STAMPA – Flop europeo per la Juventus

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Nono pareggio in Europa agguantato nel finale In coppa la Juve non decolla neppure con i danesi (Tuttosport)

“Lucio non è più quello di prima. De Ceglie continua a deludere e (chissà perché) a giocare, mentre anche Isla non si sta dimostrando un buon affare come Asamoah che è rimasto a Torino per preparare il Catania. Dettagli, forse, ma fondamentali. La verità è che se la Juve, come tutte le grandi dEuropa, avesse un campione là davanti, a questora sarebbe già agli ottavi di finale. Laspetto confortante, in mezzo ad alcune perplessità, è che questa squadra non perde mai e ha un grandissimo cuore. Per questo va applaudita e incitata dal pubblico bianconero nelle partite a venire. Niente è perduto anche se comincia a preoccupare il fatto che non riesca a vincere in Europa. Il Nordsjaelland è una squadra di modesti operai, eppure ha rischiato di fare il colpo della vita

«Sono due punti persi» (Tuttosport)

“E dopo la trasferta a Copenaghen, si torna al campionato con la trasferta in Sicilia dove il Catania lancia la sfida. La Juventus è pronta ad accettarla con la consapevolezza che i rossazzurri di Maran cercheranno di interrompere la loro imbattibilità che dura da 47 partite. Lennesima, e certamente non ultima, che la squadra di Conte si prepara ad affrontare in questo campionato in cui sta facendo meglio della passata stagione. Un anno fa, dopo le prime otto partite, i punti in classifica erano 16 (4 vittorie e 4 pareggi), 6 in meno di questanno dove i bianconeri hanno collezionato un solo pari, a Firenze, e 7 vittorie, lultima arrivata sabato contro il Napoli.

«Buttato via il primo tempo» (Tuttosport)

“No, non era esattamente ciò che la Juventus tutta e men che meno Antonio Conte , Angelo Alessio e compagnia allenante si aspettavano… Per carità, non che qualcuno in casa bianconera considerasse la sfida di ieri sera una mera formalità (del resto il Chelsea, pur alla fine capace di accaparrarsi un rotondo successo, aveva faticato parecchio per buona parte della gara), tuttavia non erano neppure in molti a pronosticare un pareggio acciuffato in extremis dopo mille patimenti. Il bicchiere, di conseguenza, è mezzo vuoto.

RITORNO (Tuttosport)

“A Catania si rivedrà in campo dal primo minuto Mirko Vucinic che, dopo aver saltato la sfida con il Napoli, a Copenaghen è andato in gol partendo dalla panchina. Una certezza il montenegrino che al Massimino ha spesso giocato grandi partite e segnato splendidi gol come quello del 27 giugno 2008 che stava per regalare lo scudetto alla Roma. Sotto le pendici dellEtna si rivedranno anche Lichtsteiner e Asamoah , assenti nella trasferta danese, che a Vinovo stanno svolgendo un lavoro personalizzato proprio per riaverli al massimo nella trasferta siciliana. Il ghanese, fra i protagonisti della sfida di sabato contro il Napoli, ha infatti recuperato dalla botta ricevuta alla caviglia. Lo svizzero, invece, è rimasto a casa solo per svolgere una preparazione ad hoc dopo i molti impegni ravvicinati sostenuti con la maglia bianconera e con la Nazionale svizzera. Lichtsteiner verrà quasi certamente impiegato dallinizio contro il Catania, mentre sullimpiego del ghanese dal primo minuto cè ancora qualche dubbio. Chi invece potrebbe restare ancora in tribuna, come è stato in Champions, è Fabio Quagliarella .

