Volano insulti e bottigliette, ma dagli spalti solo applausi

Marco Di Mauro

Catania-Virtus Entella 5-1. Gli spunti significativi del rotondissimo successo dei rossazzurri ai danni della formazione ligure.

Da fischi ad applausi
Le note più dolci della serata sono gli applausi dell’intero stadio, stavolta, a fine partite. Niente fischi.  Nella tifoseria sta tornando la fiducia, di pari passo all’impegno che i giocatori mostrano sul campo. Nei giocatori va radicandosi la convinzione che i tifosi siano stati, in fondo, sempre degli alleati: severi ma giusti, perché spontanei. Sodalizio che ricomposto potrà solo far la felicità di tutti gli appassionati rossazzurri.

Che fine farà Leto?
Se Rinaudo rischia da passare da portafortuna, sorte opposta potrebbe capitare all’attaccante ex Panathinaikos. Due gare, uno titolare l’altro assente, due vittorie. Affaticamento muscolare, la versione ufficiale. Opportunità, comunque, di guardar la situazione attuale – propria e della squadra – dalla giusta distanza per rendersi conto di quale sia la strada migliore da seguire. Questa non è Atene, né Liverpool. È Catania, e  per un giocatore del Catania non devono essercene migliori al mondo così come per l’allenatore del Catania i propri giocatori sono i migliori del mondo.

Marcelinho
Castro e Leto hanno fatto meglio, in tot partite da titolari, di quanto questo brasiliano abbia combinato negli spezzoni giocati finora? Ai numeri la sentenza. Come nella gara contro il Bari, mette il turbo sulla corsia di destra. Anche grazie alla sua vivacità, l’uscita di scena di Rosina (a rigore di statistica nefasta per il Catania) non intacca l’andazzo della gara. Perfeziona un assist ed una rete, che cerca e trova al 94°. Finisce la sua partita festeggiando sotto la curva. Marcelinho, perché no?

Cinque gol.. Quanti?Cinque!
Non accadeva da Catania-Brescia (esattamente) 5-1, di Coppa Italia, che i rossazzurri realizzassero un pokerissimo davanti ai propri sostenitori. Era il 25 Novembre del 2010. L’ultima cinquina rifilata all’avversario in gare di campionato è invece datata 10 Settembre 2000. Proprio al Massimino. Serie C1. Catania-Fermana 5-2 con reti di Passiatore, doppietta di Orfei, quindi Marino e Turchi. Allenatore, Ivo Iaconi.

Rinaudo
Il suo ritorno in campo ha dato personalità laddove un punto di riferimento e d’esperienza (qual era stato Capuano), mancava. Non che non sbagli (vedi il gol dell’Entella): è umano ed anche non in perfetta forma. Eppure riesce sempre a farsi perdonare. Un gol e mezzo, l’ultimo da dividere col neo-papà Martinho. Che, da buon brasiliano, ha tratto giovamento dalla presenza dei propri cari al suo fianco.

Pulvirenti
E che è diventata quella del Catania, la panchina delle bottigliette volanti e dei ‘vaffa’ in offerta 3X2? E’ confortante per i tifosi vedere il proprio presidente nuovamente vicino al campo, a gioire e soffrire con la squadra. Ma certi gesti, censurati con protagonisti i giocatori, non possono appartenere ad alcun dirigente, né ad alcun tifoso. Né al presidente, primo tifoso. Un mese di inibizione: “Keep calm and forza Catania”

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