STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Europa e salvezza allo sprint Più per i soldi che per l’onore (Il Corriere della Sera)

“La Champions vale 30 milioni, retrocedere è un disastro economico

“Lo scudetto, ormai, è un capitolo chiuso. Bisogna soltanto capire quando la Juventus se ne impossesserà ufficialmente: domani nel derby con il Toro, il 5 maggio nel suo stadio con il Palermo, al più tardi il mercoledì successivo a Bergamo. Restano aperte tre volate: tra Milan e Fiorentina per il terzo posto-Champions; tra Inter, le due romane e l’Udinese, forse anche il Catania, per l’Europa League e tra le disperate della zona rossa: Genoa, Palermo e Siena. Soldi e prestigio. Tutto è in ballo […] Le prossime due giornate chiariranno i contorni della sfida. Allegri ospita Catania e Torino in fila, Montella se la vede con il suo passato, Sampdoria e Roma […] In fondo alla classifica l’aria è pesante. Il Toro ha un brutto calendario, ma difficilmente sarà risucchiato nel vortice della paura. È una lotta a tre tra le nobili decadute Genoa e Palermo e il Siena. Una sola si salverà. Al netto delle penalizzazioni i toscani sarebbero già fuori dai guai. Oggi, invece, sono quelli che rischiano di più anche se conservano un punto di vantaggio sulle altre due.

Mazzarri e il futuro «Il secondo posto poi dirò dove vado» (Il Corriere della Sera)

“«Il mio Napoli come il Borussia»

“A sentire Walter Mazzarri, quella di stasera è una partita di Champions League. Gli avversari, benché ultimi in classifica, sono in realtà una specie di Pescara United («Guai a prenderlo sottogamba, gioca bene e va affrontato come fosse il Milan o la Juve»), mentre il Napoli è il Borussia Dortmund italiano: «Siamo ai loro livelli: loro nel 2007 erano tredicesimi in campionato, in cinque anni sono arrivati dove sappiamo. Noi siamo solo al quarto anno…». In realtà, anche se sotto l’esagerazione motivatrice del tecnico c’è qualcosina di vero (le partite più facili per il Napoli si sono spesso rivelate le più difficili e il club di De Laurentiis è comunque uno dei meglio programmati in Italia), Pescara-Napoli è solo, semplicemente, la consueta partita per la Champions, con un unico copione possibile: gli azzurri la devono vincere per saldarsi al secondo posto, tenere a distanza di sicurezza il Milan (meno 7 a 4 partite dalla fine sarebbe una polizza vita «anche se i rossoneri hanno un calendario migliore del nostro») e allungare di una giornata la sopravvivenza alla Juventus, che altrimenti potrebbe festeggiare già domani.

«Viola, crediamoci La Champions è lì e il Milan ci teme» (La Gazzetta dello Sport)

“Pasqual, capitano della Fiorentina: «Sarebbe stupido accontentarsi,siamograndianchenoi»

“Lui c’era. Insieme al «pluricolpito » Ljajic. Manuel Pasqual è l’unico viola ad aver giocato titolare col Novara il 2 maggio scorso. Finì 2-2, ma fu la rissa in famiglia a far parlare di Fiorentina. «In quel momento abbiamo toccato il fondo — spiega —. Non mi ero accorto di nulla, nell’intervallo ho visto molti con gli occhi fuori dalle orbite. Che bisbigliavano qualcosa sul mister. Rischiavamo la B, non potevamo pensare alla scazzottata. Ma tutti avevano visto e la società non poteva far finta di niente». Delio Rossi fu esonerato, Ljajic messo fuori rosa. «Forse per Adem fu la svolta, quest’estate in ritiro s’è presentato in maniera diversa». Domenica Rossi e Ljajic si ritroveranno davanti. «Le persone intelligenti sanno fare un passo indietro. Spero in una loro stretta di mano, magari di nascosto nello spogliatoio». Con Montella niente botte? «Ah ah, no, lui ci ha dato tranquillità, soprattutto all’inizio. Quando siamo partiti eravamo allo sfascio. La sua esperienza è stata preziosa. Poi ci ha pensato la società».

Caos di Coppa (La Gazzetta dello Sport)

“La finale alle 18 FuriaRoma-Lazio

“Lunedì l’ok: derby il 26 maggio. I club protestano per il nodo fidelity card. E rilanciano l’idea Cina

“Che ingenuità, pensare che si potesse arrivare all’ufficialità della decisione sul derby di Coppa Italia nel bel mezzo del ponte del 25 aprile. L’ultima parola sarà invece scritta all’inizio della prossima settimana, con tutta probabilità lunedì. E scontenterà Roma e Lazio. Non tanto sulla data e l’orario—il 26 maggio alle 18—quanto sulla divisione dell’Olimpico e sul numero di biglietti a disposizione. Ecco perché torna persino a galla l’ipotesi di giocare il derby in Cina, a Pechino. Il danno Forse solo una minaccia, un tentativo estremo di cambiare i contorni di una decisione già presa. Per il Prefetto si deve giocare alle ore 18 del 26 maggio, salvaguardando così in parte le esigenze Rai (che nello stesso pomeriggio ha in palinsesto l’arrivo del Giro d’Italia) e scavalcando le esigenze del sindaco Gianni Alemanno, forse il vero grande sconfitto della querelle, lui che aveva chiesto un’altra data per la concomitanza delle elezioni comunali. È l’aspetto economico, invece, a scontentare Roma e Lazio. Il piano organizzativo della Lega Serie A — 31 mila biglietti per società, tribune divise a metà, settori destinati a famiglie e bambini—è stato bocciato dalla Questura, che vuole separare l’arrivo dei tifosi. Di più: per le forze dell’ordine i biglietti dovranno essere venduti solo ai possessori delle varie fidelity card. Circostanza che non piace ai due club.


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