STAMPA – Nessuna rivoluzione, per adesso

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Catania, ritiro “sterilizzato” la squadra ritrovi se stessa (La Sicilia 20.04.2014)

“Nessuna rivoluzione nella società, cambia solo il team manager

” Che cosa succede in casa Catania alla vigilia delle due partite impossibili che lo psicodramma di un campionato che ha preso una piega terribile, hanno trasformato in due appuntamenti con la sopravvivenza. Cosa succede? Sostanzialmente nulla di fondamentale, nonostante per 24 ore si siano rincorse una serie di voci che sembravano annunciare una rivoluzione. Nessuna rivoluzione, l’unica cosa che cambia in queste ore è il ruolo del team manager, con Orazio Russo che sarà destinato ad altro incarico e la società che ha già annunciato il ritorno in questo ruolo di Maurizio Patti. Per il resto nessun cambio nell’area di vertice della società, tanto che è proprio il responsabile dell’Area tecnica del Calcio Catania, Pippo Bonanno, ad annunciare l’arrivo nell’area scouting di Christian Argurio e Sebastian Echave, che saranno da questo momento osservatori per la società del presidente Pulvirenti. E, dice il comunicato del Catania, «garantiranno ulteriore sviluppo all’Area scouting diretta da Diego Caniggia». Dunque Pippo Bonanno resta saldamente al suo posto. A scatenare un polverone e far pensare ad un piccolo terremoto, per la verità, era stato il fatto che a Ragusa la squadra rossazzurra è andata accompagnata soltanto da un dirigente, appunto Caniggia. Nessun altro. Perché? Qualcuno ha pensato che fosse in atto un cambiamento dell’assetto, ma la verità è un’altra. E’ stato il presidente Pulvirenti, nel corso di quel vertice notturno nel suo ufficio, subito dopo la sconfitta col Sassuolo, a stabilire che a Ragusa andasse solo la squadra, con un unico dirigente accompagnatore. Ed è stato scelto quello che, appunto Diego Caniggia, ha avuto rapporti meno intensi con la squadra, occupandosi di altro. Questo perché i giocatori devono concentrarsi da soli, devono fare letteralmente squadra prima di tutto fuori dal campo in questi giorni di ritiro. Si è trattata di una vera e propria sterilizzazione dell’ambiente, e la presenza di un unico dirigente, per eventuali problematiche di competenza della società e per fungere da interfaccia con lo staff tecnico e sanitario, è stata appunto limitata a chi in questi mesi ha avuto pochissimi rapporti con la squadra. A cui si chiede, anche con questa scelta, una forte ricarica emozionale, psicologica, caratteriale, una sorta di gestione totale di questi giorni di ritiro con il massimo dell’assunzione di responsabilità. E’ una scelta. Magari qualche giocatore si sarà un po’ sorpreso, ma la società ieri mattina ha sgomberato il campo da qualunque sospetto e qualsiasi illazione. La verità è che il peso di questo momento se lo devono caricare per intero i giocatori, che vanno in campo e che hanno la totale responsabilità di quel che accade in quei 90′. E i 90′ si preparano prima, ora, concentrandosi sugli allenamenti, senza, come capita in tutte le squadre, star lì a parlare o a pensare a problemi logistici, l’albergo, il terreno di gioco, questo e quello. Quello e questo per il Catania oggi è solo il momento terribile da cui la squadra deve tirarsi fuori.

Rivoluzione al Catania tra partenze certe e possibili (Panorama)

Il cambio del team manager è solo la prima mossa a livello societario

“Il Catania non trova pace. La formazione etnea langue all’ultimo posto della classifica e neppure il tourbillon di allenatori ha ridestato dal torpore la compagine rossazzurra, incapace di replicare le gesta della scorsa stagione allorquando si arrampicò ad un passo dalla qualificazione all’Europa League. Nelle prossime ore il patron Antonino Pulvirenti e il vicepresidente esecutivo Pablo Cosentino azzereranno alcune cariche societarie: con le valigie in mano il responsabile del settore giovanile Marcello Pitino, il diesse Giuseppe Bonanno e il team manager Orazio Russo, sostituito alla vigilia del match contro la Juve da Maurizio Patti, che aveva già ricoperto il ruolo sino al 2010. Un vero e proprio tsunami che dovrebbe gettare le basi per l’apparato dirigenziale della prossima stagione. Confermatissimo è invece l’ex procuratore argentino Cosentino sul vascello di comando. Mossa che renderà ancor più a tinte argentine la formazione siciliana: probabile, infatti, la promozione a responsabile dell’area tecnica di Diego Caniggia (fratello dell’ex attaccante della Roma e della Nazionale argentina Claudio).


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