La logica (confermata) della continuità

Marco Di Mauro

Tre gare utili: pareggio pieno, vittoria sfumata, vittoria centrata. Miglioramento. Poi, tre sconfitte: una dopo l’altra, una peggiore dell’altra: a Frosinone contro la capolista, poi la prima in casa, contro il Bari, infine l’ultima, la più pesante della stagione, 3-0 in trasferta. Quindi: 3-1 contro il Vicenza ed a meno di quattro giorni di distanza, 5-1 all’Entella, che aveva di recente sconfitto i ciociari.

Forse la logia della continuità, adottata per spiegare il saliscendi di risultati e prestazioni, non era poi campata in aria. D’altronde né le parole lette qui, né quelle ripetute da Sannino scoprono alcunché di sensazionale. Vogliono solo  ricordare che, in un torneo lungo e mediocre come questa serie B a svettare sono le squadre che perdono meno. Vedi il record di vittorie di fila, tre.

Ebbene, dopo aver vinto con due reti di scarto, il record della vittoria più larga s’amplia a quattro reti di differenza, e quello di segnature a cinque. Per la prima volta il Catania mostra il piglio della squadra di categoria superiore. Sebbene opportuna la domanda ‘sicuri che non sia l’Entella da Lega Pro?’ (comunque, un gol l’ha fatto), l’Avellino (prossimo avversario)ha poco di cui rilassarsi.

Arrivando i risultati, arrivano anche le prestazioni dei singoli e della squadra. Cresce Escalante, cresce Monzon. Da panchinaro ‘titolare’, Marcelinho confeziona il suo primo assist ed anche la sua prima rete con la maglia del Catania (anche Rinaudo e Sauro). Contro l’Entella segnano attaccanti, (e per la prima volta) difensori e centrocampisti.  E si segna sia col 4-4-2 che, fuori Rosina, col 4-3-3.

Significativo? Lo sarà di più, per la logica della continuità, il risultato di Avellino.

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