Géza Kertész – Domenica la commemorazione

Redazione

CATANIA – Domenica 29 settembre, alle 10:00 in piazza Giovanni Verga (Catania) avranno inizio le manifestazioni per la commemorazione di Kertész Géza. Allenatore della squadra di calcio del Catania (dal 1933 al 1936) ucciso dai nazisti per aver salvato degli ebrei e dei dissidenti ungheresi durante la Seconda Guerra Mondiale. Fino alle 13:30, il calcio tornerà a piazza Giovanni Verga, dove sorgeva lo stadio di Catania tra il 1930 e il 1937 (il campo dei Cent’Anni). L’evento è inserito nei “Percorsi d’autunno”, cartellone culturale promosso dal Comune di Catania, e si tiene durante la Giornata europea della cultura ebraica.

Sarà innanzitutto una mattinata di sport: i protagonisti saranno i bambini, liberi di giocare in un campetto di calcio 3 contro 3. Si disputerà anche un torneo in cui ci sarà spazio per tutti i più piccoli.  Alle 10:30, alla presenza delle autorità, sarà inaugurata una mostra fotografica riguardante Kertész e sarà letto anche un messaggio dalla famiglia che vive in Ungheria. La mostra consiste in quattro pannelli fotografici con immagini d’epoca provenienti dall’archivio degli autori del “Tutto il Catania minuto per minuto”. A fare da guida per i visitatori, ci saranno Antonio Buemi, Roberto Quartarone, Alessandro Russo, Filippo Solarino (che hanno firmato il libro), oltre agli altri appartenenti al comitato pro Géza Kertész, Salvo Giglio, Santo Privitera e Salvatore Quartarone.

Il comitato pro Géza Kertész si è formato nell’aprile 2011 sulla spinta delle ricerche storiche degli autori del libro “Tutto il Catania minuto per minuto”. I componenti hanno presentato un’istanza per l’intitolazione di una strada alla memoria dell’allenatore ungherese e da luglio 2013 hanno lavorato in sinergia con l’assessorato alla Bellezza del Comune per l’organizzazione dell’evento.

La biografia
Kertész Géza (Budapest 1894 – Budapest 1945) è stato un calciatore – di ruolo interno – e allenatore ungherese. Disputò una gara con la sua Nazionale, oltre a vincere una Coppa d’Ungheria con il Ferencváros. Da allenatore, si distinse in Italia vincendo la Seconda Divisione con lo Spezia, la Prima Divisione con Catanzaro, Catania e Taranto e allenò in Serie A la Lazio e la Roma. Tornato in patria, organizzò la resistenza antinazista, fu arrestato dalla Gestapo e morì fucilato. È sepolto al cimitero degli eroi di Budapest.

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