STAMPA – Così parla la serie B

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

«Trapani, che impresa Ora pronti a fare il bis» (La Gazzetta dello Sport)

Boscaglia «Testa, cuore e gambe, così abbiamo vinto»

“Spesso sono gli episodi a decidere le partite, ma quello che ieri ha regalato la vittoria al Trapani ha un sapore tutto particolare. Perché di un vero regalo si tratta, quello che Luca Pagliarulo si è fatto per il suo 31° compleanno quando ormai la partita sembrava incanalata sul pari. Il Trapani ringrazia e porta a casa tre punti d’oro in attesa di trovare la solidità che ancora non c’è: «Vincere una partita così, quando eravamo rimasti in dieci e con questo caldo, non è da poco – commenta il capitano granata –. Il Vicenza, fra l’altro, ha giocato in maniera molto attendista, ha trovato il pari per una nostra disattenzione ma non ci siamo scomposti, abbiamo tenuto benissimo il campo con una buona reazione ed alla fine è arrivato come una liberazione il gol vittoria».

«Varese, serve più cattiveria Bravo Petkovic» (La Gazzetta dello Sport)

“Alla fine del primo tempo, con il Varese in vantaggio 21 sul Carpi, i tifosi biancorossi sognavano un altro successo, dopo quello dell’esordio con lo Spezia, e avevano ancora negli occhi le prodezze di Petkovic e Neto Pereira, autori dei gol. Paolo Vitiello, uno dei due soci napoletani del presidente Nicola Laurenza si godeva, più che il perfetto colpo di testa del brasiliano, il dribbling impetuoso del croato: «Numeri come quello di Petkovic si vedevano solo ai tempi di Maradona». Peccato che la ripresa e la rimonta del Carpi dell’ex Fabrizio Castori abbiano offuscato le perle dei due attaccanti.

Bari, soltanto rosso (La Gazzetta dello Sport)

Adesso Mangia si è stufato

«Sempre in inferiorità numerica, così non va». E Paparesta scappa via deluso…

“La notte è amara, nonostante la passione straripante del popolo biancorosso che, a fine partita, ha comunque applaudito gli uomini di Devis Mangia. Il Bari cade ancora in casa, dopo lo scivolone in coppa con l’Avellino. Ma stavolta si fa davvero male. Oltre ai tre punti, contro il Perugia, perde anche Caputo e Defendi (il primo aveva lasciato all’altro la fascia di capitano), espulsi dal signor Pasqua di Tivoli. È sempre più dipinto di rosso il percorso casalingo di questo Bari: quattro espulsi in tre gare al San Nicola sono un dato allarmante. «Non va bene — Mangia va subito al dunque —. Dobbiamo invertire la tendenza prima possibile. Le partite durano 90’, si possono raddrizzare. Non possiamo finire sempre in inferiorità numerica. Quando resti in dieci, o addirittura in nove, tutto si fa più complicato ». Un problema che, secondo il tecnico biancorosso, affonda le radici nel passato: «Il Bari nella passata stagione ha collezionato oltre 140 ammonizioni e una quindicina di cartellini rossi. Non discuto le decisioni dell’arbitro, né le motivazioni dei miei calciatori. Da responsabile della squadra, dico solo che questa cosa va migliorata. Tutti insieme. Altrimenti ogni cosa si fa più difficile».

Il Frosinone si ferma Stellone lancia accuse «Il campo era indecente» (La Gazzetta dello Sport)

“il terreno di gioco, Roberto Stellone, dopo la sconfitta del Frosinone con lo Spezia. Una squadra, quella del tecnico romano, che ha rischiato anche di pareggiare in 9, con il gran tiro di Curiale vicinissimo all’incrocio nel recupero del secondo tempo. «Forse sarebbe potuta essere anche una beffa, ma se fossimo stati più fortunati, non avremmo perso. A quel punto, tutti avrebbero parlato di un Frosinone che non molla mai, come comunque, in realtà, è stato». Due rigori giusti? «Nel primo penalty, quello concesso allo Spezia, non c’era assolutamente fallo. In generale, comunque, l’arbitro non mi è piaciuto affatto. Anche in occasione della seconda ammonizione di Blanchard, il mio giocatore ha preso nettamente la palla, ma Pairetto non l’ha visto. Senza contare che ha fischiato un fallo perché c’è stata una rimessa laterale un metro e mezzo avanti, quando mancavano venti secondi alla fine della partita. Incredibile»


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