STAMPA – Il derby dei tifosi

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

In tanti non sono voluti mancare allo spettacolo del derby siciliano (Il Corriere dello Sport)

“Torna il calore e il colore al Barbera. Solo qualche sfumatura rossazzurra nel settore riservati ai seicento ospiti catanesi, per il resto è un tappeto rosanero. Dagli spalti volano palloncini, si sventolano sciarpe e campeggiano striscioni che fanno da coreografia ad una suggestiva cornice, che non ha deluso le aspettative di puro spettacolo. Curve gremite e decibel assordanti come mai si sono sentiti in questo campionato. Si respira un’aria diversa al Barbera in questo sabato dal clima mite, aria di derby, la tensione è altissima e l’entusiasmo che serpeggia è quello delle grandi occasioni, con i tifosi che hanno cominciato a incitare la squadra già da un’ora prima dell’attesissima sfida.

«L’uomo è andato sulla luna, ma un catanese…» (Il Giornale di Sicilia)

“«L’uomo sarà ancheandato sulla luna, ma un catanese semprecatanese rimane».Èforse l’istantanea più significativa e divertente di un derby in cui tutto è andato liscio o quasi. In unBarbera che si è riempito comenonmaiquest’annononsonomancatigli sfottò, i cori di ormai comprovata fama e qualche petardo di troppo. C’è stato anche chi ha parafrasato una massima di Franco Franchi. La frase in questione campeggiava su una bandiera a due aste, portata da Giuseppe Cataldo, che di fronte ai tornelli spiegava: «Lo disse una volta il compianto Franco Franchi:uncatanese sempre catanese rimane. Mi è sempre rimasto impresso ehodeciso di farciuno striscione. Ora bisogna vedere semelo lasciano entrare». Come è noto le ristrettezze circa bandiere e striscioni sono prova tangibile della crisi che in questi anni sta vivendo il tifo organizzato. Crisi che, tuttavia, almeno per una sera non ha coinvolto il popolo rosanero – stando al colpo d’occhio, presenze oltre alle ventimila certificate dai dati ufficiali – accorso allo stadio pur senza il richiamodelle grandi squadre. Il derby è questione di territorialità, di campanile. Curioso che a fronte di tanto campanilismo incampoci sia soltanto un siciliano: èGiovanni Marchese, difensore del Catania, originario di Delia, in provincia di Caltanissetta.

Sfottò, striscioni e petardi il derby ribolle nelle curve (La Sicilia)

“Aria di derby. Bollente, piena di tensione. È Palermo-Catania, la sfida fra due città, il derby delle capitali di Sicilia, la battaglia di colori e sfottò tra due tifoserie da sempre acerrime rivali, con l’aggiunta, da quest’anno, della guerra di nervi Lo Monaco-Pulvirenti. Già due ore prima del fischio d’inizio del signor Romeo sugli spalti del Barbera qualche gruppo di tifosi è già in postazione con gli striscioni in bella mostra. Da un lato, in Curva Nord, appollaiati nello storico fortino del tifo rosanero, quelli del Palermo; dall’altra, nell’anello superiore della Curva Sud, i tifosi del Catania si fanno sentire e vedere: “Santa Venerina presente”, “Giarre & Riposto pro Catania” e, poi, ancora quelli di Zafferana, Nicolosi e S. Agata Li Battiati, fino a un eloquente “Sulu Catania”, che vale per tutti i seicento in trasferta. Intanto, riecheggiano già i primi cori: una battaglia verbale monotematica che inneggia solo alle origini tutt’altro che illibate delle rispettive mamme. Fuori dallo stadio la stessa storia. Cori, bandiere, sfottò. Con un’accoglienza particolare, riservata dai tifosi del Palermo al pullman del Catania. Un muro rosanero aspetta la squadra rossazzurra davanti all’ingresso: inni, qualche insulto, fumogeni e mortaretti per mettere in soggezione i ragazzi di Maran. Nulla di più, comunque, perché completato il minishow i tifosi palermitani si aprono e la comitiva del Catania può tranquillamente entrare nel parcheggio del Barbera

PETARDI TRA I TIFOSI (Tuttosport)

“Animi tutt’altro che sereni pure tra le due tifoserie. Almeno 500 ultrà del Palermo hanno atteso l’arrivo del pullman del Catania allo stadio, bersagliato di uova, sputi e petardi. Petardi a volontà sono scoppiati per tutta la partita (che falla in sede di controllo e prefiltraggio), molti dei quali sono stati “rimpallati” tra lo spicchio del settore ospiti (popolato da 600 catanesi) e i tifosi rosanero in curva sud. In arrivo pesantissime multe per le società.


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