STAMPA – I tifosi se ne vanno, la stampa commenta..

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Catania ultimo e solo I tifosi se ne vanno via (La Gazzetta dello Sport)

La resa dei rossazzurri, in silenzio stampa: un’altra serata no Dura contestazione per i giocatori e per il presidente Pulvirenti

“Alla fine del match, il Catania ha deciso per un silenzio assoluto. Neanche il tecnico Maran è stato spedito in sala interviste per commentare il 24 con un Napoli che non ha forzato i ritmi e che alla fine ha fatto «allenare» Higuain per una decina di minuti dopo aver fatto trotterellare Hamsik, in fase di recupero dopo lo stop. Silenzio e concentrazione da ritrovare, perché ci sono otto partite da affrontare in un certo modo; con dignità, con raziocinio, non certo come hanno fatto i rossazzurri al cospetto di un Napoli che prima ha affondato i colpi, poi ha palleggiato. Maran ha seguito la gara con il solito trasporto. Sperava di recuperare la testa dei giocatori, non è riuscito nell’impresa. Trittico Il k.o. in casa del Sassuolo diventa lo spartiacque di questo finale di stagione. Il Catania era in vantaggio, lo ha tenuto nel primo tempo e all’inizio della ripresa, poi il crollo. Contro la Juve, il Catania ha giocato e anche bene. Avrebbe meritato il pari. Contestazione Il pubblico ha contestato fin dalla lettura delle formazioni, fischiando nome per nome, prendendo di mira Andujar, ma anche il presidente Pulvirenti e il suo vice Cosentino, anche con frasi pesanti. Alla fine del primo tempo, la curva Nord ha svuotato il nucleo centrale, il cuore di un settore che ha sempre trascinato la squadra. Un segnale forte, la fiducia che manca e il volersi dissociare dalla squadra che colleziona sconfitte anche poco edificanti. A fine partita fischi e soprattutto silenzio, rassegnazione. La città si addormenta con un incubo che non nasce da questa resa totale, non nasce dal match con il Napoli. Ma parte da lontano, dall’inizio della stagione, passando per il mercato di gennaio, dagli infortuni (troppi e anche gravi) subiti nel corso del girone di andata e anche nella seconda parte della stagione

Il Napoli cancella i flop: 2-4 a Catania (Il Corriere della Sera)

Gli azzurri di Benitez mettono in ghiaccio il terzo posto con quattro reti nel primo tempo. Gli etnei, sonoramente contestati, scivolano a -6 dalla salvezza

“Un tempo per vincere, uno per allenarsi. Così passeggia 4-2 il Napoli a Catania, contro una squadra le cui difficoltà tecniche e di classifica sono state amplificate dalla contestazione dei tifosi. Impietosi, hanno incominciato a prendersela con il presidente Pulvirenti e i giocatori ancora sullo 0-0. Ovvio che, al primo gol subito al 16’ da Zapata, i siciliani si siano completamente accasciati lasciando il campo al Napoli, che ha segnato altre tre gol nel primo tempo in un contesto di insulti dei tifosi locali ai propri ex idoli, olé di scherno e curva svuotata. Così va il calcio da noi, ma è chiaro che questo non è il modo di aiutare una squadra che da otto anni è in serie A e che meriterebbe appoggio fino alla fine […] Il Catania adesso è a sei punti dalla salvezza con appena otto partite da giocare e il suo futuro appare sempre più difficile. Il calendario non è semplice (ha, fra le altre, Milan e Roma), la situazione ambientale non aiuta, l’onda positiva delle passate stagioni fatte di gioco e risultati si è esaurita. Per il Catania restare in A, oggi, sembra un miracolo.

Il Napoli non molla (Il Tempo)

Due gol di Zapata, a segno Callejon ed Henrique Monzon e Gyomber non bastano per la rimonta

Nella ripresa, Monzon in mischia accorcia le distanze e insieme ai compagni insiste a cercare la porta senza farsi impressionare dal passivo. Spirito giusto e lodevole (meriterebbero gli applausi e non i fischi), la precisione però latita, ma al 75’ del secondo tempo l’allegra difesa di Benitez lascia libero Gyomber che di testa segna su calcio d’angolo. Ci prova anche Lodi, sul suo sinistro Reina è attento. Poi alla lista degli infortunati si aggiunge Zapata e Higuain è costretto a entrare (in precedenza Albiol per Henrique). Finisce senza altri squilli.


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