Ripescaggi: Caos made in Italy, campionati già compromessi

Marco Di Mauro

Corsi e ricorsi storici. Stesse figure sconfortanti. La presidenza Tavecchio si apre con la nomina a commissario tecnico di un allenatore ‘squalificato’ per calcio-scommesse e l’estromissione dalla graduatoria per il ripescaggio in B dei club ‘penalizzati’ per calcioscommesse. Coerenza all’italiana. Criterio che porta al gabbiotto dei ripescaggi una folla da botteghino: “Venghino signori venghino”. Sognare non costa nulla ed in Italia poi, lo si sa, nulla è più credibile dell’impossibile.

Il paradosso
L’assurdo che poi assurdo non è, si spiega facile. Novara e Juve Staba, acclarata l’esclusione del Siena dalla serie B, presentano al CONI domanda di ripescaggio. Il ricordo del Novara viene accolto, quello della Juve Stabia no. Il CONI decide di non decidere, ovvero accoglie il ricorso del Novara ma non en tra nel merito: impone al Consiglio Federale solo di riportare a 22 il numero delle partecipanti alla serie B. Insomma, senza il ricorso del Novara la B sarebbe rimasta a 21 squadre. La beffa è che il Consiglio Federale, riunitosi lunedì a seguito del pronunciamento del CONI, ratifica nelle regole di ripescaggio l’estromissione d’ufficio dei club che negli ultimi cinque anni abbiano subito penalizzazioni relative al calcio scommesse. Novara, Cremonese, Ascoli, Lecce e Reggina restano fuori. Niente da fare anche per il Catanzaro (affiliazione recente).

I criteri di ripescaggio
I restanti criteri da adottare verteranno per il 50% sulla posizione in classifica, per il 25% sui dati della biglietteria e per il restante 25% sulla storia sportiva del club. Ognuna delle pretendenti, inutile dirlo, punta su una diversa miscela di questi tre fattori per giustificare ed avanzare la bontà e la fondatezza della richiesta di ripescaggio. L’ulteriore settimana di proroga alla decisione è stata concessa in virtù della necessaria estensione dei termini per la presentazione delle domande di ripescaggio. Scadranno lunedì 25 Agosto alle ore 13. Giorno della decisione finale. Già depositate quelle di Juve Stabia, Matera e Cosenza. All’elenco sono previste le aggiunte di Pisa, Vicenza ed Alto Adige Sudtirol, l’avversario sconfitto dal Catania nel secondo turno di Coppa Italia.

Conseguenze
Qualunque sarà la decisione, Novara e Reggina sono determinate a metter il bastone tra le ruote. Entro domani potranno presentare ricorso al Consiglio di Garanzia del CONI. In caso di nuovo accoglimento delle istanze di uno o d’entrambi i club, sarebbe il caos. La lenta e cavillosa macchina burocratica e decisionale della FIGC rischierebbe allora concretamente di render necessario lo slittamento del via al campionato, e non solo quello di serie B. A cascata, finché non vi sarà certezza del club ripescato in B, resteranno in sospeso anche le istanze di ripescaggio avanzate dai club delle categorie inferiori, con impossibilità conseguente di avviare i campionati interessati. “Che pastrocchio!” direbbe Franco Carraro. La situazione è persino più ingarbugliata di quella che nel 2003 costrinse la sua FIGC a porgere la guancia al TAR e portare a 24 il numero di partecipanti cadette. Un precedente che rispolverare avrebbe del grottesco considerata l’intenzione di portare, anzi, la B a 20 squadre.

Altre ipotesi
Nella migliore delle ipotesi, il CONI rigetterà il ricorso avverso alle decisioni del Consiglio Federale che, di conseguenza, potrà decretare senza ulteriori intoppi il club ripescato. Domanda: qual è il club favorito? La Juve Stabia. A seguire Pisa, Vicenza e SudTirol. In ragione dei ristretti tempi tra decisione ed avvio del campionato – fissato cinque giorni dopo – la squadra ripescata potrà richiedere (con buone probabilità che la domanda venga accolta) il posticipo dei primi propri impegni di campionato e della scadenza dei termini riguardanti le trattative di calciomercato. Basti immaginare che la Juve Stabia, attesa a Catanzaro il 31 Agosto, si potrebbe ritrovare a preparar la trasferta (o la sfida in casa) contro il Latina. Il tutto con meno di cinque giorni per adeguarsi al cambiamento. Il che sarebbe ‘troppo’ anche per la FIGC.  Sarà comunque abbastanza per falsare la regolarità del campionato: recuperi, condizione fisica, infortunati, squalifiche, convenienze di classifica. In un modo o nell’altro, così sarà, ma a questo l’Italia è abituata.

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