STAMPA – Cavani 100^ in A e sfida Maradona

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Cavani no limits: «Sfido Maradona» (La Gazzetta dello Sport)

“Domani100^ gara nel Napoli: è a 69 gol, uno meno di Vinicio.«Ma voglio battere il record di Diego»

“Quest’anno sembra davvero di essere tornati ai tempi di Maradona, con gli azzurri e la Juve in lotta per il tricolore: «La sconfitta di Pechino in Supercoppa non l’ho ancora digerita, vorrà dire che ci rifaremo nello scontro diretto del 20 ottobre». Prima, però, bisognerà affrontare nell’ordine Catania, Lazio, Sampdoria e Udinese. Si parte dal Massimino, dove Cavani festeggerà le cento presenze con il Napoli: «Non sapevo di raggiungere questo prestigioso traguardo, mane sono felice. Il legame con questa città e questa squadra è fortissimo». Merito anche dei 69 gol messi a segno in azzurro, uno in meno di due veri e propri idoli dei napoletani, Vinicio e Canè: «Spero di battere il record di Maradona,ma quel che piùmi interessa è lasciare un segno tangibile nella memoria dei tifosi. So che Napoli non dimentica facilmente, vorrei che tutti qui si ricordassero di me».

Napoli (La Gazzetta dello Sport)

“L’unico confermato rispetto alla sfida di Europa League sarà Aronica, complice anche l’infortunio di Britos. Torneranno dunque in campo tutti i titolari, compresi Pandev e Cavani […] Lo standard di rendimento di Aronica è elevato, da palermitano giocherà un personalissimo derby. Inler è stato limitato negli allenamenti da una botta al polpaccio. Non sembra ancora al top.

Cavani: sono rimasto per vincere lo scudetto (Il Corriere del Mezzogiorno)

“Napoli che punta al bersaglio grosso, quindi. Grazie anche ai gol del Matador, ovvio: «La fiducia diMazzarri mi ha aiutato tanto, soprattutto all’inizio—confessa Cavani — quando il tecnico ha trovato la collocazione tattica giusta per me. Quest’anno però la speranza non è segnare, ma vincere tanto. Sì,magari proverò a superare il record di Maradona (81 gol in sette anni e 188 presenze per il Pibe, ndr), ma andiamo con calma». La calma dei forti. La calma di un Cavani che rivela di conoscere il dialetto, di ascoltare una canzone di Lembo prima delle gare.

Che Napoli di goleador (Il Corriere del Mezzogiorno)

“Quattordici reti in cinque partite ufficiali, sette uomini a segno: gli attaccanti azzurri sono i più prolifici tra le squadre italiane

“Quattordici gol in cinque partite ufficiali: 8 in campionato, 4 in Europa League e 2 in Supercoppa. Una mostruosità. Per un Napoli che mai, nell’era De Laurentiis, era stato così prolifico in avvio di stagione. Sono numeri difficili da trovare anche nel passato, perfino in quello più glorioso per il club azzurro. In Italia c’è solo la Juventus a tenere questo passo. I bianconeri ne hanno realizzati 15, soltanto uno in più. E basterebbe depennare qualche rete in superiorità numerica nella sfida di Supercoppa a Pechino, proprio contro i partenopei, per rimettere le cose in sesto e restituire il primato al Napoli. Ma tant’è. La batteria di attaccanti del Napoli, è però, la più prolifica in Italia (contabilizzando tutte le segnature realizzate nelle partite ufficiali di inizio stagione). Tre sono i gol realizzati da Vargas e Cavani, due quelli di Dzemaili, Hamsik e Pandev, una per Maggio e Insigne. C’è una ulteriore particolarità negli score degli azzurri. Sette reti, sulle quattordici insaccate, sono arrivate negli ultimi quindici minuti dei tempi: tre nel quarto d’ora conclusivo della prima frazione, quattro nelle fasi finali dei match.

«Questa città merita tutto e mi esalta» (Il Corriere dello Sport)

“Domani a Catania la gara numero 100 in azzurro «Regalare felicità ai tifosi dà fortissime gratificazioni e io ho voglia di vincere tanto e lasciare il segno»

«Lanti Juve? La rivalità cè ma ora siamo forti e maturi»

“De Coubertin perdoni, ma da un bel po limportante non è più partecipare: e in quel tricolore che addobba i sogni di Napoli, Cavani si lascia avvolgere con dolce scaramanzia, perché certe ambizioni si coltivano, ma non si citano. Le tieni a mente, le coccoli e al momento opportuno le tiri fuori. «Il titolo lho vinto in Uruguay, con il Danubio, quando ero troppo giovane e non avevo la continuità che invece mi viene riservata qui a Napoli. Non so se siamo in grado di farcela, ma so che abbiamo dimostrato di essere in grado di lottare per traguardi importanti: però adesso conviene pensare al Catania. Certo, siamo più maturi rispetto al passato, e questo lhanno confermato alcune partite”.

NAPOLI, È BRILLANTE LA STELLA VARGAS (Il Corriere dello Sport)

“La tripletta allAik ha convinto tutti

“Ha ricevuto i complimenti anche dal sindaco di Renca, la cittadina dellarea metropolitana di Santiago, dove è nato Edu Vargas e risiede la sua famiglia. «Complimenti, continua così» , gli ha scritto lAlcadesa di Renca, la dottoressa Vicky Barahona, la stessa che gli consegnò le chiavi della città in una festa organizzata in suo onore dopo la vittoria dello scudetto con lUniversidad de Chile.

