Ritiri, Torre del Grifo negato ad Akragas
Alessi: «Ci siamo rimasti male. Zibert?»

Marco Di Mauro

Era tutto pronto per il ritiro dell’Akragas a Torre del Grifo. Come lo era per quello del Catania a Pietralunga. In poche ore sono saltati l’uno dopo l’altro. Imprevisti che paiono collegati tra loro ma che nulla avrebbero a che vedere col mancato trasferimento del centrocampista Urban Zibert in maglia rossazzurra. «Però ci siamo rimasti male», dice il presidente degli agrigentini Silvio Alessi.

I borsoni erano fatti, gli accordi presi e pare ci fosse pure un contratto firmato. «Avevamo già tutto programmato e confermato per svolgere la preparazione a Torre del Grifo – spiega il numero uno degli agrigentini – Poi il Catania ha deciso di annullare il ritiro». Una decisione improvvisa «per niente simpatica, motivata per mancanza di spazi – aggiunge Alessi – La società etnea ha deciso che la squadra si sarebbe allenata a Torre del Grifo».

Il centro sportivo vanta quattro campi da gioco, più d’una palestra attrezzata, piscine, albergo, foresteria e altre strutture che già in passato hanno ospitato ritiri di club e nazionali. La scorsa estate gli agrigentini allenati dall’ex rossazzurro Nicola Legrottaglie si erano preparati per l’inizio del campionato proprio a Torre del Grifo, dividendo spazi e tempi coi rossazzurri di Giuseppe Pancaro. Soluzione che, stavolta, sarebbe stata ritenuta inopportuna.

All’ipotesi che il dietrofront del Catania possa essere legato all’esito negativo della trattativa Zibert, Alessi replica: «Non credo. Ha prevalso la volontà del giocatore di andare a Castellammare di Stabia», dove dovrebbe percepire circa il doppio dello stipendio promesso dal Catania. Resta il fatto che l’Akragas, ricevuta comunicazione dal Catania, abbia adesso «difficoltà a reperire una struttura idonea per il ritiro. A luglio, sono tutte occupate».

Nonostante gli inconvenienti e le lamentele per il predetto contratto andato in pezzi, il club agrigentino non pare intenzionato a chiedere i danni al Catania: «Ma solo per ragioni di buon vicinato», spiega Alessi. In attesa del prossimo derby, la dirigenza cerca un albergo e soprattutto un campo da calcio su cui svolgere le sedute di allenamento. «Non è escluso che la preparazione si svolga in sede», conclude. Come il Catania, senza un centro sportivo su cui contare, però.