I tifosi fischiano: non se ne può più della C. Tutti colpevoli, tranne loro

Marco Di Mauro

Il perché dei fischi

Il pareggio a reti bianche – che avrebbe avuto lo stesso valore della sconfitta in termini di classifica – è stato evitato solo grazie a un “fortunato” tocco di mani che permette a Lodi, al 92esimo, di mettere il pallone nel sacco. Ma i fischi, iniziati già a fine primo tempo, anziché spegnersi si alzano più forti. Sono fischi di indignazione, nel vedere sfogata su un cartellone pubblicitario quella rabbia che certi giocatori del Catania non riescono a trasformare in forza per spingere avanti la squadra. Sono fischi di sdegno e di paura, di fronte alla prospettiva di una stagione troppo simile alla scorsa e pure alle precedenti, nella quale gli obiettivi che la dirigenza aveva proclamato essere a portata di mano si allontanano invece pian piano. Un vero e proprio stillicidio in cui le speranze alla fine di rivelano illusioni alle quali è stato doloroso credere.