STAMPA – Parma, il punto debole..

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Parma, col Catania Belfodil torna titolare (La Gazzetta dello Sport)

“Seduta tecnico-tattica nella giornata odierna: continuano le terapie per Mariga e Santacroce. Lavoro differenziato, invece, per Galloppa. Da ieri è in gruppo Mirante, Donadoni ha così a disposizione entrambi i suoi portieri. Bisognerà capire se rientrerà subito tra i pali l’estremo difensore titolare o sarà data nuovamente fiducia a Pavarini. Domani è prevista una singola seduta a porte chiuse. Molto probabilmente verrà provata la formazione anti-Catania. Possibile che Belfodil ritrovi il posto da titolare. Il tecnico emiliano potrebbe aver messo in panchina l’attaccante francoalgerino per mancanza di determinazione durante gli allenamenti che hanno preceduto la partita contro il Milan.

Crociati, letali le partenze lente (La Gazzetta di Parma)

“Le statistiche nel calcio a volte sottolineano cose scontate, altre evidenziano dettagli che magari erano passati inosservati ma che hanno una loro importanza. Ad esempio è tendenza comune quella di vedere più gol nei secondi tempi delle partite. Da un lato c’è un motivo tattico, cioè la prima rete del match spinge la squadra che l’ha subita a scoprirsi e concedere spazi. Da un altro c’è una ragione fisica, per cui le squadre sono meno fresche, pressano meno, ed è più facile organizzare azioni offensive efficaci. Detto che il Parma ha segnato complessivamente 31 gol nelle prime 25 giornate, va anche ricordato che solo 9 sono arrivati nel primo tempo e gli altri 22 nel secondo. La prossima avversaria, il Catania, ha lo stesso passo: su 32 reti fatte 9 le ha segnate nei primi 45′ e 23 nella ripresa. Per quanto riguarda i gol subiti quelli del Parma sono 33, ma con più equilibrio: 14 nel primo tempo e 19 nella ripresa, 13 e 17 per il Catania. Fatta, diciamo così, una partizione orizzontale della partita, a scopo statistico se ne possono fare anche delle verticali. Vedere cioè come le squadre si comportano nei singoli quarti d’ora del match. E qui emerge un dato che conforta una sensazione diciamo così più empirica che molti provano vedendo giocare il Parma: parliamo di quell’approccio un po’ soft che spesso costa caro ai crociati. Ecco i numeri: nel primo quarto d’ora di partita i gialloblù non hanno mai segnato mentre nei 15′ iniziali della ripresa hanno fatto 4 gol, appena il 12% del totale. In sostanza la media realizzativa nel primo terzo dei due tempi è la più bassa della serie A. Ma non basta: sempre nel primo quarto d’ora di gara il Parma ha preso gol cinque volte. Nei primi 15′ della ripresa ha incassato altre 9 reti per una percentuale complessiva del 42%: anche in questo caso è la più alta della serie A. Insomma, quando esce dallo spogliatoio, questo dicono i numeri, il Parma è contratto, spaesato, poco reattivo. Riscaldamento pre-gara poco intenso, tè indigesto nell’intervallo? C’è spazio per ogni illazione. Per carità, se la classifica è quella che è significa che i crociati a lungo andare scaldano i motori e rimediano, tant’è che tra il 15′ e il 30′ dei secondi tempi hanno segnato ben 10 volte, quindi circa un terzo del bottino complessivo mentre, nello stesso spicchio di gara, hanno preso gol solo una volta. Se quindi quest’anno la zona-Parma è quella che va dal 60′ al 75′ della partita, verrebbe da pensare che il motore crociato rende al massimo quando è ben caldo ma non ancora stanco…


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