STAMPA – Leto fuori, adesso basta!

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

LETO, GESTO INQUALIFICABILE STENDIAMO UN VELO PIETOSO (La Sicilia 13 Ottobre 2014)

“Va commentata, invece, l’incapacità di Peruzzi di controllare il suo istinto; urge per lui un corso accelerato sul fair play e sull’inutilità di portar palla senza costrutto e con la presunzione del grande giocatore. La poca consistenza del reparto difensivo etneo favoriva il Bari che chiudeva il primo tempo in vantaggio di un gol e anche del possesso palla il che la dice lunga sull’approccio alla gara di De Luca e compagni. Nella ripresa Sannino cambiava modulo, schierandosi con i suo storico 4-4-2 ma non serviva ad evitare il disastro e i meritati fischi del pubblico. Stendiamo un velo pietoso sul comportamento inqualificabile di Leto che si è rifiutato di stringere la mano di Sannino. Ancora una volta, invece, salviamo Rosina, sempre pronto a sacrificarsi anche in fase di copertura, e lo straordinario e sfortunato Calaiò che, oltre a vedere la porta, è bravo a ripulire palloni e ad allargare il gioco sulle fasce.

Leto in (ri)caduta libera Contesta la sua uscita e Sannino lo bacchetta (La Sicilia 13 Ottobre 2014)

La corsa di Almiron. Temendo il peggio, dal tunnel è sbucato Almiron per riprendere il compagno di squadra

“Ha sbagliato, Sannino, nel momento in cui ha detto che cercava la bottiglia d’acqua. Ha protetto Leto invece di dire: «Sì, ha sbagliato e così lo puniremo». Lo farà la società? Vedremo. La sentenza del giudice unico Cosentino è attesa per oggi, forse domani. Il pubblico, che di solito è sovrano, ha già deciso: fischi al momento della sostituzione. Partono dalla curva, si espandono per tutto lo stadio. Quasi un gol, una liberazione, un’accusa che piove da tutti i settori. Poi, al momento dello scambio di opinioni (no, non lo chiameremo mai litigio: sarebbe un oltraggio) ancora fischi e improperi. Leto con Catania ha chiuso da tempo. Più che mai adesso che manca di rispetto al tecnico, ai compagni, al pubblico – che pure l’aveva financo applaudito per un ottimo diagonale che aveva sfiorato il gol, nel primo tempo – alla dirigenza che lo tiene ancora lì parte integrante di una lista principale di 18 giocatori e 2 bandiere. Ci chiediamo, adesso: giusta la punizione a Cani, prennunciata da Cosentino dopo che l’albanese ha beccato tre turni di squalifica per l’espulsione di Frosinone. Ma a un compagno di squadra che prima scalcia le bottigliette contestando Cosentino e oggi ribatte a Sannino gesticolando come per dire: perché mi hai cambiato, che cosa bisognerebbe comminare? Una multa, una punizione esemplare, l’esclusione temporanea, definitiva. Oppure un cristiano, caritatevole, offensivo perdono? Sapete che c’è? C’è che poi, in un gruppo che non ottiene risultati, in una squadra che insegue la serenità, un gesto del genere destabilizza. Ognuno, se sostituito, contrariato, offeso da una decisione tecnica, societaria, può reagire allo stesso modo. Oh, ma ricordiamoci che questi signori, più o meno strapagati, sono professionisti. E non è in questo modo che si dà l’esempio a chi sta a guardare, guadagnando le tribune anche a rischio di non comprarsi il pane quotidiano. Non siamo moralisti, tutt’altro. Ma Leto ha proprio sbagliato tutto. E ha sbagliato chi l’ha confermato, chi l’ha tenuto qui, anche chi lo schiera domenica dopo domenica. Meglio incoraggiare un Aveni (che in Primavera entra e segna), un Barisic (che dopo tre giorni di allenamenti ci mette l’anima), piuttosto che un campione da… otto milioni di euro, perché ci è stato detto che tanto vale. La B non è la giusta dimensione di Leto. Non lo era nemmeno la massima serie. La sua dimensione non è certo Catania e il Catania. Si accomodi alla porta. Anche se, poi, alla fine, resterà…


Be the first to comment on "STAMPA – Leto fuori, adesso basta!"

Leave a comment