STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Da Mou a Delio Rossi, il raptus in panchina (La Sicilia)

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. L’allenatore della Samp punito per il dito medio rivolto al romanista Burdisso

“Errare è umano, perseverare è diabolico. Quel rissoso, irascibile, Delio Rossi, che sta trascinando la Sampdoria fuori dai guai di classifica, offrendo calcio piacevole e redditizio, ha chiesto scusa per il dito medio rivolto a Burdisso in risposta a un insulto. Devolverà in beneficenza la multa che riceverà per avere incendiato il finale di Samp-Roma e starà fermo due giornate per la squalifica che gli è piovuta addosso. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio, visto che nel maggio scorso era stato additato al pubblico ludibrio per gli schiaffoni vigorosi inflitti in panchina a Ljaijc e l’incredibile gesto gli era costato l’esonero dalla Fiorentina e una quarantena prima del ritorno in panchina con la Sampdoria. Ma lo stress da sovraesposizione e un deficit nel rispetto delle regole hanno generato sempre più episodi censurabili in panchina. Alla tentazione del dito medio hanno ceduto, negli anni, anche tre dei tecnici più prestigiosi della storia del calcio: Fabio Capello ha perso le staffe, rispondendo così nel 2007 al pubblico del Bernabeu, che non gli perdonava il suo gioco vincente ma utilitaristico; Carlo Ancelotti ha rivolto la stessa sintetica risposta da allenatore del Milan ai suoi ex tifosi della Juve, che lo insultavano nell’agosto del 2008, mentre medesimo gesto è scappato a Josè Mourinho in un Manchester United-Porto, dopo un gol di Costinha, che sanciva l’eliminazione degli inglesi nel 2004.

Galliani è categorico «Allegri resta al Milan anche l’anno prossimo» (La Sicilia)

“L’ad rossonero spiega: «Era solo una battuta». El Shaarawy: «Con Mario tutto ok»

“Silvio Berlusconi riduce a una battuta scherzosa quel «El no capisse un casso» riferito a Massimiliano Allegri, e Adriano Galliani assicura che l’allenatore resterà al Milan anche l’anno prossimo. Più della corsa al terzo posto, lontano tre punti, è d’attualità il futuro di Allegri, che sta attirando l’attenzione di alcune squadre e nel frattempo incassa i chiarimenti del suo presidente e la fiducia del suo amministratore delegato. «Stavo scherzando con uno vicino che continuava a dire con tutte le persone che venivano nominate una frase in Veneto – è la ricostruzione di Berlusconi a Uno Mattina sull’origine della battuta – poi abbiamo parlato di Allegri, io stavo andando a una velocità sostenuta e ho ripetuto meccanicamente la stessa frase. Poi i giornali come al solito… ». Poi «sabato sera il presidente ha chiamato Allegri per spiegare il senso delle cose che ha detto – ha raccontato Galliani – Allegri ha un contratto e, lo dico per la 270ª volta, sarà al Milan anche l’anno prossimo». Intanto domenica il livornese a una domanda sul proprio futuro ha risposto così: «Ho degli obiettivi in testa e li tengo per me. Quando li raggiungerò, tutti lo sapranno ». Conquistare un posto nella prossima Champions League è l’obiettivo dichiarato del Milan, forse più complicato è arrivare ai quarti in questa edizione superando il Barcellona. Anche perché in coppa non può giocare Balotelli (su Twitter ha pubblicato una sua foto a torso nudo davanti al computer e più dei muscoli i suoi follower hanno notato il pacchetto di sigarette sul tavolo), che a Cagliari ha segnato il terzo gol (secondo su rigore) in due partite con il Milan. «Abbiamo un tris d’assi», gongola Galliani pensando al tridente El Shaarawy-Balotelli- Niang e rivelando che «con l’ufficio marketing abbiamo depositato il nome “Creste rossonere” e lo utilizzeremo ».

