STAMPA – Le voci dei protagonisti

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

MAGICO LOPEZ Sei minuti e un sombrero «Che gioia!» (La Gazzetta dello Sport)

“Il baby uruguaiano salva la Roma Piris: «Colpa mia il gol di Gomez»

“È una storia iniziata con fughe, alberghi, polemiche e inchieste. La fine, ovviamente, non è neppure all’orizzonte, ma l’impressione è che quella di ieri sia solo una tappa (importante) di un percorso che si preannuncia lungo e probabilmente affascinante. Per Nico Lopez —19 anni il primo ottobre—lo scorso anno si era mosso persino il ministero degli Esteri uruguaiano dopo che il Nacional Montevideo stava perdendo il baby talento ancora minorenne. Si parlò di un trasferimento in Italia, di un nascondiglio sulla riviera romagnola, di genitori compiacenti, di un intervento della Fifa per cercare la verità. Finì invece nel solito modo: con i soldi. Un milione di euro al club sudamericano e un’investitura da Pepito Rossi per un ragazzo spedito subito a farsi le ossa nella Primavera di Alberto DeRossi. Scommessa vinta, verrebbe da dire, dopo aver visto il ragazzino all’esordio. Sei minuti di Serie A, in fondo, bastano per costruire un primato che vale punti. «È una grande soddisfazione », dice allora Lopez scappando via sorridendo.

Il rimpianto di Gomez «Potevo chiuderla io» (La Gazzetta dello Sport)

“Ma Maran lo applaude: «È stato bravissimo. E pure Marchese» Poi l’analisi tecnica: «Ho visto un bel Catania, abbiamo un’identità»

“C’è delusione in casa Catania, per l’impresa sfuggita all’ultimo istante: molti alla viglia avrebbero firmato per un risultato del genere, in uno stadio pieno e carico di entusiasmo, ma il modo in cui è arrivato il pareggio ha lasciato l’amaro in bocca. E come se non bastasse il 2-2 è arrivato a tempo quasi scaduto. In pieno recupero c’è stato il pallonetto di Castro che poteva valere i tre punti ed è finito sulla traversa. L’unico davvero soddisfatto alla fine è Giovanni Marchese, autore del gol dell’ 1-0, seconda realizzazione personale alla Roma. «Una gioia— dice il terzino —, questo gol è per mia moglie e mia sorella». Bicchiere mezzo… La sintesi di Maran, invece, è questa: «Soddisfatti per la prestazione, rammaricati per il risultato—dice l’allenatore rossazzurro Rolando Maran —. Abbiamo sofferto solamente nella prima parte del secondo tempo. E anche il pareggio della Roma era una palla buttata là, non stavamo neanche soffrendo. Ne usciamo con la consapevolezza di aver fatto le cose che avevo chiesto: siamo stati propositivi, abbiamo messo in campo la nostra identità. E uscire rammaricati per il risultato dopo un pareggio in casa della Roma la dice lunga sulla nostra prestazione. Dopo aver incassato l’1-1 ci siamo rialzati e siamo andati a segnare, e ci abbiamo provato anche dopo il 2-2».

Gomez, ecco il nuovo re di Roma «Quel gol… sbagliato nel 1º tempo» (La Sicilia)

“Amarezza nelle dichiarazioni del “Papu” e di Biagianti: «Che peccato, potevamo portare a casa l’intero bottino»

“Ma sì, la festa si può fare. Veloce, velocissima, ma la soddisfazione di avere sbarrato la strada alla Roma, beh, non si può nascondere: «È’ vero – ammette Marco Biagianti – siamo contenti per come ci siamo battuti e per come abbiamo messo alle corde i giallorossi, per questo c’è anche il pizzico di amarezza di chi sa che poteva portare a casa l’intero bottino e non v’è riuscito. Peccato». Il “peccato” si legge sul volto di Andujar, ma soprattutto su quello di Alvarez, che sa di averla combinata grossa, in occasione del secondo pari giallorosso: inutile insistere, però, per saperne di più, occorre trovare un ripiego. E che ripiego! Alejandro Dario Gomez, per tutti il “Papu”: ha cominciato la stagione come una freccia e c’è da credere che sull’Arno qualcuno si stia mangiando le mani per non avere alzato l’offerta al Catania. «Voi dite? – sorride Gomez – non mi pongo il problema. La Fiorentina ha molti giocatori di valore e io voglio rimanere a Catania: mia moglie è col pancione, stiamo per avere un maschietto. Mi dispiace per chi ha provato a bussare, ma io resto in rossazzurro». Del resto, con Maran non è che sia cambiato tantissimo: diciamo squadra meno spumeggiante, ma più concreta? «Non ci sono molte differenze. Giochiamo a memoria e, se Montella è un bravo allenatore, perché lo ha dimostrato e lo dimostrerà, anche Maran ha cominciato l’avventura in Serie A col piede giusto».

