Combine, Catania due anni dopo. Legale PLV: «Rilancia. Sarà assolto»

Foto di repertorio (MondoCatania)
Marco Di Mauro

Antonino Pulvirenti è stato arrestato. Esattamente due anni fa, Catania si svegliava con questa notizia. Era l’inizio del periodo più drammatico e disonorevole nella storia del Calcio Catania. Da allora sono state formulate tante accuse e altrettante difese al riguardo di altri club e calciatori coinvolti, ma nel processo sportivo che ha riguardato l’inchiesta Treni del gol (Leggi lo speciale), il solo club a pagare è stato quello rossazzurro. Diverso, secondo il professor Giovanni Grasso, sarà invece l’epilogo dei procedimenti penali, che nonostante le lungaggini non andranno in prescrizione. «Ci aspettiamo l’assoluzione», spiega Il legale del patron a MondoCatania, e inoltre conferma la volontà del suo assistito di essere il promotore del rilancio del Catania.

Pochi giorni dopo lo scoppio dello scandalo riguardante alcune partite del campionato di serie B 14/15, che Pulvirenti avrebbe confessato di aver tentato di combinare a favore del Catania, lo stesso ex presidente annuncia il suo ritiro definitivo dal mondo del calcio e la vendita della società in tempi brevi. «Sono parole che sono state dette ma il contesto da allora è profondamente cambiato. In tutto questo tempo non c’è mai stata una seria trattativa per l’acquisto della società e Pulvirenti si è impegnato a garantire la sopravvivenza del club – sostiene Grasso – Adesso che la situazione è più serena, ci sono le condizioni per rilanciare il club dove merita, serve un maggiore impegno da parte di Pulvirenti che certamente arriverà». A breve è atteso un incontro con alcuni giornalisti, in cui Pulvirenti dovrebbe annunciare proprio questa intenzione.

Quanto però, su questa volontà e sulle disponibilità economiche del proprietario attuale del Catania, possono incidere gli esiti di procedimenti penali in corso sia per lo scandalo combine che per la bancarotta fraudolenta della sua compagnia aerea low cost WindJet? «Sono situazioni che saranno definite alla lunga. Intanto il club deve andare avanti e Pulvirenti rappresenta l’unica possibilità perché questo avvenga e al contempo perché si possano c’entrare gli obiettivi ambiziosi di cui si parla da tempo». Nel merito nel processo Treni del gol, il legale di Pulvirenti ha un’idea molto chiara: «All’inizio sembra esserci una certa verosimiglianza, ma finora nonostante le numerose indagini  che sono state svolte, non sono emersi a nostro avviso degli elementi che sostengano concretamente le accuse mosse al Catania e a Pulvirenti». Di parere diverso il pubblico ministero, che ritiene sufficiente il solo tentativo di combine, che il patron del Catania avrebbe confessato.

«Il mio assistito ha confermato di aver avviato dei contatti. Ma senza il contatto con i calciatori, che finora non è stato dimostrato, non c’è reato». Tuttavia questa tesi non è passata in sede sportiva, considerata la condanna che ha portato alla retrocessione d’ufficio del Catania in Lega Pro e l’aggiuntiva penalizzazione di 9 punti. Su chi abbia venduto ciò che il Catania avrebbe comprato, invece non è stata fatta né chiarezza né giustizia. «È brutto che a pagare sia stato solo il Catania, e anche in modo sproporzionato». Intanto, sul fronte penale, a un anno dal rinvio a giudizio non si invece celebrata neanche la prima udienza del processo che vede Pulvirenti imputato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Nonostante le lungaggini si arriverà però anche in questo caso a un giudizio. «Il reato contestato è grave, quindi i tempi di prescrizione sono molto lunghi». Il parere dell’avvocato resta ottimista: «Sono certo che si arriverà a una sentenza di assoluzione». Chissà, invece, quale sarà la sentenza dei tifosi rossazzurri riguardo al futuro del Catania ancora con Pulvirenti al comando.