STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

«Rubare il rigore a Totti? Neppure mi avvicinavo…» (La Gazzetta dello Sport)

“Sissoko, Totti, l’espulsione, l’Inter. Aquilani ieri a Radioblù: «Con Sissoko ho giocato alla Juve, è un gran colpo. Il rosso a Catania? Mi è scappata una parola sbagliata ma l’arbitro è stato permaloso e ha voluto essere un po’ protagonista. Soffiare un rigore a Totti? Io non mi avvicinavo neanche… L’Inter? Se giochiamo da Fiorentina possiamo metterli in difficoltà. Champions o Europa League? Vediamo dove saremo a quattro partite dalla fine».

Imbriani non ce l’ha fatta, il mondo del calcio in lutto (La Gazzetta dello Sport)

“settimane, c’era stata una gara di solidarietà tra molte società del nostro calcio, dalla Serie A fino ai dilettanti, tutte unite nell’inviare un messaggio all’ex calciatore del Napoli. «Imbriani non mollare», c’era scritto sullo striscione esposto allo stadio di Bolzano in occasione di Alto Adige-Lumezzane (Lega Pro). E la stessa frase era stampata sulle magliette di Paolo Cannavaro, Marek Hamsik e Edinson Cavani nel giorno di Napoli-Catania. Diversi video erano stati realizzati per lui da parte dei capitani delle principali squadre di A (in particolare Totti e Zanetti) e puntualmente pubblicati sulla sua pagina Facebook, gestita dai familiari. Anche il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, ha voluto ricordarlo: «È un giorno di lutto per tutto il calcio. La Lega Pro e i suoi 69 club ricordano Carmelo Imbriani con affetto e riconoscenza. Ha rappresentato il volto bello del calcio, quello dei valori, della passione e della determinazione».

Sfida al Chievo con un Miccoli in più (Repubblica)

Il Palermo in trasferta a Verona chiede al capitano i punti salvezza

“Difesa a quattro con Muñoz e Von Bergen centrali. Dossena out è sostituito da Aronica. Dubbio Ilicic

“Strano il destino che regola le storie del calcio. Prendete, ad esempio, la partita che si gioca oggi al Bentegodi di Verona (18, diretta Sky Calcio 1, Premium Calcio, www.palermo. repubblica.it) tra il Chievo e il Palermo. Sulla panchina del Chievo c’è Eugenio Corini, un monumento di atleta e persona per bene che ha fatto la recente storia del calcio rosanero. Sulla panchina del Palermo, invece, c’è Alberto Malesani, sette anni con il Chievo e primo artefice di quel miracolo clivense che poi sarebbe stato completato da Gigi Del Neri. Ma il calcio non guarda in faccia nessuno. Non guarda al passato e pensa soltanto al presente. E il presente dice che oggi Eugenio Corini vuole trovare al più presto la matematica salvezza con il suo Chievo e che Alberto Malesani cerca l’impresa di evitare la serie B sulla panchina del Palermo.

Autorete e punizione Milan col minimo sforzo (Il Giornale)

I rossoneri non entusiasmano ma mettono sotto il Parma Senza Faraone poca vivacità. Ma Supermario segna ancora

“Trascorrere unpaio di notti al terzo posto, in compagnia della Lazio (che gioca lunedì sera) e in attesa dell’Inter, èlaprimasoddisfazionedell’annoperilMilandiAllegri. Forse,incapo all’esibizionediieriseracolParma,èanche l’unica. Perché il 2 a 1 sul Parma nonluccicainmodoparticolarenérappresentalaconseguenzadiretta diuna seratadibelcalcio.Aschiodarelo0a0è unasfortunataautoretediPaletta,ainchiodarePavariniallasconfitta, l’ennesima, èunapennellata d’autorediMarioBalotellicheintribunavienefesteggiata dai suoi cari con danze di sapore africano.TerzoilMilannonèmaistato, equestopuòrappresentareinqualche modo una bella impresa, passaggio di unarincorsachedeveancoracompletarsi. DietrolasagomadiBalotelli,perché sia chiaro a tutti, svetta Montolivo che è diventato più che un regista, è l’animabelladelnuovoMilan,contantodigrintaediacumetatticochelofannodiventareunvero pilastro del gruppoberlusconiano. Nonmancanoleombre, inquietanti per certi versi, che rispuntanopersinoinunaserataincuisi puòaverelapartitaintasca:ultimocontropiedeconcessoalParmaquestavoltanonsprecatodaSansone. PerciòilsigillodiBalotelli, allafine,assumeilvaloredecisivo. Ancoraunavolta.

