Lo Spezia e i suoi vecchi ultras..”scudettati” e “calorosi”

Ettore Attanasio

Ciao a tutti, oggi parliamo dei liguri dello Spezia Calcio, squadra che ospiterà il nostro Catania il prossimo sabato.

STORIA
Il calcio a La Spezia arrivò nel 1906 con la fondazione della sezione calcistica dello Sport Club Spezia, tuttavia questa società ebbe vita molto breve.
Nel 1911 nacque il Football Club Spezia che per i primi anni si limitò a tornei amichevoli,  organizzando spesso partite con rappresentative di marinai che approdavano temporaneamente in città. La prima iscrizione ad un campionato regolare avvenne nel 1919. Lo Spezia fino a quella stagione disputava le sue gare in maglia celeste, da quell’anno i colori sociali si trasformano in bianco e nero in onore della Pro Vercelli, squadra molto blasonata in quel periodo.
Il soprannome della squadra è aquilotti, dall’aquila simbolo presente sullo stemma della città ligure.

Lo Spezia nella sua storia conta molti campionati in serie B, ma non ha mai partecipato alla serie A. Stranamente però vanta un titolo nazionale,  quello del 1944 in piena guerra, quando la società spezzina con il nome temporaneo di Gruppo Sportivo dei Vigili del Fuoco Spezia vinse il Campionato di Divisione Nazionale, un campionato che nel periodo della guerra sostituì il normale campionato italiano e che vantava nei suoi gironi anche altre squadre blasonate che per l’occasione cambiarono nome come la Juventus trasformata in Cisitalia e il Torino in Torino-Fiat.
La Figc al termine di quel campionato al contrario di quel che aveva detto in precedenza dichiarò che alla vincitrice non sarebbe stato assegnato lo scudetto ma la Coppa Federale che attualmente la società spezzina custodisce nella sua sede.
Nel 2002 la società bianconera intraprese una lotta contro la Figc per l’assegnazione di quello scudetto e la federazione accontentò gli aquilotti in parte,  insignendoli di un titolo onorifico e autorizzandoli a fregiarsi permanentemente di un particolare scudetto con sovrapposte una coppa nera e la numerazione 1944, scudetto che anche quest’anno è presente sulle maglie dei spezzini.

Dopo la guerra lo Spezia cambiò ancora denominazione e negli anni successivi fallì ben due volte, la prima nel 1995, prendendo l’attuale nome di Spezia Calcio 1906 e la seconda volta nel 2008 quando fini’ dopo ben 42 anni in serie D.
Fortunatamente per loro dopo l’ultimo fallimento la storia del calcio spezzino sembra esser cambiata e nelle ultime stagioni gli aquilotti sono riusciti a tornare nel calcio che conta, vincendo nel 2011 il campionato e la Coppa Italia di Lega Pro.

STADIO

Lo stadio dello Spezia fu costruito al termine della Prima Guerra Mondiale e intitolato ad Alberto Picco, un alpino caduto in guerra e primo marcatore assoluto della storia del calcio spezzino.
Nel 1922 all’entrata dell’impianto fu costruita una lapide in memoria dei giocatori spezzini caduti durante il conflitto e negli anni trenta un entrata monumentale successivamente completata con le sculture di due atleti.
Nella sua storia lo stadio Picco ha subito molte ristrutturazioni e ha cambiato aspetto in base anche ai risultati della squadra.

Agli inizi degli anni ’80 si cercò di ristrutturare in maniera definitiva lo stadio portandolo fino a 15.000 unità, ma dopo aver costruito il settore distinti e aver rimesso a nuovo la vecchia Curva Ferrovia, dimora attuale degli ultras spezzini, terminarono i fondi e le restanti strutture rimasero intatte.

Attualmente il Picco ospita circa 10.000 unità.

Giocatori

Il giocatore con più presenze della storia dello Spezia è l’ex difensore Edoardo Motto che vestì la casacca bianca e nera tra il 1967 e il 1979, disputando sempre campionati di Serie C.
L’uomo più prolifico invece è Giovanni Costa che dopo aver giocato quattro anni in serie A con la Lazio nel 1940 passò allo Spezia dove giocò fino al termine della sua carriera realizzando 74 reti.
Altri giocatori rappresentativi sono l’ex Napoli Roberto Bordin, l’attaccante Ighli Vannucchi e il centrocampista ex Juventus Renato Buso.

Tifoseria

La tifoseria spezzina fu una delle più calde della storia del calcio italiano.  Già nel lontano 1922 si rese protagonista di scontri furibondi durante i derby liguri contro il Genoa che portarono alla squalifica del campo spezzino per un intera stagione, condanna record per l’epoca.
Il movimento ultras nacque invece nel 1970 e si consolidò nel 1974, con la nascita del gruppo “Ultras Spezia” posizionato in gradinata dietro ad uno striscione nero con il nome del movimento ed un teschio bianco al centro.
Negli anni ’70 e ’80 gli ultras spezzini partecipavano in massa nelle trasferte e spesso erano coinvolti in violenti scontri contro le tifoserie avversarie guadagnandosi la nomea di “ Romani del nord”.
Nei primi anni ’80 si spostarono dalla Gradinata alla Curva Ferrovia e nel 1989 nella nuova Curva Piscina.
Qualche anno dopo si resero protagonisti di un bizzarro e divertente gesto. Partecipando in tanti alle partite e avendo un pubblico ultras molto numeroso,  decisero di ampliarsi “da soli” la loro curva costruendo la parte superiore, lavorando per diversi mesi e senza badare troppo alle misure di sicurezza.
Nel 1993 fu costruita la nuova Curva Ferrovia molto ampia e in stile Velodrome di Marsiglia, e gli Ultras Spezia ne presero possesso, diventando famosi per le loro coreografie.
Negli ultimi anni invece il tifo spezzino è in stile english, e ha abbandonato la moda ultras italiana fatta di numerosi striscioni e bandiere.

La rivalità più forte degli aquilotti è quella con i toscani di Lucchese, Pisa e Livorno, ma hanno cattivi rapporti con molte tifoserie italiane.
Negli ultimi anni hanno rotto gli storici gemellaggi con sampdoriani e parmensi
L’unica amicizia rimasta è quella con i corregionali del Savona.
Spero di non avervi annoiato, nel prossimo appuntamento parleremo degli irpini dell’Avellino.

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