CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.
UNA SQUADRA PASSIVA KO SENZA ATTENUANTI (La Sicilia 25.11.2013)
“Sconfitta pesante e meritata all’Olimpico per il Catania che, in virtù dell’inaspettata vittoria del Chievo contro il Verona, si trova ad occupare l’ultimo posto in classifica […]Nella ripresa Il Catania, con qualche opportuno spostamento, sembrava più equilibrato tatticamente e riusciva subito a riaprire un match che sembrava chiuso; l’illusione e la speranza di acciuffare il pari erano presto frustrate da un micidiale uno-due del Torino che archiviava il match. Il Catania ha poche attenuanti se non quella generica dei tanti infortuni, che non giustifica, però, il modo in cui i rosso azzurri hanno subito passivamente il Torino, soprattutto nel primo tempo. Urge un bell’esame di coscienza, prima che sia troppo tardi, indispensabile quanto ritrovare la forma e la condizione degli uomini più esperti.
Il Catania non cerca alibi (Il Corriere dello Sport)
De Canio non perdona nessuno e il ritiro diventa fondamentale
“La squadra si isola alla ricerca di una identità perduta. Ma per invertire la rotta serve il recupero di tutti gli infortunati
Approccio alla gara sbagliato, atteggiamento da rimodulare, ma anche la scelta dei tacchetti da valutare con maggiore professionalità. Al termine della gara di Torino, Gigi De Canio non era stato tenero nei confronti della squadra. E questo, ad onor del vero, va apprezzato. Perché se il Catania si ritrova ultimo in classifica, se il Catania continua ad andare incontro – specialmente in trasferta – a una imbarcata dopo l’altra, beh, non può essere più soltanto un problema di giocatori infortunati, di altri appena recuperati e di altri ancora arrivati fuori condizione. BASTA ALIBI – Per tredici giornate, prima con Maran alla guida e adesso con De Canio in panchina, ci si è sforzati di recepire e di dare per buoni gli alibi che venivano propinati alla stampa e, quindi, ai tifosi, per giustificare il rendimento scadente della formazione rossazzurra; ma a furia di ricevere alibi l’impressione è che qualcuno si sia messo in testa che si può permettere di fare ciò che vuole, perché tanto alla fine sarà giustificato. E così è accaduto che in una gara non da ultima spiaggia, ma dal significato importantissimo per la stagione della squadra siciliana, in tanti siano andati in campo con le gambe molli, sprovvisti della necessaria furia agonistica che un tempo aveva fatto le fortune di questo Catania e che, alle prime difficoltà, siano andati al tappeto come un pugile suonato. No, non va bene. La gente rossazzurra, per quanto ancora speranzosa, comincia a essere stufa. E giusta è da considerare la decisione della società di portare il gruppo in ritiro a Torre del Grifo per ritrovare cattiveria sportiva e concentrazione. Doti senza le quali anche contro il Milan in difficoltà di questo periodo si andrebbe certamente a picco
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