CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.
Una squadra di cartapesta (La Sicilia 14 Dicembre 2014)
“Il momento di correre ai ripari
Si deve cambiare per amor proprio, per dare una risposta a una città che si sta disaffezionando alla squadra, a chi la segue ancora con una rabbia in corpo fuori dal comune. Si deve cambiare il metodo di preparazione per evitare che si superi la quota di 44 stiramenti, record stabilito dal prof. Ventrone a Bari. A Livorno, a parte i gol e la sconfitta, nel dopopartita abbiamo subito un’umiliazione mai provata. Il pubblico che sfollava sapete di che cosa parlava? Di Ventrone. Che è stato a Livorno e che se n’è andato insalutato ospite. Certo, dicevano i tifosi (e anche qualche giornalista locale in sala stampa) con Ventrone al comando il Catania andrà incontro alla stagione vissuta dagli amaranto: troppi infortuni. Ora, sarà un caso oppure no, ma intanto ieri a sentire ironizzare i livornesi sullo stato di salute dei rossazzurri chiunque avrebbe perso la pazienza. Colpiti, affondati, umiliati. Se ci si renderà conto subito, forse il tempo per rimediare c’è. Forse.
Il Catania dei ‘ragazzini’ non basta L’infermeria affollata è ormai un caso (Blog Sicilia)
“Non vale, quindi, ipotizzare che Escalante, Odjer, Parisi, Chrapek, Jankovic, abbiano interpretato adeguatamente i loro compiti perché sospinti dal pubblico amico. Hanno fatto comunque una buona figura perché a guidarli è stato un ottimo maestro, Sannino, e perché c’è del buono in ognuno di loro. Capuano (nella foto), Martinho e Rosina sono usciti anzitempo per problemi fisici: sembra una barzelletta. Si va per i trenta infortuni stagionali , ormai. I tifosi ed i media vogliono ‘la testa’ di Ventrone. Siamo sicuri che nemmeno se l’avesse fatto di proposito sarebbe riuscito a farne fuori così tanti. Ci sono molte variabili che intervengono, come l’effetto domino. D’altronde, però, è impossibile non pensare a lui come primo responsabile. La squadra ha fatto tutto il possibile una volta scesa in campo. Si è sicuramente disunita nel finale, ma ha dato quanto poteva. Il giudizio, nel complesso, è positivo: ha visto, mister?
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