Vucinic, il bello dell’attacco “Piùduro è il girone meglio sarà” (La Stampa)

Lo strappo diQuagliarella (in tribuna): “Vorrei essere allenato daZeman

“Io non ho nulla controZeman, anzi lo stimo Fa un gioco offensivo ideale per le punte

“L’unico principe azzurro, in una notte di brutti anatroccoli, resta Mirko Vucinic: pur fiaccato dall’influenza, e per questo stivato in panchina, entra ed evita l’onta. Alla fine, è quasi spavaldo nella sua consueta tranquillità, nonostante il pari con i peggiori della Champions: «Di clamoroso nel calcio non c’è nulla, prendiamo questo punto e ricominciamo. E poi, più complicato è il girone, meglio sarà». Come ci fosse sempre bisogno di camminare sull’orlo del precipizio per non fare passi falsi. Che il costume d’eroe se lo metta Vucinic non è mica destino, se è la terza volta che lui cambia la storia: Supercoppa a Pechino, dentro dopo l’intervallo, raddrizzando la serata; idem a Genova, gol e assist.

Adesso dura (La Stampa)

“Un altro pari inChampions, non è la Juve di campionato La qualificazione si complica: decisiva la sfida col Chelsea

“I bianconeri hanno sprecato 45’ in cui hanno costruito due palle gol con Giovinco, una parata da Hansen e l’altra sciupata dallo juventino da posizione angolata ma a porta vuota. Nel frattempo Buffon si era salvato con un’uscita disperata fuori area su John e aveva parato due tiri centrali. Insomma la Juve non aveva fatto la Juve. E quel po’ di turnover era stato più dannoso che utile: le riserve evidentemente funzionano a partita iniziata ma ogni volta che Conte cambia sostanziosamente formazione nascono i problemi. Matri è inconsistente.Dal lato di Isla e di Lucio venivano pericoli per i bianconeri e nessuno per il Nordsjaelland: il cileno preso dall’Udinese è in condizioni imbarazzanti, azzecca meno cross di Lichtsteiner ed è un peccato perchè quando gliene è riuscito uno è venuto il gol diVucinic

La Juve nei guai Europa in sal i ta Ennesimo pareggio in Champions, Vucinic recupera il vantaggio di Beckmann: Shakhtar a +4, Chelsea +1 (Il Corriere dello Sport)

“Il Nordsjaelland accantona i timori riverenziali, ignora il gap tecnico e gioca a testa alta. Niente barricate – non appartengono nel dna di una squadra che in patria strappa accostamenti miniaturizzati con il Barça -, la manovra è lineare e la sfrontatezza non manca. Nonostante Vidal blocchi Stokholm, il più smaliziato tra gli uomini di Hjulmand, spegnendo così la fonte di gioco più importante, i danesi riescono a verticalizzare dalla trequarti e trovare sbocchi sulle fasce: a sinistra attraverso la spinta smaniosa di Laudrup e a destra con le frequenti sovrapposizioni di Mtiliga e John.

In Coppa è un’altra Juve brutto pari in Danimarca (Repubblica)

“Ci erano riusciti austriaci, polacchi e ucraini, ci sono riusciti pure i danesi, e dunque pareggiare con la Juve in una coppa qualsiasi non dev’essere così complicato, visto che è la nona volta di fila che accade. Questo, però, è un pareggio grave e pesante come una sconfitta perché compromette dannatamente la situazione del gruppo E: servirà un’impresa, mentre ieri sera sarebbe bastata, per vincere, la solita routine italica. La Juve sapeva cosa aspettarsi dal Nordsjaelland ma non ha fatto molto per adattarsi, lasciando che i danesi imponessero il loro palleggio ben organizzato ma assai scolastico perché tecnicamente sono all’abc. Non hanno, per la verità, una sola dote migliore di quelle dei bianconeri: non sono più veloci, non più robusti, non più smaliziati (anzi), non più preparati. Sono senz’altro più velleitari. Un po’ somigliano alla Juve, nel sistema di gioco e nella filosofia, ma la differenza è quella che passa tra l’originale e la copia. Però i bianconeri hanno stentato a imporre i diritti d’autore, forse perché hanno preso l’impegno con troppa superficialità o, forse, con troppa preoccupazione: gli hanno fatto una testa così sulle qualità del Barcellona di Danimarca e alla fine le hanno sopravvalutate, esagerando con la prudenza. O forse è stata solamente stanchezza, fisica e nervosa: una partita come quella col Napoli scarica le batterie.

