STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Caso Dybala al Palermo Il transfer resta in Patria (La Sicilia)

“Botta e risposta tra Palermo ed Istituto de Cordoba sul trasferimento di Paulo Dybala. Il giovane bomber argentino è rimasto, finora, ai box perchè non è arrivato il transfer. Transfer che il club argentino minaccia di non concedere nemmeno questa settimana se i rosanero non verseranno «la cifra di 3 milioni e centoquaranta mila che deve per il giocatore». All’ultimatum lanciato dalla società argentina attraverso i proprio sito internet, ha replicato prontamente il Palermo che ha spiegato come «il saldo per il trasferimento è di soli 2 milioni di euro il cui debito sorgerà nel momento in cui il club argentino avrà adempiuto ai suoi obblighi, in primis l’inserimento del trasferimento nel Sistema Fifa TMS, che al momento attuale rende di fatto materialmente impossibile al Palermo ed alla FIGC richiedere il transfer». Il cub rosanero ha anche precisato come abbia «già anticipato, senza garanzie e senza poter utilizzare le prestazioni sportive del giocatore, 2 milioni all’Instituto del Cordoba e 1,4 milioni all’Associacion del Futbol Argentino».

Milan: Preso Bojan (La Gazzetta dello Sport)

“Un accordo-lampo con la Roma Ora al lavoro col City per De Jong

“Il catalano in prestito festeggia subito il compleanno con Galliani. A centrocampo l’alternativa è Diarra. Addio a Kakà

Maledetto cucchiaio (La Gazzetta dello Sport)

“Maicosuel sbaglia L’Udinese è fuori Guidolin shock

“Armero-gol,paridelBraga.Airigorierroredelbrasiliano Friulani in Europa League. Il tecnico non si dà pace

«Forse non sono in grado di guidare club in Champions» (La Gazzetta dello Sport)

“LO SFOGO DI GUIDOLIN

L’allenatore è apparso sconvolto a fine gara. Si è preso le responsabilità e ha scagionato la squadra. «Devo riflettere», ha detto. Se si dimettesse, si fa il nome di Reja

ROMA, A GENNAIO CÈ PEPITO ROSSI (Il Corriere dello Sport)

“Loperazione si farebbe in prestito con diritto di riscatto

“Il più felice sarà Cesare Prandelli. Perché oggi, no, domani neppure, da intendersi conclusione di questa finestra di mercato, ma dopodomani, da intendersi gennaio del prossimo anno, Giuseppe Rossi tornerà nel nostro campionato. Con grande gioia pure del nostro ct che, in unintervista rilasciata a questo giornale mercoledì scorso, aveva sponsorizzato fortemente il ritorno di Pepito alle nostre latitudini.

La risposta di Alex attesa in giornata: «Ci sono molte possibilità» (Il Corriere dello Sport)

“Del Piero-Sion, questione di ore

“Marotta allo scoperto: «Penso ci siano molte possibilità di vedere Del Piero al Sion…» . Non si tratta in realtà di Beppe, ad della Juventus, ma dell’omonimo Gaetano, manager italo-svizzero che tesse i fili della clamorosa trattativa: «Abbiamo un appuntamento mercoledì (oggi, ndr) per finalizzare il contratto – svela a Le Matin – Il presidente Christian Constantin ha esposto il suo progetto sportivo: non abbiamo parlato di soldi, un parametro che non è assolutamente prioritario per Del Piero. Oggi penso che ci siano molte opportunità di vederlo indossare la maglia del Sion. Non contro il San Gallo, ma molto presto.

Bufera sul Bologna contestato Guaraldi (Il Corriere dello Sport)

“Una contestazione forte, a tratti addirittura feroce, durata una ventina di minuti, con il presidente del Bologna Albano Guaraldi che è stato pesantemente insultato da circa 400 tifosi che attorno alle 18 si sono presentati a Casteldebole. Sono stati attimi stracarichi di tensione, soprattutto quando il presidente è stato raggiunto da uno sputo dopo che si era avvicinato ai cancelli del centro tecnico per confrontarsi con la gente. A quel punto se nè andato, facendosi scappare anche un vaffa con il braccio, e solo lintervento dei due ispettori della Digos (Tocci e Piccinelli) che lo stavano accompagnando hanno impedito che la situazione degenerasse. Il presidente si aspettava la contestazione, ma forse mai pensava di subire unaggressione verbale tanto decisa (che va detto neanche Porcedda ha subito, nonostante le sue infinite malefatte). Unannotazione importante: a un certo punto gli stessi ultras hanno invitato i tifosi piazzati alle loro spalle ad abbassare i toni, volendo e cercando spiegazioni da Guaraldi.

