Perché finisce la benzina?

Marco Di Mauro

Sette punti nelle ultime tre partite. Velocità media da piena corsa promozione. Catania, usiamo una metafora motoristica: è bastato cambiare pilota. Passato qualche giro di prova, pagato con l’ultimo posto della classifica, il motore ha cominciato a rombare, gli pneumatici a mangiare l’asfalto ed il musetto a scalare posizione su posizione. Come farebbe una vera fuoriserie. Ma i difetti non mancano.

E se non emergono è parte merito del pilota, parte anche degli avversari (arbitri compresi). Bravissimi a nasconderli dietro i propri, di errori. Vedi i tanti sorpassi o agganci mancati allo scadere (palo del Pescara, rigore negato al Trapani, occasione sprecata dal Latina; solo per citarne alcuni). La ragione del problema? Ripetuta tre volte: “Finita la benzina”. Sempre, e sempre negli ultimi minuti.

D’altronde il principale difetto di una fuoriserie qual è se non i consumi? E’ risaputo. Ruggisce, scatta, supera, recupera ma.. finisce presto la benzina. Un bel guaio se, in una corsa, un domani, l’inerzia degli ultimi giri non dovesse bastare a concludere la gara per primi. Che fare, adesso? Il pilota Sannino dovrà scoprire: a) Se il serbatoio è abbastanza capiente b) Se il benzinaio ha dimenticato di fare il pieno.

Ai tifosi invece, il compito di dilettarsi ad indovinare chi sia il progettista e chi il benzinaio in questa allegra storiella di calcio e motori. Alla prossima corsa. Con l’augurio che non serva portarsi il bidoncino di benzina da casa!

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