Supermario «sistema» arbitro e Mourinho (Il Corriere della Sera)

“MILANO—Davanti a Prandelli e alla fidanzata Fanny che lo festeggia ballando con un’amica, Mario Balotelli segna il quarto gol in tre partite. Finisce stremato e con un rosario di graffi. «Chiedete all’arbitro come mai… La gara è stata dura ma se si decidesse a fischiare e ad ammonire, non uscirei dal campo in queste condizioni. Se commettessi io certi falli verrei ammonito». Ha segnato una punizione meravigliosa, rubando l’iniziativa a Niang. «Gli ho detto “dai ne faccio ancora una, poi la prossima la tiri tu”». La dedica è per la famiglia, il rimpianto è per il Barcellona («sarà una grande partita, starò vicino ai miei compagni»), la puntura è per Mourinho che in settimana ha detto che sarebbe stato un dramma vedere Zanetti con la maglia del Milan, non Supermario. «Ha ragione ma non so perché parla di me. Pensi a vincere la Champions con la bella squadra che ha». E poi ancora Milan: «Siamo terzi ma l’obiettivo del Milan è il primo posto anche se ora è quasi impossibile».

Icardi sceglie l’Argentina (Il Corriere della Sera)

“Nel futuro di Mauro Icardi non c’è la maglia azzurra dell’Italia, ma quella dell’Argentina. Alejandro Sabella, c.t. della seleccion, ha incontrato alcuni calciatori che giocano in Europa e fra questi l’attaccante della Sampdoria. «Mi ha detto—ha spiegato il c.t.—che il suo desiderio è giocare nell’Argentina. Mi interessa, potrei chiamarlo alla prossima convocazione».

Entusiasmo, depressione e rabbia Roma-Juve, la sfida degli opposti (Repubblica)

I giallorossi sono una polveriera, i bianconeri euforici

“Èdal 2004 che la Roma non batte la Juventus all’Olimpico. Da allora, ha addirittura perso sei volte su otto, malgrado negli anni dopo Calciopoli sia spesso stata una squadra più forte. Se dunque i giallorossi soffrivano un complesso bianconero anche quando le cose funzionavano, cosa può succedere adesso che arrivano alla sfida con i più forti senza quasi rendersene conto, distratti dai calci all’auto di Osvaldo e dalle contestazioni alla dirigenza? «Per loro, è la partita giusta al momento giusto. L’organico è da scudetto e di Andreazzoli mi parlano tutti bene» sostiene Antonio Conte, intimamente convinto che per lui questa sia invece la partita sbagliata al momento sbagliato. «Sapete che avrei preferito giocare domenica sera. Siamo stanchi ma con il morale alle stelle, mi auguro soltanto che gli elogi non ci appesantiscano ». Talvolta, in effetti, la Juve ha faticato a smaltire le sbornie europee. «Ma a Glasgow abbiamo passato un grande esame di maturità. Potevamo prendere un’imbarcata e invece abbiamo reagito come nemmeno certe Juventus in cui giocavo io. In Italia ormai ci prendono tutti ad esempio, in Europa siamo un outsider che può dare fastidio». Troppi elogi: sono problemi che per la Roma non si pongono.


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