UN RINNOVO COMPLICATO (Il Corriere dello Sport)

“Diakitè non parte: andrà a scadenza

“Negli ultimi tre giorni di trattative non succederà niente legato al suo nome. Niente rinnovo di contratto ed è da escludere lipotesi della cessione. Modibo Diakitè vuole restare alla Lazio: non ha accettato la proposta di rinnovo formulata (più volte) da Lotito, non ha intenzione di andare via da Roma in fretta e furia, a meno che non si presentasse unoccasione favorevole. Ha detto no al Torino, al Genoa e al Bordeaux, che aveva proposto lo scambio con Mickael Ciani, ieri per la prima volta in campo a Formello.

In Champions solo due italiane Udinese fuori ai playoff per un cucchiaio: ai rigori l’incredibile errore di Maicosuel (La Stampa)

“Tradita dal presuntuoso e sballato «cucchiaino» di Maicosuel, uno dei nuovi arrivati, l’Udinese ha fallito ai rigori l’ingresso in Champions League ma non crediamo che avrebbe fatto molta strada, in Europa, rimanendo così. Già in Italia faticherà. Le dismissioni eccellenti non si rattoppano ad ogni stagione e la politica dei Pozzo di portare in casa i quattrini fiutando la stoffa di illustri sconosciuti ci sembra sia stata portata all’estremo. Dal portiere, che non ha la sicurezza di Handanovic, fino all’attacco, i rimpiazzi non mostrano la qualità di chi è partito. Peccato perché con questa eliminazione l’Italia per la prima volta dal 1999-2000 non ha 3 squadre nell’Europa che conta, altro sintomo del decadimento. L’Udinese non è stata sufficientemente competitiva per l’anticamera di Champions League contro un’avversaria molto abbordabile, lontana anni luce dall’Arsenal che un anno fa aveva eliminato i friulani dai preliminari. «È colpa mia, evidentemente non sono capace di portare una squadra in Champions League. Era l’ultimissima occasione della carriera. A questo punto devo riflettere sul mio futuro» ha detto Guidolin, frase che ipotizza un clamoroso passo d’addio a pochi giorni dal confronto con la Juve con il possibile arrivo di Reja.

ZENGA SI RITUFFA (La Gazzetta dello Sport)

“Dall’Inter al Milan, da Conte a Zeman: l’ex portiere e quella voglia matta di A

“«Lo scriva, un giorno allenerò l’Inter». Intanto ne parla da tifoso.Walter Zenga mostra orgoglioso la foto della figlia Samira che va in altalena cantando «Pazza Inter». E va a pescare sul computer un’immagine di Walterino, l’ultimo arrivato in famiglia. «Perdi la testa quando ti ritrovi papà a cinquant’anni ». Lo Zenga allenatore è un uomo in movimento. Giovane nelle idee e ambizioso. Con l’Al Nasr è in ritiro a La Pace di Montecatini. Insegna e guarda. La Serie A, naturalmente. «La mia griglia scudetto è Juve, Napoli e Inter». C’è entusiasmo intorno ai nerazzurri. «Vero, anche se non c’è niente di straordinario nell’aver eliminato l’Hajduk e aver battuto Vaslui e Pescara. Però lo zero alla voce “gol subiti” è un dato importante. E dentro il gruppo si avverte un’energia positiva che coinvolge tutti». Stramaccioni è partito bene. «Ha preso l’onda giusta. Ammetto di aver pensato per un attimo: perché lui sì e io no? Ma solo un attimo. Non sono mai stato invidioso. E’ stata una scelta coraggiosa che ora il mondo Inter difende. Da Moratti all’ultimo dei calciatori per il giovane Stramaccioni ci sono elogi. Lui ha tutte le pedine al posto giusto mentre Allegri, ad esempio, ha davanti un mosaico impazzito ».


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