Maran, La matricola trentina senza paura nell’esordio all’Olimpico «Nessuna emozione, mi sono subito concentrato sulla gara» (La Sicilia)

“A tu per tu, Rolando Maran, ammette. Regalandoci un breve passaggio sul suo esordio in Serie A. Lo incontriamo dopo le interviste di rito, quando si avvia verso il pullman del Catania per riflessioni e riposo. Ammette, la matricola trentina che il Catania ha tesserato con giustificata fiducia: «L’emozione, proprio non l’ho sentita. Sorprende anche me, questo comportamento, però mi sono concentrato sulla partita». Il rammarico, però, non potrà nasconderlo. «Era una serata quasi perfetta, la squadra ha una propria identità e l’ha dimostrato. Peccato per il secondo gol beccato». Un errore con la squadra piazzata bene… «Non siamo qui per accusare, ma per lavorare». Saggia risposta, però aveva accarezzato l’idea della vittoria. «C’è rammarico, in questo senso, ma nel complesso la prestazione è da applausi». Squadra corta, che segna, difende, amministra e si distrae poco. «Ho cercato di portare idee mie in una squadra già rodata, che ha agito con coraggio, con metodo, con la voglia di vincere». Il lato positivo della partita è anche il tentativo del 3-2 che a quel punto avreste meritato. «Essere propositivi aiuta, abbiamo tentato di togliere profondità e velocità agli avversari, abbiamo concesso poco, la partita era stata preparata in quel modo».

Zeman: «Etnei bravi Noi lenti, non è la Roma che voglio» (La Sicilia)

“Zeman show. Su scommesse, gol in fuorigioco degli avversari, ricordi siciliani ed elogi agli avversari. Ritroviamo un boemo in gran forma e per nulla scontato. Ci interessa parlare del Catania, intanto. Si aspettava una squadra così corta? «Il Catania gioca come l’anno scorso, lascia una punta avanti e riparte in contropiede. Quando la squadra avversaria attacca i giocatori si mettono dietro la palla. Il Catania ha fatto bene, dispiace ripetere che il primo gol non era regolare, il fuorigioco ancora esiste, nel calcio». I ricordi siciliani sono sempre vivi nel suo cuore? «A Palermo sto bene, lei sa che in estate lì ho casa lì. Insomma, le sensazioni e i ricordi restano sempre nel mio cuore».

«Penalizzati dagli arbitri Conte dovrebbe farsi fuori» (Il Tempo)

“Il boemo attacca il tecnico della Juve e recrimina per i gol subiti

“Alla squadra: «Abbiamo fatto cose diverse da quelle provate»

“novanta minuti in campo sono solo il primo tempo di Roma-Catania. Ci pensa ancora Zeman ad infuocare il post-partita con un altro one man show.I botti grossi, neanche a dirlo, li dispensa di nuovo tra gli arbitri e la Juventus di oggi e di ieri. Iduegol del Catania sonoviziati da altrettanti offside e secondo il boemo alla Roma manca anche un rigore.Pauradi dirlo?Nessuna.«Abbiamosubitoduegoliniziatisuazioni di fuorigioco – attacca – sul primo gol ci sono quattri giocatori in posizione irregolare e pensoche la regola esista ancora…Eil fallo dimanodi Bellusci sul tiro di Osvaldo era da rigore ». Il tecnico attaccaa ruota libera: «Critico la mia squadra e anche gli arbitriquandosbagliano,nonc’è niente di male nel dire che unfuorigioco non viene segnalato: non sono d’accordo con Nicchi che non si possacommentarequellocheèsuccesso in campocon gli arbitri. Spesso i loro errori decidono le partite e non vorrei che fosse così».