AMULETO (Il Corriere dello Sport)

“Prima, però, cè da sfidare il Catania ed una tradizione sfavorevole. Cavani ha segnato tre gol agli etnei e negli ultimi due anni al Massimino è andato sempre a bersaglio, portando il Napoli in vantaggio, per poi farsi raggiungere (1-1 due anni fa) e anche superare (2-1 nella scorsa stagione) così da sfatare il tabù che vuole gli azzurri mai corsari alle pendici dellEtna da quando sono tornati in serie A. Cavani vuole fare il tris questanno: «Come tutte le domeniche mi piacerebbe segnare anche a Catania. Sarà una spinta per noi importante: dobbiamo fare il salto di qualità. Lo scudetto? I miei compagni mi hanno raccontato che quando il Napoli lo ha vinto, la città è esplosa di gioia. Un tipo orgoglioso potrebbe pensare: perché non con me? Perciò mimpegnerò per dare sempre il meglio». A proposito di bomber, con la sua tripletta allAik Vargas ha eguagliato proprio Cavani che era lunico ad averne segnati tre in Europa (ad Utrecht).

Hamsik a Catania per lacuto vincente (Il Corriere dello Sport)

“Lo slovacco agirà dietro la coppia-gol Cavani-Pandev In mediana i muscoli di Dzemaili e le geometrie di Inler

“Domani a Catania proverà un acuto da gran tenore per cercare di sbancare il Massimino uno degli stadi più ostici per il Napoli

“Un anno dopo, è unaltra storia ed è anche un altro Napoli: senza l«assillo» (piacevolissimo) della Champions e dunque privo duno stress che consuma il cervello ancor prima delle gambe. Clamoroso al Cibali, stavolta cè il Napoli-1, con i suoi titolarissimi risparmiati in Europa League, con la sua struttura base (che poi sarebbe quella portante), con la sua fredda determinazione a uscire dalle secche di precedenti che linchiodano: però, il 29 ottobre del 2011, in quellinferno, il Catania era di fronte e il Bayern Monaco era nella testa, un tormento, un tarlo, un trapano perforante, invisibile e però fastidioso. E quanto: finì 2-1 e saprì il processo a Fideleff e a Fernandez, a Santana espulso troppo in fretta e a Mascara, alla consistenza del cosiddetto Napoli-2 che stavolta ne ha rifilate quattro allAik e sè portato il lavoro avanti […]

Walter Mazzarri la «scoperta» di Pulvirenti (La Sicilia)

“Walter Mazzarri debuttò alla guida di una squadra tutta sua nel vecchio campo di Arco Felice, in quel di Pozzuoli. Era il 2001, sedeva sulla panchina dell’Acireale dove rilevò Torrisi alla quarta giornata. Puteolana-Acireale finì 1-1 e per lui quello fu l’inizio di una carriera tutta in ascesa, ricca di vittorie, applausi, successi, forse ancora adesso solo a metà. Prima di Acireale era stato secondo di Ulivieri nel Bologna e nel Napoli. Sotto la presidenza di Pulvirenti il Walter era già un perfezionista, attento e pignolo, un personaggio genuino e sincero. Sin da quei giorni si poteva scommettere che se non avesse fatto l’allenatore certamente avrebbe pagato di tasca per diventarlo. Ad Acireale, Mazzarri già c’era stato da giocatore, nella fase declinante della carriera, giocando 32 partite con un gol. Ad Acireale firmò una stagione ad ombre e luci, con qualche eclatante risultato e pure con alcune sconfitte di troppo. Nono posto alla fine del torneo, come dire ampia salvezza raggiunta che poi era quanto gli era stato chiesto dalla dirigenza. A Walter il primo impatto con la panchina servì per ribadire convinzioni tattiche e attitudini psicologiche, supportato dal tipico carattere del toscano verace, lui che – nato a San Vincenzo – è ritenuto un livornese di scoglio, pratico, realista, concreto. Ma lui, Walter, come si ritiene?

Cavani attacca (Repubblica – NA)

“Sì, voglio diventare il più grande goleador della storia del Napoli”

“Domani a Catania il bomber uruguaiano festeggia cento partite in maglia azzurra: nel mirino c’è il record di reti tra campionato e coppe, che appartiene a Diego Maradona

“Adesso ha la maturità di un uomo di 25 anni che guarda in alto e non soffre di vertigini. «La Coppa Italia ha avuto un sapore straordinario cui non voglio più rinunciare. Mi hanno spiegato come sono stati i festeggiamenti per i due tricolori, l’atmosfera era unica». La corsa alla Juve è lanciata: «Sicuramente è la partita più sentita, inutile nasconderlo». La sconfitta di Pechino in Supercoppa ha aggiunto altro pepe ad una rivalità infinita: «È una delusione che brucia ancora. Vogliamo la rivincita, magari già a Torino il 20 ottobre. Saremo pronti». Una sua perla è gradita. Finora ne ha collezionate 69: «La più bella? Quella a Cesena all’incrocio dei pali. La più difficile? Al San Paolo con il Lecce. Ero stanco, ma sono riuscito a fare due dribbling per poi concludere perfettamente. La prossima? Sinceramente io spero a Catania. Vorrei segnare sempre». Maradona è avvisato, Cavani ha lanciato il guanto di sfida.

Sollievo Mazzarri: Inler recupera, Insigne ok (Repubblica – NA)

“Hamsik è nella lista dei convocati della Slovacchia per la doppia sfida, valida per le qualificazioni mondiali, contro Lettonia e Grecia. La “punizione” per una serata in discoteca non autorizzata è già un lontano ricordo.


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