STAMPA – C’è chi dice: “Crederci ancora”

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

TMW – Papu Gomez: “Catania, troppi cambi ma credici ancora” (TMW)

“”Il Catania? Mi dispiace, ma spero possa rialzarsi, anche se è difficile. Sarà difficile, ma fino alla fine non si sa mai, non bisogna mollare”. Così aTuttoMercatoWeb.com l’attaccante del Metalist, ex Catania, Alejandro Gomez. “Cosa non ha funzionato? Troppi cambi in panchina, queste cose non fanno bene alla squadra”. L’anno scorso con lei in squadra era tutto un altro Catania… “Non so cosa sia successo, davvero. Ma sono dispiaciuto. Ci sono stati tanti infortuni, è stata una stagione brutta. Ma al Catania auguro il meglio, perché gli sono legato”. Quanto manca Gomez al Catania? “È giusto che lo dica la gente, che ancora oggi mi fa sentire tanto affetto. A decidere le sorti di una squadra è l’insieme, non un solo calciatore. Sono cambiati tanti allenatori, queste cose non fanno bene alla squadra”.

«Maurizio è molto bravo può determinare la svolta» (La Sicilia 11-04-14)

“Manco a farlo apposta, Ciccio Graziani sta girando l’Italia con la sua manifestazione sportiva “Un campione per amico”. Con l’ex centravanti della Nazionale campione del Mondo ci sono Panatta, Chechi, Luccetta: «Un campione per amico è anche Maurizio Pellegrino – comincia senza fermarsi un attimo Ciccio – perché con lui ho vissuto il finale di stagione culminato con la promozione in B del Catania». E il Catania ha richiamato Maurizio. Impressioni? «Sono contento che in un momento difficile lo abbiano chiamato. Ovviamente sarà l’ultima disperata mossa per tenere in vita una squadra che quest’anno non ha fatto bene». Ma pensava che il Catania potesse andare incontro a una stagione così diversa dalla precedente? «Francamente no e non mi spiego l’involuzione. Non è importante, in questi giorni mi metto nei suoi panni e so che il tentativo del Catania è disperato, speriamo che il “chirurgo” sia bravo a intervenire. Lui è l’ultimo baluardo, dopo di lui o la squadra si riprende o affonda». Sei partite sono poche. «Possono anche bastare per una svolta societaria e personale. Le percentuali sono minime, se riuscisse a trovare la fortuna necessaria per salvare la squadra, potrebbero riaprirsi orizzonti importanti. Il calcio è fatto di momenti, il suo è difficile, ma deve viverlo al massimo».


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