STAMPA – Rifondare, Cosentino adesso spieghi come!

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Catania, rifondare senza buttare tutto (La Sicilia)

“Per nove undicesimi la squadra era rimasta quella dell’8º posto con gente che aveva ben figurato

“Retrocessione, amara e che brucia, ma a chi ha osservato con sufficiente distacco l’intero campionato, i crolli e le riprese, le impennate e le ricadute, non sarà sfuggito che non è stato certo il tasso tecnico che è mancato. La squadra che va in B è, per nove undicesimi, quella che era arrivata ottava. Qualcosa vorrà dire. Ed ecco perché abbiamo sostenuto sino a ieri e ribadiamo oggi, che il Catania per salvarsi non avrebbe avuto bisogno tanto di un altro attaccante o di prendere meno reti, ma, come condizione realmente irrinunciabile, un governo più attento, puntuale, rigoroso. S’è già detto, e questo sta al primo punto degli interventi strutturali di rinnovamento e di ridistribuzione degli incarichi che il presidente Pulvirenti ha avviato. In questo quadro non c’è il deserto, dunque, ma un gruppo che, a nostro parere, abbiamo accusato a tratti di scarso attaccamento alla maglia, di pessimo rendimento, di atteggiamenti non votati al sacrificio e al coraggio. Più vero, o assai più probabile, che i deficit che si sono cominciati ad accumulare in sede di preparazione, sia dal punto di vista psicologico e mentale (concentrazione, motivazione, rabbia, obiettivi), che da quello fisico (vista spesso una squadra giocare al rallentatore), abbiano prodotto l’autentico disastro visto in campo, soprattutto nei momenti salienti. E’ un’ipotesi, ci piacerebbe ripartire da alcune certezze. Per esempio da quelle prove positive finali, che se da un lato potrebbero anche essere stato frutto di un essersi quasi liberati da illusioni e speranze (per quanto ne avanzassero ancora), hanno anche fatto rivedere una squadra più concreta, più bella, più divertente. Forse, avendo visto tante cose brutte durante l’anno, potremmo anche dire solo una squadra, e si capisce. Quando la società, dopo la sciagurata sconfitta contro il Torino, chiamò in panchina Maurizio Pellegrino e mentre molti si domandavano che decisione bizzarra fosse mai quella, si capì che era cominciato il futuro del Catania. Un futuro che non poteva prescindere dal testare sul campo la volontà di quei giocatori, la voglia di dare qualcosa, di dimostrare un attaccamento ed un rispetto, e uno spirito capace di spingere a combattere. Eccezion fatta per Verona, che botta, i risultati della gestione di Pellegrino sono stati utili non solo perché hanno, comunque, fatto rivedere una squadra capace anche di segnare, di vincere, di lottare, ma hanno confermato quel che dicevamo all’inizio: non poteva essere un gruppo da buttare interamente via. E per questo bisognerà e servirà ripartire proprio da quel che di buono c’è in questa squadra, per far nascere quella che dovrebbe essere protagonista in Serie B.

Ora Cosentino può uscire allo scoperto per mettere in chiaro il piano di rilancio (La Sicilia 13 Maggio 2014)

“Prima il nuovo allenatore. Si pensa al futuro tecnico: piace il modo di intendere il calcio di Di Francesco

“Sarà tutta invidia, ma i tifosi del Catania, almeno una parte, lo chiamano «il tronista». Perché ha il fisico, ha la bella presenza. Cosentino, che di nome fa Pablo, ci pare di ricordare, è il futuro del Catania. Che piaccia o no. Ha la benedizione del presidente Pulvirenti: «Ho sbagliato a non dargli maggiori poteri, ma da oggi… » La frase è di qualche settimana fa. Cosentino ha sbagliato. Anche lui, naturalmente avrà le sue responsabilità per quel che è successo. Ha curato il mercato, ha portato giocatori di un certo livello. Alcuni si sono subito imposti, altri hanno giocato bene le ultime due o tre partite. Per esempio Peruzzi: avrà un mercato maestoso, ma il Catania ha potuto impiegarlo per metà stagione perché prima era infortunato. Giusto investimento economico, ma per metà cammino, in Serie A, si badi bene, il Catania ha dovuto arrangiarsi. Cosentino avrà adesso pieni poteri? Così ha detto e confermato Pulvirenti. Magari tra qualche giorno la società spiegherà alla città come si vuole ricominciare e da dove ripartire. Intanto l’allenatore. La società guarda con interesse al metodo Di Francesco, ma non s’è ancora mossa perché c’è da affrontare giustamente l’ultimo match stagionale. Se prima operava dietro le quinte, per via del mercato, e non è un obbligo mostrarsi o parlare, adesso il Cosentino plenipotenziario dovrà uscire allo scoperto e dichiararsi. Dichiarare il progetto in che modo ricomincerà. Lo dovrà fare sul piano pratico, perché le fila le tesse sempre il presidente, ma il braccio destro operativo deve comunicare.


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