Moratti: «Ora avanti così ma basta cori contro Mario» (Il Corriere della Sera)

“«Ho avuto le risposte giuste». Icardi nel mirino

“Che cosa ha lasciato nell’Inter il ritorno alla vittoria in campionato con il 3-1 al Chievo? Intanto l’amarezza di Massimo Moratti per i cori della curva Nord contro Balotelli. Pensare che venga applaudito un giocatore lanciato dall’Inter, ma felice di aver firmato per il Milan è un po’ troppo; ma passare agli slogan razzisti è un fatto della massima gravità, che va ben oltre la multa inflitta dal giudice sportivo alla società (15.000 euro). Così il presidente, anche pensando al derby del 24 febbraio (in casa dei nerazzurri): «Mi hanno detto di questi cori perché allo stadio non avevo ben capito che cosa dicessero. Mi dispiace tantissimo e spero che non accada nel derby. Non deve assolutamente succedere». In 18 anni da azionista di maggioranza dell’Inter (e 15 da presidente), Moratti ha sempre combattuto contro il razzismo. L’acquisto di Paul Ince dal Manchester United, nel giugno 1995, voleva avere un significato non soltanto calcistico, ma aveva lo scopo di sottolineare l’inizio di un nuovo percorso, nel segno della tolleranza, del rispetto reciproco e dell’educazione, valori ai quali questa Inter non ha mai voluto venire meno, aperta com’è ai giocatori provenienti da ogni parte del mondo, in linea con la propria ragione sociale.

Mediaset, che svista: un kartodromo invece che Is Arenas. Scuse immediate (La Gazzetta dello Sport)

“Domenica in onda le immagini di «Striscia La Notizia» al posto di quelle dello stadio

“«Questo genere di errori, per quanto dovuti alla volontà di essere tempestivi e per quanto immediatamente rettificati, sono inaccettabili in primo luogo da chi ha avuto la sfortuna di commetterli». Mediaset infine ha presentato le scuse alCagliari «a cui va dato atto di aver voluto realizzare unmoderno impianto sportivo di proprietà, alla Lega calcio che ha supportato l’iniziativa del club, al Comune di Quartu Sant’Elena e a tutti i telespettatori Premium».

Il 2013 annus horribilis La Fiorentina si è persa (La Gazzetta dello Sport)

“Solo 4 punti in sei partite e l’eliminazione dalla Coppa Italia ma la classifica è buona e gli obiettivi ancora raggiungibili

“Molteplici fattori, considerazione unica. La Fiorentina si è arenata sul più bello.Avvinghiandosi su se stessa alla ricerca di un qualcosa che non trova. Oalmeno non trova più. Un 2013 orribile, sintetizzabile in quattro punti su sei apparizioni in campionato. Oltre all’eliminazione dalla Coppa Italia ad opera della Roma, dopo i tempi supplementari. Annocondito da tre gare consecutive perse in trasferta (Udinese, Catania e Juventus), pochi gol fatti, decisamente di più quelli incassati. In sostanza molti cali individuali che compongono un malessere d’insieme complicato da spiegare. Tutto da buttare quindi?Neanche per sogno. Perché il percorso intrapreso è lodevole, la classifica buona, gli obiettivi raggiungibili. Madopo la non competitiva di Torino, qualche riflessione si rende obbligatoria.

Sequestro di persona, patron condannato (Il Giornale di Sicilia)

“Gigi Becali, proprietario dello SteauaBucarest,èstato condannato per sequestro di persona a tre anni di carcere, pena sospesa ed esecutiva solo nel caso di un nuovoreato. Becali finì in manette nell’ aprile 2009 per aver aggredito qualchemese prima, assieme a sei suoi dipendenti, i tre uomini che gli avevano rubato l’auto, circondando il loro veicolo e minacciandoli con le pistole prima di infilarli nel bagagliaio e lasciare la vettura inun villaggio poco fuori Bucarest. Becali, all’epocadei fatti, si era difesosostenendo chei treuominiavevanorubato la sua Mercedesda oltre 120 mila euro estavano provando a estorcergli del denaro prima per la restituzione del veicolo e poi per non raccontare alla polizia del presunto sequestro. Il patron dello Steaua dovrà ora presentarsi alla polizia una volta a mese e mettere al corrente le forze dell’ordine degli eventuali viaggi all’estero.


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