Buffon: ≪Non dovevamo avere pieta≫ (Il Corriere della Sera)

“Angelo Alessio è deluso ma cerca di vedere il lato positivo del match: «Quando si costruisce così tanto e non si fa gol, alla fine va bene che abbiamo pareggiato…». L’analisi del vice di Conte è chiara: «Siamo mancati nel primo tempo, dove siamo stati poco cattivi sotto rete. Nella ripresa invece si è visto il nostro calcio». Ora la classifica preoccupa e la ricetta è ovvia: «Dobbiamo vincere la prossima in casa e poi fare i migliori risultati possibili con Shakhtar e Chelsea». Buffon racconta il gol danese:

Vucinic salva i bianconeri all’81’ Terzo pari dell’anno, il 9˚di fila (Il Corriere della Sera)

“Quando Jesper Hansen si allunga anche sul tocco di Vidal da unmetro, in molti pensano che la punizione di Mikkel Beckmann potrebbe diventare come la beffa di Angelo Mammì (Catanzaro- Juventus 1-0, 30 gennaio 1972). Il pareggio diMirko Vucinic impedisce solo la sconfitta e l’iscrizione del gol danese nel registro dello scontento juventino, ma non l’evidenza drammatica (calcisticamente parlando) dell’Europa bianconera che è qui, senza rete. La Juventus colleziona il nono pareggio consecutivo (6 di Europa League 2010-2011, 3 di Champions 2011-2012). Non sa perdere questa squadra, ma le Coppe internazionali restano una terra straniera dove si trova mal sopportata, angariata, talvolta sfiduciata, come un immigrato degli anni 50-60. Tutti la maltrattano, anche i danesi del Nordsjaelland. E con i l successo dello Shakhtar Donetsk sul Chelsea, ora la squadra di Antonio Conte (che rischia di non vedere neanche una partita di Champions) è condannata a vincere sempre.

Una Juventus in chiaroscuro deve rincorrere il Nordsjaelland (La Sicilia)

“Clamoroso al Paken: la favoritissima Juve non è riuscita a battere la Cenerentola del girone di Champions, dominato dallo Shakhtar. Stanchezza, qualche volta sfortuna, soprattutto tenace bravura del Nordsjaelland. La Juventus ha tenuto quasi costantemente l’iniziativa e ha avuto parecchie occasioni. Nel primo tempo con Matri e Giovinco, ma anche Buffon ha dovuto sfoggiare tutta la sua tempestività in un paio di occasioni. Insomma, tutt’altro che una passeggiata, quella dei bianconeri contro un avversario veloce e capace di un buon possesso palla. Non tutti i bianconeri sono sembrati in serata: Vidal, per esempio, Marchisio e Chiellini, il quale ha commesso il fallo (evitabile) che ha originato il gol danese, con una punizione molto angolata di Beckmann. Il portiere Hansen, molto bravo, ha parato tutto, vanificando così il quasi costante assalto bianconero fino a quando Vucinic, subentrato a Matri, non ha acciuffato un prezioso punto. Per i bianconeri un’occasione perduta che, forse, ci ha fatto capire che la loro dimensione europea non è la stessa di quella italiana. Una sola parola: delusione. La Juventus, insomma, è imbattibile in Italia, ma non altrettanto disinvolta fuori dai confini. Così ha pareggiato la terza partita di seguito. Il Nordsjaelland ha messo in saccoccia il primo punto, facendo affidamento su alcuni giocatori della Nazionale danese come Stokholm, Lorentzen e il terzino Mtliga, cancellato dai ranghi della rappresentativa danese da Morten Olsen per essersi rifiutato di giocare a San Siro.

Verso Catania (La Gazzetta dello Sport)

“La Juve è rientrata nella notte da Copenaghen e oggi comincerà a preparare la trasferta di Catania, dove dovrebbero rientrare Lichtsteiner, che non ha partecipato alla trasferta per svolgere una serie di allenamenti mirati, e Asamoah, leggermente dolorante a una caviglia


Be the first to comment on "STAMPA – Flop europeo per la Juventus"

Leave a comment