STAMPA – Accade in serie B

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Derby nel menù Sodinha lo «smilzo» ha fame di magie (La Gazzetta dello Sport)

“Il fantasista del Brescia ha perso 10 chili: è pronto al rientro domani, in attesa del numero di maglia…

“Il solito, grazie. Il Brescia ritrova il Varese e spera di ritrovare il miglior Felipe Sodinha. Ci sono i precedenti e c’è l’opportunità. I precedenti: nelle ultime 2 stagioni, il derby è stato sempre la pagina più bella scritta dalla squadra biancazzurra al Rigamonti. Due anni fa il finale di stagione regolare fu l’apoteosi della gestioneCalori: 20, gol di Caracciolo e Zambelli, qualificazione ai playoff in ghiaccio. Felipe colpì da quasi 30 metri un palo che sta ancora tremando. Nella scorsa annata finì 42, prima di Natale, e il Brescia si regalò una tripletta dell’Airone e una prodezza di Sodinha. La sua prima rete nel calcio italiano, a coronamento di una prova ricca di assist e inventiva. E l’opportunità adesso è ghiotta: il brasiliano è dimagrito, tirato a lucido, pronto a debuttare dopo mesi trascorsi ai box. A maggior ragione in un momento delicato, fra patemi di classifica e problemi di infermeria. Niente numero Insomma: il Varese a Mompiano porta bene al Brescia e al suo fantasista, ma nel frattempo tante cose sono successe. Il Brescia ha rischiato di sparire, sarà penalizzato di 3 punti e vive ancora giorni difficili, in attesa di una svolta societaria che non s’è ancora del tutto compiuta. Sodinha, che l’anno scorso portava il 7 sulle spalle nei campi di tutta la Serie B (e a Cesena segnò in slalom uno dei gol più belli del campionato in assoluto), ora non ha nemmeno un numero di maglia (e il 7 è stato preso da Daniele Corvia). Spera di riaverne uno oggi, in tempo per affrontare il Varese.

Capezzi piace anche a Renzi «Dai, Varese senza paura» (La Gazzetta dello Sport)

Il nome è di un genio del Rinascimento: Leonardo Capezzi ha compiuto 19 anni lo scorso 28 marzo ed è arrivato dalla Fiorentina per far rifiorire il centrocampo biancorosso. Sabato scorso, il giocatore nato a Figline Valdarno ha firmato col Trapani il primo gol da professionista e proprio ieri è stato convocato nell’Under 20 di Evani per il terzo impegno del Quattro Nazioni, in scena giovedì in Polonia.

Paradosso Trapani Ha il miglior attacco Ma la difesa è ultima (La Gazzetta dello Sport)

“Brucia e brucerà ancora per un po’ il 52 di Varese. La terapia? Battere il Latina, con una prova dei momenti migliori, con un Trapani solo intravisto e sempre dopo essere andato in svantaggio. E’ successo in cinque delle sei partite giocate. Un autentico record. E’ stata una squadra senza mezze misure quella granata. Con le 10 reti realizzate vanta, assieme a Carpi e Pro Vercelli, l’attacco più prolifico della serie B ma possiede anche la difesa più bucata assieme al Lanciano con 11 gol subiti. Una distanza enorme rispetto ai tre gol al passivo del Perugia, dato che conferma come si stia in vetta solo subendo pochi gol. Dato confortante i 9 punti, 1 in più i dello scorso torneo

Vicenza-Bologna i Lopez contro Storia e futuro in un cognome (La Gazzetta dello Sport)

Il tecnico dei biancorossi: «Stiamo bene, ma conosciamo i nostri limiti». Il collega uruguaiano: «La squadra è in crescita»

“Il duello dei Lopez è il motivo dominante della sfida Vicenza-Bologna in programma domani al Menti. Sulle panchine siedono due allenatori accomunati dallo stesso cognome, benché abbiano nazionalità diverse, e da una lunga carriera come bandiere e difensori centrali. Da una parte c’e’ il padrone di casa, Giovanni Lopez, romano di Val Melaina, 47 anni, alla seconda stagione al club veneto come tecnico dopo una lunga milizia come giocatore culminata nella conquista della coppa Italia 97; dall’altra c’è Diego Lopez, 40 anni, uruguaiano di Montevideo, passaporto spagnolo ma italiano ormai acquisito per i tre lustri passati al Cagliari prima di trasferirsi questa estate al Bologna. Tra loro esiste un solo precedente in campo, peraltro vissuto in panchina: entrambi erano riserve in un Lazio-Cagliari 2-0 dell’ottobre 1998. Dopo 16 anni si ritrovano avversari.


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