Facci un gol, e pure qualcuno in più: stavolta i bianconeri non devono passare

Claudio Spagnolo

Dai Davis. Hai avuto qualche problema fisico in queste settimane, mercoledì sera ti sei mangiato il gol del pareggio e per una volta, nelle pagelle, sei finito anche tu sotto la sufficienza. Ma sei il capocannoniere del campionato, sei la punta più incisiva di un attacco da sessantuno gol, hai nella testa e nelle gambe tutto quello che serve per rifarti, domenica sera. Devi crederci, non perché è un dovere, ma perché tutto questo sta ampiamente nelle tue possibilità. Devi crederci come ci crediamo noi. Per tutto quest’anno, ti sei guadagnato onestamente il pane. Domenica, troverai Pane per i tuoi denti. Solo una cosa puoi fare: mangiatelo.

Dai Andrea. Sono tre anni che ci fai deliziare e disperare, tre anni che ci diciamo che la tua storia di calciatore non può terminare in serie C, tre anni che ripetiamo la stessa scommessa, sperando che sia proprio da Catania che potrà partire il tuo viaggio verso un calcio più adatto al tuo talento. È ora di vincerla, questa scommessa. E se è vero che è questione di testa, noi sappiamo che anche tu, quando vuoi, la testa la sai alzare. Dai un’occhiata ai compagni meglio piazzati, non pensare che ti apprezzeremo di meno se su un gol, anziché la tua, ci sarà la firma di qualcun altro. Gioca a testa alta e fai anche a noi questo regalo: quello di aiutarci a finirla con questi anni di umiliazione, di farci entrare di nuovo – a testa alta, appunto – nel calcio che meritiamo. 

Dai Matteo. Se non fosse stato per te, non sappiamo dove si sarebbe fermata la rincorsa della nostra squadra. Non è un caso se da tre anni sei il miglior portiere della serie C, e non significa proprio nulla il fatto che, per una volta, tu abbia sbagliato i calcoli di un’uscita. Dai Matteo: non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Le chiavi della nostra porta sono tue e con te lì dentro, devi saperlo, ci sentiamo sicuri come non ci capitava da tanto tempo. Siilo anche tu, non c’è una ragione al mondo, nemmeno una, perché tu, da domenica prossima, non torni a essere te stesso. Cioè il miglior portiere che abbiamo avuto negli ultimi anni. E che saremmo contenti di portarci ancora con noi, in una serie migliore.

Dai Cristiano. Ti abbiamo criticato quando hai sbagliato qualche mossa, ti abbiamo riconosciuto di aver guarito questa squadra da alcuni dei suoi mali. Hai fatto a pezzi il tabù delle trasferte, e se anche ti è scappata qualche volta una parola di troppo, non sarà per quello che ci ricorderemo di te. Sarà solo ed esclusivamente per il risultato di questa stagione. Domenica devi vincere anche tu, come avresti potuto vincere già mercoledì. Lasciati alle spalle tutto il resto e guarda avanti, pensa solo a mettere in campo una squadra capace di vincere. Sapendo che dietro le tue spalle non ci sarà nessuno, una volta iniziata la partita, che abbia ancora voglia di fischiare (e se anche ci fosse, poi, chissenefrega). Ci saranno alle tue spalle, invece, ventimila persone. Tutte a soffiare sul pallone – dietro i loro, i tuoi, i nostri ragazzi –, tutte pronte a spendere il proprio fiato per spingerlo a rotolare in rete.

Dai Marco, e Ciccio, e Giovanni, e con voi tutti gli altri. Siete il Catania e, se ho capito qualcosa della partita di mercoledì, non è che il Siena sia più forte di voi. Nei novanta minuti che restano in questa lunga gara da dentro o fuori – o centoventi, se dovessero essere centoventi – ci aspettiamo che voi mettiate tutto. Il talento, i polmoni, la testa, l’anima. Soprattutto l’anima. Avete qualcosa da restituire a questa città, qualcosa che le è stata sottratta senza colpa né vostra né sua. Non spazientitevi se sbaglierete un pallone, non irritatevi se un altro arbitro si farà abbagliare da quelle maglie bianconere. Se del caso, dovremo vincere – voi in campo, noi sugli spalti – non solo contro il Siena, ma anche contro l’arbitro. Si può fare, si è già fatto, non sarebbe la prima volta. Ma voi, voi dovrete giocare come se fosse la prima volta: con la forza della vostra esperienza, certo, ma senza la supponenza di chi si sente migliore perché una volta ha fatto la serie A. Non importa ciò che avete fatto in passato, importa ciò che farete da domenica in poi. C’è un campo da divorare, un avversario da battere, una porta da sfondare. Sfondatela, sdirrupatela, sputtusatela, e non una sola volta. Non vi manca nulla, nulla, per riuscirci. Fatelo, e basta, qui e adesso. E forza, forza, forza Catania.