Zeman, amarezza e polemica (Il Corriere della Sera – RM)

“«Roma non buona ma i gol del Catania viziati da fuorigioco»

“Solo un pari per il ritorno del boemo. «Pochi tagli in attacco, Totti troppo largo»

“Sicuramente lo aveva immaginato diverso il suo ritorno all’Olimpico, Zdenek Zeman. Un pareggio acciuffato in extremis contro un buon Catania, ma soprattutto una Roma ancora lontana da quella che ha un mente. «Per me – le parole del boemo – era bello tornare allo stadio, sono contento che sia venuta tanta gente. Mi dispiace per il risultato, anche la prestazione poteva essere migliore ». Sono mancati alcuni meccanismi provati e riprovati dal ritiro di Riscone fino ad oggi. «Le cose che proviamo in allenamento non sono quelle che abbiamo fatto vedere. Non so se ci siamo emozionati o avevamo paura di perdere troppe palle:ma in questo modo ne abbiamo perse di più». La Roma può recriminare per la direzione di De Marco, entrambi i gol del Catania erano in fuorigioco e ci poteva stare un rigore in favore dei giallorossi. «Dispiace per i gol presi in fuorigioco e sul rigore che non ci è stato concesso per il fallo di mani di Bellusci, ma questo non influisce sulla prestazione della squadra. Posso criticare la mia squadra quando sbaglia, ma anche gli arbitri. Non la penso come Nicchi, che non si possa parlare con gli arbitri di quello che è successo in campo».

«NON ERA LA MIA ROMA» (Il Corriere dello Sport)

“Zeman: Troppa manovra orizzontale. Però, quei due gol presi in fuorigioco…

“Rientra tra gli applausi. Anche in tivù. E non fa i complimenti alla sua Roma. Per niente. «Nellinsieme non è stata una grande partita da parte nostra. Abbiamo giocato al contrario, troppo sul possesso, senza partire mai. Dispiace aver preso il primo gol su fuorigioco, ma non incide sulla prestazione. Poi nellultimo quarto dora e a inizio secondo tempo, un po meglio. Totti ha giocato troppo largo, Lamela ancora non ha i tempi di entrata. Bisogna lavorarci tanto, lo stiamo facendo dallinizio. I movimenti che voglio non li ho visti. Non abbiamo giocato insieme anche sul corto. Cambiare il campo in orizzontale non serve a noi, ma agli avversari per riorganizzarsi» . La fase difensiva non ha convinto fino in fondo. «Abbiamo subito due gol da azioni viziate da fuorigioco.

MARAN: PECCATO, POTEVAMO ANCHE BATTERLI… (Il Corriere dello Sport)

«Una disattenzione a fine gara può starci: certo, a noi è costata il gol del pari»

“Maran ha sfiorato il colpaccio. Quando gli fanno notare che il suo Catania è più attento in difesa della pur bellissima versione 2011-2012, il tecnico veneto non gongola. Guarda avanti. «Ho cercato di portare le mie idee, non voglio fare paragoni con lo scorso anno. A me piace che questa squadra ha unidentità, ha personalità, mette coraggio e sacrificio» . Il 2-2 mostra qualche incertezza difensiva da parte degli uomini di Maran. Il tecnico lo ammette, senza fare colpevoli. «Può succedere qualche sbavatura, soprattutto a fine gara. Noi abbiamo preso gol e per questo andiamo a casa con rammarico. Potevamo addirittura fare il terzo…» .

Osvaldo: «Noi bene solo a tratti» (La Gazzetta dello Sport)

“Il tecnico Maran: «Mi resta l’amaro in bocca, sfiorata la vittoria anche dopo il 2-2»

“Quel «J.B. te amo» sulla maglietta, il colpo dello scorpione, un palo e la sforbiciata che ha fatto venire giù lo stadio. «Questo gol è una rivincita per quello annullatomi lo scorso anno con il Lecce», dice Osvaldo. Difficile stabilire quale sia più bello, di certo quello di ieri èmolto più utile. «La Roma si è vista solo a tratti, siamo ancora sulle gambe. Dobbiamo fare ancora tanto e stare più attenti con le ripartenze. Ci è andata bene. E Lopez è fortissimo, se lo meritava». E’ andata meno bene, forse a Rolando Maran, al suo debutto in A: «Abbiamo dimostrato di avere già un’identità e questo è merito dei miei ragazzi, che hanno dimostrato grande personalità.


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