STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Gasp conferma la formazione che ha battuto la Sampdoria (Il giornale di Sicilia)

“Fabrizio Miccoli ancora a parte, formazione fatta per Gasperini. Il capitano tornerà in campocontro il Catania,per cercare il centesimo gol in serie A, ma domani a Bologna farà da spettatore. Lo sostituirà, come domenica scorsa, Paulo Dybala, che proverà a ripetersi dopo la doppietta alla Sampdoria […] Quando Pietro Lo Monaco era al Catania – ha svelato Brienza a stadionews. it – voleva portarmi lì. Ma ho subito rifiutato per l’amore che nutro verso la maglia rosanero ».

Conte e le sentenze “Mai ammesso nulla” (Repubblica)

“Uno slalom tra contraddizioni e retromarce: l’iter processuale che ha portato ai 4 mesi di squalifica per Conte — dalla Disciplinare al Tnas — non può non lasciare perplessi. Il Tribunale di Arbitrato Sportivo ha valutato la sua colpevolezza «in ordine alla assenza di necessità di raggiungere la certezza al di là di ogni ragionevole dubbio », replicando la sentenza della Corte di Giustizia. La stessa Corte che ad agosto 2011 proscioglieva il presidente del Ravenna Fabbri «in assenza della prova al di là di ogni ragionevole dubbio». In fondo, anche per la Disciplinare la condanna a Conte meritava «l’affermazione di responsabilità solo in termini di certezza». Ma dal 10 agosto il quadro di colpevolezza è mutato a ritmo frenetico.

Sorrisi e promesse, il modulo Berlusconi (Repubblica)

In elicottero dalla squadra: “Fiducia ad Allegri e rinforzi a gennaio”

“Vista da lontano, sembra una scena del Milan che vinceva tutto: Berlusconi scende dall’elicottero appena dopo mezzogiorno, raggiunge la squadra sul campo di Milanello, la raduna intorno a sé e inizia a parlare dopo strette di mano e un abbraccio al capocannoniere El Shaarawy: «Bravo, l’ho voluto io, certo se cambiasse pettinatura…». Ma questa volta non ci sono trionfi da festeggiare, ma un gruppo da ricaricare dopo uno dei peggiori avvii milanisti di sempre. Dura dieci minuti il discorso del presidente rossonero che chiede ai giocatori di stringersi più possibile alla vigilia della partita col Napoli, in programma questa sera al San Paolo. «Devo recuperare il tempo perso negli ultimi anni. Ora non ho incarichi istituzionali e posso essere più presente. Rinforzi a gennaio? Sono qui per quello». Berlusconi — giacca e camicia scura, abbronzatura keniana, molta voglia di parlare unita a una certa fatica — ha avuto un lungo colloquio con Bonera (considerato uno dei leader), invitato Robinho a non andare via, affidato a Montolivo il compito di raccogliere l’eredità di Pirlo, convinto Boateng ad accettare il ruolo di centrocampista e affrontato anche il tema del look di alcuni giocatori: la cresta di Mexes, gli orecchini di De Jong. Il Cavaliere chiede meno leggerezza nell’accogliere le sconfitte e uno spirito più combattivo. «Dobbiamo trovare un nuovo Gattuso. Starò vicino alla squadra per cercare di favorire il ritorno al clima di qualche anno fa». La missione è quella di arrivare a un’ossatura di circa 15 titolari per creare un gruppo più compatto.

Mancini si presenta con la faccia di Platt «Volete me o lui?» (Il corriere della sera)

“Curiosa apparizione ieri in conferenza stampa di Roberto Mancini: si è presentato indossando la maschera del suo vice, Platt (foto) e ha chiesto: «Preferite David o me?». Un modo per ricucire il rapporto con la stampa, dopo le tensioni precedenti e successive all’Ajax. Mancini si era infuriato e aveva disertato le due conferenze a cavallo della partita con il Tottenham, mandando il suo vice Platt. Ora è tornato a parlare,

De Lucia ≪punito≫ per la squalifica: risarcira il Livorno (La Gazzetta dello sport)

“Come minimo si può parlare di una sentenza innovativa. I presidenti che hanno visto l’immagine del club offuscata da Scommessopoli, con giocatori puniti per omessa denuncia e squalificati, potranno essere risarciti e non pagare gli stipendi nel periodo di stop imposto dalla giustizia sportiva. L’ha deciso il collegio arbitrale della Lega di B con il procedimento che il Livorno, difeso dall’avvocato Mattia Grassani, aveva promosso contro Alfonso De Lucia. I fatti Il portiere (contrattualizzato fino al 2014) era stato punito per omessa denuncia non avendo allertato la Procura sulla «proposta» del piacentino Sbaffo, che in una discoteca l’aveva avvicinato chiedendogli una papera nella vigilia di Livorno- Piacenza del maggio 2011. De Lucia troncò subito, di netto, la proposta allontanandosi ma commettendo l’errore di non farne cenno a nessuno. Patteggiando, concordò poi uno stop di 5 mesi; il Livorno, per responsabilità oggettiva, fu sanzionato con un’ammenda di 15.000 euro. Il club chiese così la risoluzione del contratto e la sospensione degli stipendi oltre al risarcimento dei 15.000 euro.

Abusivi a Is Arenas Multa per Cellino (La Gazzetta dello sport)

Club nei guai: venduto un biglietto senza chiedere la carta d’identità

“Il Cagliari in castigo per aver violato l’autorizzazione del comune di Quartu Sant’Elena e per avere venduto un biglietto a un tifoso senza chiedere un documento d’identità. Ieri, la Questura ha inviato al Prefetto una comunicazione di reato per Massimo Cellino. Per il match col Catania, il patron rossoblù avrebbe violato le indicazioni della municipalità quartese sull’apertura al pubblico di Is Arenas. L’accesso era permesso solamente per curve, distinti e tribuna ospiti. Ma, nonostante il divieto, nella Main stand è stato consentito l’ingresso a un centinaio di persone, tra giornalisti, autorità (tra le quali l’arcivescovo Arrigo Miglio), staff delle squadre, compreso lo stesso numero uno rossoblù con amici e familiari.

Lo scandalo-scommesse ha tolto fiducia: la gente vuole un calcio credibile (La Gazzetta dello sport)

“Un grande sondaggio per conoscere i desideri degli italiani: stadi comodi, riforma dei campionati e ritorno agli oratori

“Tra scandali, stadi inadeguati e scarsi risultati non ci sono più dubbi: il nostro calcio è in crisi. Abbiamo quindi chiesto consiglio agli italiani: come uscirne? Il primo passo, per tre quarti degli intervistati, è riformare i campionati: 20 squadre in A e 22 in B sono troppe, l’ideale sarebbe una massima serie con 16 squadre e un campionato cadetto con 18. Un altro aspetto poco apprezzato è l’assegnazione dello scudetto, in caso di parità, guardando gli scontri diretti. La maggioranza preferirebbe lo spareggio. Più indecisione riguardo ai playoff in A, che spacca a metà il campione tra sostenitori e detrattori. Oltre al campionato, anche la Coppa Italia avrebbe bisogno di una riforma: solo il 28% la giudica interessante, mentre il restante 72%pensa che guadagni appeal solo nella fase finale o addirittura che non l’abbia del tutto. Piace molto, soprattutto al Centro e al Sud, la proposta di copiare dall’estero le squadre Bdei principali club da collocare nei campionati minori

 


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