STAMPA – Battaglia di calci(o)

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

La Juve vince la battaglia di Catania: 1-0 (SportMediaset)

“La Juve vince la battaglia del “Massimino” e risponde alla Roma. A Catania i bianconeri si impongono per 1-0 al termine di una sfida senza esclusione di colpi, in campo e fuori, con Conte e Maran espulsi nel primo tempo. La partita, comumque, si decide nella ripresa, quando Tevez raccoglie una sponda di Osvaldo e supera un incerto Andujar al 14′. Poco dopo Bergessio viene cacciato per doppia ammonizione e di fatto il match si conclude lì.

“Sulla carta lo scontro tra prima e ultima della classe non dovrebbe avere storia, ma se chi sta dietro decide di vendere cara al pelle, allora per nessuno è facile vincere. Questo è successo a Catania, dove la Juve ha accettato di scendere in battaglia, mettendo da parte il fioretto e impugnando la clava. Poco nobile, forse, ma alla fine contano i tre punti […] Il primo tempo, infatti, è una corrida senza paura di fare male. Nell’arena siciliana si parte subito a tutto gas, nel senso che non si risparmiano colpi proibiti, da una parte e dall’altra, nel segno dell’autentica “garra” sudamericana. Damato non sembra essere preparato alla battaglia, anche se sfodera tre cartellini gialli in meno di un quarto d’ora. Sul campo, di battaglia, però, succede poco che abbia a che fare con una bella partita di calcio. La Juve fa, come suo dovere, la partita, ma il Catania risponde a testa alta e soprattutto quando si tratta di palle inattive, si rende pericoloso nell’area davanti a Storari.

 

Calcio e calci, ma la Juve passa anche a Catania (Eurosport)

In una gara scorbutica e nervosa (espulsi Maran, Conte e Bergessio) agli uomini di Conte basta un gol nella ripresa del capocannoniere Carlos Tevez. Finisce 0 a 1. Juventus che torna a +14 sulla Roma, Catania che resta ultimo a quota 20

“Niente da fare: in Italia nessuno riesce a fermare la Juventus di Antonio Conte. Non basta infatti nemmeno un Catania attento, generoso, disposto al sacrificio e alla botte. I bianconeri soffrono nel primo tempo una gara scorbutica, temporeggiano nella ripresa e alla fine puniscono ancora una volta con il capocannoniere del campionato (insieme a Immobile): Carlo Tevez […] Per il Catania, invece, una sconfitta tutto sommato agrodolce: dalla prova di cuore nemmeno un punto, ma se la grinta sarà questa, da qui alla 38esima, per i siciliani la salvezza potrebbe non essere una chimera […] A Catania i sudamericani la fanno da padrone ormai da qualche anno e, con la capolista in città, la voglia di fare bella figura – e di portarsi via pesantissimi punti salvezza – è tanta. Sarà per questa ragione allora che ai siciliani, ovviamente impossibilitati a livello qualitativo nel far partita con la Juventus, non resta che affidarsi a organizzazione difensiva e “garra”. Tanta, tantissima, garra. Il primo tempo finisce così a referto più per gli episodi arbitrali che per il calcio giocato, con colpi proibiti da una parte e dall’altra, ammonizioni, proteste ed espulsioni – dei due tecnici in contemporanea ad esempio –scrivendo la trama di una partita che nella vecchia radiofonia sarebbe stata definita “maschia”. Più che calcio, tanti calci.

Pepite in periferia (La Stampa)

“E un altro velo sulla Cavalleria Rusticana andata in scena a Catania, dove giusto il coltello di compar Alfio è mancato ma null’altro i duellanti si sono risparmiati. Dopo l’entrataccia di Chiellini all’andata costata un perone a Bergessio sarebbe servito ben altro arbitro che il povero Damato, autoritario ma non autorevole. In alternativa, due allenatori capaci di calmare i bollenti spiriti: non Conte e Maran, espulsi in coppia per intemperanze reciproche e assortite. Poi sono arrivati sia il sigillo diTevez, una volta di più il migliore in campo, che l’espulsione di Bergessio prenotata sin dall’avvio. Ma, certo, un tastino di telecomando più in là l’immenso Messi e alcuni altri a cominciare da Benzema offrivano di meglio.

 


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