Speciale – Gaucci: «B a 19, porcata Figc contro il Catania come nel 2003»

Fabio Di Stefano

Gaucci: Dietro la B a 19 interessi economici

Cosa c’è alla base di tutto questo caos?

«Il campionato doveva essere a 22 squadre, ma la Lega, per una questione esclusivamente economica, non ha voluto i ripescaggi. Il tutto con l’avallo dalla Federazione».

Non sarà che la faccenda sia investita da una lotta politica interna? In ottobre dovrebbe tenersi l’elezione del nuovo presidente della Figc e chi sta in alto incomincia a sgomitare…

«È tutta una questione politica. Quando si scavalcano le regole non abbiamo più a che fare con lo sport e con il diritto. La decisione stessa di ridurre il numero delle squadre partecipanti al torneo cadetto, è una questione politica ed economica».

Fu così anche nel 2003?
«Certo che sì. Allora non si voleva far retrocedere il Napoli, squadra che portava in dote introiti non indifferenti. Preferirono difendere loro piuttosto che noi».

E la politica, quella locale intendo, come dovrebbe muoversi a sostegno del Catania?

«È importante che la politica catanese faccia sentire il proprio peso a difesa del club rossazzurro. Ho apprezzato molto che il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, mio amico personale, si sia schierato a fianco della società in questa battaglia».

Cosa ne pensa dell’operato del commissario Fabbricini?
«Credo che le decisioni prese non siano sue. Evidentemente il commissario, che, ricordiamo, non è stato eletto dal Consiglio Federale, ha le spalle coperte. Altrimenti non penso che si sarebbe preso la responsabilità di trasgredire le regole».