giovane promessa scaricata qualche anno fa dai dirigenti etnei. Quel Catellani, autore di una prova maiuscola condita da una doppietta importante che ha chiuso la gara. Un segno del destino?

Primo Tempo:
Al Picco si gioca Spezia-Catania valevole per la 9^ giornata del campionato di Serie B. Tante le novità nell’undici di Sannino. Titolari dal primo minuto Frison, Jankovic e Parisi. Rientra anche Gyomber dopo gli impegni in nazionale. Centrocampo giovanissimo con Chrapek, Escalante e Jankovic. Alle spalle di Calaiò (oggi capitano) agiscono per la prima volta assieme Martinho e Rosina. Fuori Leto, Garufi e Marcelinho.

Spezia che si presenta con un classico 3-5-2. Catellani e Situm coppia d’attacco. Più scorre il cronometro, più ci accorgiamo che il Catania si è disposto con un 4-2-3-1. Chrapek alle spalle di Calaiò, Martinho e Rosina esterni sulla trequarti. Escalante si muove bene in mezzo al campo, al minuto 21 recupera un pallone che successivamente Parisi perde. Il contropiede dello Spezia è rapidissmo, lancio di Catellani e rete di Brezovec che con un diagonale preciso batte Frison. Il Catania fa la partita ma non concretizza, lo Spezia invece colpisce in contropiede. Il preludio al raddoppio arriva con un tiro dalla distanza di Junade fuori di un soffio. Un minuto dopo l’arbitro fischia un rigore molto dubbio. Escalante sfiora la gamba dell’attaccante spezzino; Catellani dal dischetto non sbaglia e firma il 2 a 0. Il primo tempo si chiude con l’ammonizione di Calaiò per proteste.

Secondo Tempo
Nessun cambio. Sannino negli spogliatoi si sarà fatto sentire. I rossazzurri entrano in campo più determinati, e dopo 60 secondi conquistano un calcio di rigore per un fallo nettissimo ai danni di Calaiò. Rosina per la prima volta in stagione si fa neutralizzare da Chichizola. La squadra dell’elefante subisce il colpo e non riesce più a rendersi pericolosa. Immagine indicativa della gara: al minuto 15 un calcio d’angolo conquistato da Calaiò e battuto da Rosina. Nessun cross in mezzo, nessun tiro, semplicemente uno schema inguardabile. Potenziale occasione gettata al vento sul risultato di 2-0. Sannino si rivolge sconsolato alla panchina.
Escono Jankovic e Chrapek per Barisic e Garufi. Secondo tempo impalpabile dell’undici etneo che non riesce a reagire, anzi subisce la rapidità dello Spezia. Al minuto 33 esce Martinho per Carillo. Poi, Gyomber viene espulso per un applauso ironico a Baracani. A cinque minuti dal termine Catellani sigla la personale doppietta chiudendo il punteggio sul 3 a 0. All’ultimo minuto altra immagine significativa: Garufi a tu per tu con il portiere si fa neutralizzare il tiro, sulla respinta riprova nuovamente, ma la difesa mura e spazza. Il triplice fischio decreta la terza sconfitta consecutiva.

Classifica
Sei punti in nove giornate sono un bottino magrissimo, soprattutto per il Catania dai grandi pronostici. Dodici punti tra gli etnei (penultimi) ed il Frosinone (primo). Urge un cambio di rotta, il campionato è lungo sì, ma le distanze iniziano ad aumentare pericolosamente.

Individuare il problema. Un Catania smarrito, quasi intimorito dal pallone. L’unico che corre e lotta per tutta la gara è Alessandro Rosina. I rigori li sbagliava anche Maradona, ma il numero 10 etneo si fa apprezzare per la voglia di non mollare mai. Ne servirebbero 11, purtroppo Sannino dispone di un solo Rosina. Il tecnico si sbraccia per tutta la gara, ma non serve a nulla. Aspettando Rinaudo, Spolli, Castro, Almiron…

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