BOLOGNA – Dietro i ringraziamenti di Sebastian Leto al fisioterapista Antonio, che ne ha seguito la riabilitazione all’Isokinetic di Bologna, c’è una storia che rimanda al 2002 e che servirà a rincuorare i tifosi meno ottimisti circa i postumi dell’intervento subito ormai un anno e mezzo fa dal giocatore rossazzurro.

Chissà se qualcuno ha informato “Seba” Leto che il suo “Antonio”, Antonino Temisari, tra i tanti giocatori affidatigli, nel 2002 ha seguito la riabilitazione di un altro giocatore reduce da un brutto infortunio (crociato del ginocchio destro) che, all’età di 35 anni gli prometteva la chiusura della carriera. Consigliabile, vista l’età, se solo il paziente non si fosse chiamato Roberto Baggio. Ma il “divin codino” verrà rimesso in sesto e chiuderà la carriera sul campo, e non su una barella, solo nel 2004, con la maglia del Brescia (che vestiva dal 2000). Peccato che a quei tempi, twitter non fosse ancora stato lanciato, e con esso neanche la possibilità di ringraziare in tal maniera il proprio “angelo custode”, sempre vicino nel momento più difficile.